Capitolo 25

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Eve e Bibiana, avevo letto qualcosa su di loro in un vecchio libro del mio Maestro. Erano le antiche vampire che crearono l'Ordine dei Cinque, insieme a Corsius, Aloysius e Abram. A differenza della dinastia di Corsius che si poteva svegliare durante il giorno, quella di Bibiana si nutriva di sesso oltre al sangue e aveva lo stesso risultato. Eve, invece, si nutriva di morte e per questo era anche chiamata Morsure De Mort. Sì, proprio morso di morte.

– Chi è che ha osato pronunciare il nome delle due Regine della notte? – domandò una voce maschile, avvicinandosi al nostro tavolo. Tutti i presenti del tavolo, meno che Bryan, Mitch e me, si irrigidirono. Forse c'era motivo di avere paura, ma non riuscivo a provarne. Mi girai a guardare il licantropo dietro alle mie spalle. Era alto più di me, i capelli corti gli marcavano il viso con la mandibola pronunciata. Sebbene non fosse alto quanto Corsius, era molto più robusto rispetto a lui. – E tu saresti? – gli domandai, seccata. Da sotto il tavolo mi arrivò un calcio, sicuramente da parte di Francy visto come mi guardava.

– Le domande le faccio io, ragazzina – mi rispose seccato. Nemmeno mi conosce e già inizia a darmi della ragazzina, andiamo bene! – Ho già posto la domanda una volta, e non voglio farvela nuovamente. Chi è stato a fare il nome delle Regine? – 

Mi alzai in piedi per mettermi alla sua altezza (almeno ci provai). – Cosa t'importa? C'è la libertà di parola, qui, perciò non puoi fare niente. E poi non stavamo parlando male di loro – ribattei, guardandolo negli occhi. Il licantropo, sicuramente appartenente ai leoni mannari, si fece più vicino a me ed era pronto a darmi uno schiaffo, se non fosse venuto in tempo Abel a fermargli la mano. Avere il segno di un leone non è decisamente il massimo, anche perché mi avrebbe rotto sicuramente la mascella.

– Non toccarla – gl'intimò Abel, scandendo bene le parole. Notai che mi aveva spostata senza che me ne rendessi conto, ritrovandomi al suo posto e che Bryan aveva già tirato fuori la pistola.

– Ti stai forse ribellando, vampiro? – Potevo dire tranquillamente che quel leone era di un'acidità unica. – Se voglio, posso uccidervi tutti quanti e poi fottermi la ragazzina – esordì, sorridendo maliziosamente.

– Sempre se prima non ti uccida io – intervenne Bryan, nell'istante in cui il leone di girò premette il grilletto. Dalla spalla del leone, uscì qualche goccia di sangue; la pallottola d'argento non aveva colpito né cuore e né testa, quindi non sarebbe morto - anche se la guarigione di avrebbe impiegato più tempo.

– Insignificante figlio di puttana – ruggì, scaraventandosi contro Bryan. La sua pistola volò di qualche centimetro dal tavolo, ma non rimase disarmato. No, conoscevo Bryan abbastanza bene da sapere che non portava mai solo un'arma. Essendo stati addestrati con gli stessi principi, mettevamo più armi addosso possibili. Infatti, non appena gli fu sopra lo pugnalò proprio al centro del petto. Un grido disperato provenne alle mie spalle, un grido femminile.

Una giovane leonessa, sui venticinque anni, si accasciò accanto al leone, sostenendolo dal fianco. – Lasciami stare! – urlò, spingendola via. Dio che modi, poi si lamenta se qualcuno lo tratta a pezze in faccia. Il leone alzò lo sguardo a guardare Bryan e ammetto che lo sguardo omicida faceva un tantino paura. – Sei morto, Cacciatore. –Prima che si potesse scaraventare un'altra volta su di me, qualcuno lo fermò per la spalla. – Adesso basta, Eldon – disse una voce alle sue spalle. Ci girammo tutti per guardare chi fosse la persona che fermò il leone dall'ammazzare Bryan. Be' chi altri poteva essere se non il nobile Corsius? A dire la verità, ci sarei rimasta male se non fosse stato lui.

Portando il rispetto sotto la suola delle scarpe, Eldon si scrollò di dosso la mano morta del vampiro millenario. La cosa che mi sorprese fu il comportamento di quest'ultimo, non aveva per niente reagito a quest'insulto. Non era da Corsius non reagire quando qualcuno gli mancava di rispetto e me lo aveva dimostrato meno di dodici ore prima.

