Torno a casa completamente bagnata di sudore.
Oggi è stata una giornata piena e stressante e non è ancora finita.
Dovrò comunicare ai miei genitori del battibecco con Charlotte e la punizione.
Spero che non mi uccidano!Fortunatamente però non sono in casa in questo momento, così ho il tempo di preparare un discorso sotto la doccia mentre mi rinfresco.
Mentre preparo i vestiti puliti, sento squillare il telefono.
Mi dirigo verso il comodino dove lo avevo appoggiato rispondendo senza controllare nemmeno di chi fosse il numero.<pronto?>
<amore mio, sono papà, ci ha chiamato di nuovo la polizia, stanno scoprendo sempre più cose riguardo tua sorella, non abbiamo avuto il tempo di avvisarti perché ci hanno riferito che era molto urgente e tu eri a scuola quindi...>
<Vabene non c'è problema, quanto pensate di rimanere fuori?>
Inizio ad agitarmi, sento quel peso al petto frasi sempre più grosso e inizio a torturami la mano.<più o meno 2 notti massimo 3, è ancora tutto da vedere, solo che appena finito il primo colloquio ti chiameremo per spiegarti la situazione.
Non voglio obiezioni al riguardo>
Ribatte improvvisamente austero.Lui sa quanto odio avere notizie di steph, lo ritiene irrispettoso e anormale da parte mia.
Se solo capisse che sentire il suo nome mi fa tornare in mente tutte le sensazioni e le emozioni che ho sentito in passato...Cosa c'è di sbagliato in me?
Dovrei essere contenta che sia fatta giustizia a mia sorella, eppure spero sempre che le cose rimangano ferme.
La mia testa e il mio cuore non riuscirebbero a reggere altri processi, altre informazione su di lei.
La gente sarebbe soddisfatta nel sapere che si stanno facendo progressi sulla morte di un proprio caro, io invece spero sempre che non riescano a trovare tutta la verità.
Perché so che mi distruggerebbe più di quanto abbia già fatto.<Vabene saluta la mamma> rispondo fredda mentre chiudo la chiamata senza dargli la possibilità di ribattere.
Ora sono più nervosa di prima.
Ecco cosa mi fa provare Steph, ed ecco perché provo una sorta di rabbia nei suoi confronti.
Entrò in doccia sentendo ogni tanto la suoneria del mio telefono.
Probabilmente è mamma che sentendo le parole e il tono di voce di papà si è preoccupata.
Ha sempre fatto da mediante tra i nostri litigi, papà ha generalmente un carattere mite ma quando si arrabbia diventa ingestibile.Mi lascio coccolare dall'acqua tiepida, e dalla schiuma che odora di cocco.
Sto sotto il getto per circa quaranta minuti.Uscendo mi infilo subito gli slip e il reggiseno e poi infilo una tuta rosa con una canottiera di pizzo nera.
Mi lego i capelli ancora umidi e mi dirigo verso il letto saltandoci sopra.
Sento il fresco delle lenzuola invitarmi a dormire.
La pesantezza e la stanchezza di una dura giornata a scuola iniziano a farsi spazio nel mio corpo.
E senza accorgermene mi addormento
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A svegliarmi verso le 17:00 del pomeriggio è il campanello di casa che sembra non trovare pace.Scendo di fretta le scale, apro la porta e con mia sorpresa trovo davanti kim.
Ma che diavolo?
Per caso le mie amiche su sono messe d'accordo per venirmi a trovare?Ha i capelli arruffati, e sembrano scossi dal vento.
Le guance sono paonazze, probabilmente per la corsa che ha fatto e dalla fronte scivola giù una goccia; probabilmente sudore.Entra in casa abbracciandomi appassionatamente, il che mi fa indietreggiare facendomi quasi perdere l'equilibrio.
<ehi a cosa devo tutto questo entusiasmo?> rispondo sorridendole.
<oh Daf, ti devo ringraziare!>
Risponde staccandosi da me e guardandomi con due occhi pieni di felicità.<per cosa?> domando divertita dalla situazione mentre le faccio cenno di avviarci verso il salotto.
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𝐒𝐞𝐚 𝐞𝐲𝐞𝐬
ChickLitSo che non dovrei accettare e so che non bisogna stringere patti col diavolo... Ma cosa devo fare? Il diavolo non è mai stato così bello. ................................................................. Dafne una ragazza piena di vita e un po' tro...