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<Kim?> urlo con il respiro bloccato.
Okey, che cazzo sta succedendo?

Chiudo la porta velocemente mentre sento la mia amica imprecare all'interno della stanza.
Mi appoggio alla parete esterna riprendendo fiato mentre mi porto una mano alla bocca.

Guardo Dylan con il cuore che batte a mille, ancora sconvolta per quello che ho visto là dentro.
Si tratta di un malinteso ovviamente...
altrimenti Kim ce lo avrebbe detto...giusto?

<cosa è appena successo?> domando con una voce che non riconosco.
Passa qualche secondo in cui fisso nelle pupille il ragazzo altissimo di fronte a me, aspettandomi una riposta.

Sbatte gli occhi un paio di volte mentre serra la bocca piegata in un sorriso, ma non resiste per molto.
Dylan scoppia a ridere osservandomi divertito mentre si passa la mano sulla fronte e poi tra i capelli.

<cosa diavolo ci trovi di divertente? Ho appena scoperto che una delle mie migliori amiche, nonché etero dichiarata, se la fa con la mia bulla personale> sbotto scuotendo la testa.
<è che-che> tenta di dire ma le risate soffocano la sua voce rendendola un balbettio indecifrabile.

<smettila> lo minaccio incrociando le braccia indignata.
<Dio hai fatto una faccia che probabilmente non dimenticherò mai> mi ignora completamente piegandosi in due.
<non penso di aver mai visto nulla del genere> sghignazza mentre gli occhi gli si illuminano di lacrime.

Provo ad opporre resistenza per qualche secondo lanciandogli sguardi minacciosi e forzando la mia bocca in una smorfia ma poi...cedo.

Un sorriso spunta tra le mie labbra, nonostante cerchi in tutti i modi di sopprimerlo.
<per tua informazione sto ridendo per la tua faccia da schiaffi non per altro> preciso morendomi la guancia divertita.

Vederlo felice e spensierato è il regalo più bello che New York potesse farmi.

Solo in questo momento prendo consapevolezza di quanto mi renda piena di gioia vederlo felice, senza il solito muso, il solito broncio e senza le sue risposte scontrose.
Mi basta osservarlo per qualche secondo per capire che lo adoro: le pieghe ai lati dei suoi occhi, i denti bianchi e dritti, le labbra scure, le sue stupide fossette e la fronte corrucciata.
La voce graffiante, le sue occhiate profonde, l'odore di lavanda e il suo tatuaggio misterioso.

Tiro fuori il telefono mentre una risata leggera abbandona la mia bocca.
Apro la fotocamera e gli faccio una foto prendendolo in giro mentre tenta di tenersi la pancia.
<smettila Daf, io-io sto per farmela addosso> <non credo di aver mai visto una faccia così strana> ripete balbettando.
<da oggi in poi ti ricatterò con questa foto Blake> lo informo riponendo il telefono in tasca mentre cerco di riprendere fiato.

Fa un bel respiro facendosi aria con la mano cercando di ricomporsi.
<dammi qualche secondo> mi informa premendosi una mano al petto.
<per cosa?> domando divertita.
<okey ci sono> borbotta più a se stesso che a me.

Si avvicina velocemente raggiungendomi in due falcate sollevandomi da terra.
Stringo le braccia attorno al suo collo lasciando le gambe penzoloni che tagliano l'aria ad ogni giro che compie.

<smettila perfavore> lo prego ridendo mentre lo stringo forte.
<eliminerai la foto?> domanda minacciosamente mentre mi da una sculacciata.
Sussulto nascondendomi nell'incavo del suo collo tentando di regolarizzare i battiti del mio cuore che sembrano essere impazziti.

𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora