Fui svegliata dal rumore del clacson di una macchina sportiva, scoprendo che mancavano appena due ore a mezzogiorno. Prima di addormentarmi avevo messo la sveglia al cellulare, ma scoprii che si era spento e così lo misi in carica, sperando che appena due ore di carica gli bastassero. Mi affrettai a vestirmi, indossando la mia divisa da lavoro. Chiamai al centro dei taxi ed inviai la via della casa in cui abitavo, in modo da farmi venire a prendere. Il lato positivo di essere un Cacciatore è che ti abituano a lavorare da solo sin dalla più tenera età e non appena sei abbastanza autonomo ti fanno andare a vivere da solo, fino a quando, ovviamente, non trovi un partner e fai un altro mini Cacciatore. Il vincolo al quale tutti noi Cacciatori siamo costretti ad attenerci è quello di avere figli solo con altri della nostra specie, però possiamo avere rapporti sessuali con qualsiasi razza.
Il campanello suonò circa mezz'ora dopo, era il tassista. Presi il mio arsenale ed uscii di casa. Salii in macchina e dissi all'autista il luogo in cui doveva portarmi.
L'ospedale dove erano custoditi i cadaveri era situato in un punto molto scomodo. Per arrivarci, infatti, fui costretta ad usare tacchi e suola. La macchina si fermò al confine tra l'asfalto e il terreno ricoperto da brecciolini e piantine spinose. Sembrava ottimo come set di un film horror. Appena il taxi si fermò, l'autista mi invitò a scendere dicendomi: - Da questo punto in poi è impossibile proseguire con qualsiasi mezzo. Dovrà procedere a piedi.- Presi la mia borsa e diedi la mancia al tassista, poi mi affrettai a scendere dall'automobile. Non ero del tutto sicura di voler procedere, perché ogni istinto del mio corpo mi diceva di non farlo, però mi dovetti fare coraggio. Del resto, era il mio lavoro. Bryan mi aveva inviato una piantina dell'ospedale con cerchiato in rosso la stanza dove si trovava la camera mortuaria. Appena varcai la porta dell'ospedale, venni travolta da un'aura tetra ed un incredibile puzza di cadavere. Essendo isolato, nell'edificio non c'era anima viva. Forse la polizia lo aveva chiuso per averlo a disposizione durante il corso delle indagini.
Un paio di poliziotti stavano a guardia dell'entrata principale che portava ai vari reparti. Uno di loro mi guardò sorridendomi e, molto gentilmente mi disse: - I minorenni non possono entrare qui. –
Lo scrutai dall'alto verso il basso. Aveva sì e no quarant'anni, alto all'incirca un metro e settanta. La sua carnagione era olivastra ed il colore degli occhi era quello delle nocciole. Abbozzai un sorriso e per tutta risposta gli dissi: - Sono stata convocata dalla polizia locale per esaminare i cadaveri dei vostri colleghi - gli risposi, spostando poi lo sguardo da lui al suo collega. Quest'ultimo mi stava fissando senza spiccicare parola. Valli a capire gli adulti!
- Non puoi essere la Cacciatrice! Sei troppo piccola... –
Non gli diedi il tempo di finire la frase che subito ribattei. - Vede agente, a me non importa un accidente se rispecchio o no il suo ideale di "Cacciatrice perfetta". Le cose stanno così, sono io colei che stavate aspettando, perciò le sarei grata se mi accompagnasse nella stanza dove mi stanno aspettando i suoi superiori. –
Nel sentire quelle parole, l'agente rimase senza parole. Corrucciò la fronte e mi disse: - Identificatevi, allora.-
Immediatamente, dalla tasca interna della giacca presi il distintivo dei Cacciatori soprannaturali. - Cacciatrice Devee Hamilton. - Era una rarità vederne uno, perché non c'erano molti cacciatori di mostri in circolazione. L'uomo non disse nulla, si limitò semplicemente a scortarmi dai suoi superiori, mentre il collega rimase a sorvegliare l'entrata.
Non ci mettemmo molto ad arrivare nella stanza dove il capo della polizia mi stava aspettando. La porta era aperta e da dentro si potevano sentire i rumori delle voci di alcuni agenti che si lamentavano del ritardo della Cacciatrice, che sarei io. A quel pensiero mi si formò un nodo alla gola, e le gambe mi si bloccarono. L'agente che mi aveva accompagnata mi si parò davanti, entrando per primo nella stanza. Immediatamente gli altri poliziotti si girarono verso di lui. - Agente Mike, qualcosa non va? - gli chiese uno di loro.
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Vampire Slayer
VampireVINCITORE DEI WATTYS 2016 TRAMA «Non prendermi in giro perché ti ucciderò nel sonno!» Sin da quando ero bambina, sono stata addestrata a odiare le creature della notte. I miei genitori mi avevano affidata a un maestro che m'insegnò tutto quello che...