– Non t'intromettere, Corsius. – Il tono che usò il leone mannaro non fu di certo dei più amichevoli.– Mi dispiace contrariarti, ma non ti posso permettere di farle del male. Almeno non a lei, degli altri puoi farci quello che ti pare. – Corsius venne verso di me con uno strano sorriso da ebete che faceva quasi pena. – Tu proprio non riesci a stare lontana dai guai, vero ma poupée? – mi domandò quasi con un sussurro, passando due dita tra i miei capelli. Gl'imbruttii, schiaffeggiandogli immediatamente la sua mano per allontanarlo da me. Lui non disse nulla, si limitò solo ad accennare un sorriso e a portare via Eldon (che stranamente non disse più nulla a proposito dell'ucciderci a tutti). – Be', direi che siamo stati piuttosto fortunati – si lasciò sfuggire Cindy, non appena i due uscirono dalla sala. – Per un attimo ho pensato che foste morti – aggiunse Marika, rivolgendosi a me, Bryan e Abel. – Ma cosa ti è saltato in mente, Abel? Cosa volevi dimostrare sfidando Eldon? Ha il quintuplo della tua forza, ti avrebbe senz'altro ammazzato. –– No che non l'avrebbe fatto. Ma anche se avessi rischiato la vita, non potevo permettergli di far del male a Devee, è un'umana. – Iniziava a stancarmi il tono di superiorità con il quale si rivolgevano a me. Insomma, sarò anche umana ma sono colei che metterà fine alla loro esistenza se solo si azzardassero a trasgredire le regole.

Quando ritornammo in stanza ci ritrovammo al seguito anche le due vampire punk, Cindy e Marika. – Per oggi è meglio se restassimo a dormire con voi. Così se succedesse qualcosa potremmo aiutarti – mi aveva detto Marika, anche se non era del tutto convinta; ma, infondo, era il pensiero che contava.– Se decidesse di attaccarmi durante il vostro sonno, non potrete fare molto. Solo la discendenza di Corsius possiede il dono di rimanere sveglia durante il giorno, voi sareste costrette a dormire. – Entrambe mi guardarono sbigottite. – Effettivamente hai ragione – convenne Cindy. – Bene, allora noi ce ne andiamo – aggiunse Marika senza tante cerimonie. Si affrettarono ad uscire dalla camera da letto e a richiudere la porta dietro di loro, continuando a sentire il loro chiacchierio alquanto alto fino a quando non chiusero anche la loro porta. – Però, che tipe – commentai basita.Francy si stava già infilando il pigiama, quando mi rispose: – Sì, sono un po' strane, però sono delle brave ragazze. –
­ ­­­­­­– Lo spero per loro, altrimenti dovrò ucciderle – dissi ironica. Mi misi a letto che ormai il sole stava sorgendo. La disposizione del mio letto favoriva i raggi del sole che entravano dalla finestra, mentre il letto di Francy era nella zona buia della stanza. Non le confessai che anche a me sarebbe piaciuto dormire nella zona oscura, perché anche se ci sono le tende scure, i raggi entrano ugualmente. Alla fine, fui costretta a tirar giù anche la tenda del baldacchino, in modo da rimanere completamente isolata. Isolata e vulnerabile.

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Angioletti, sono tornata!

Dato che non tutti mi seguono, lo scriverò anche qui. Non potrò aggiornare VS come facevo quando c'erano le vacanze di Natale, perché la scuola mi impedisce di avere tempo di scrivere, quindi pazientate. Le idee ci sono, non vi preoccupate, solo che gli unici momenti in cui posso scrivere sono quando sono in treno e dopo aver fatto i compiti e non sempre ho la fantasia di mettermi al pc, per di più non posso trascurare la lettura altrimenti ho paura di non ricordarmi più le parole e succede un pastrocchio.
ANYWAY, piaciuto il capitolo? Lo so, non è tanto lungo, l'ho scritto giusto per farvi leggere qualcosa e spero che lo abbiate apprezzato. Se è così, lasciate un commento che non fa mai male e se non mi seguite... be' fatelo, che cosa state aspettando?

Volevo informarvi, inoltre che sono disposta a pubblicizzare le storie altrui, basta che mi scriviate per messaggio il titolo della storia e la trama ed io la posterò ad ogni fine capitolo, anche se bisogna pazientare che scriva il capitolo.  Comunque, oggi tocca ad una storia appena incominciata dal titolo: "And, please, breathe me." scritta da @filophobia

TRAMA:

Sono Sofia, una ragazza italo-americana.Mia mamma è italiana e mio padre è americano.. Ho 21 anni e tantissimi sogni ancora da avverare.Non sono molto alta, 1,65;Ho dei lunghi capelli bianchi con le punte grigie.Adoro i miei capelli.Non sono nemmeno molto magra, diciamo che mi apprezzo così come sono. Come si dice, beh, la donna deve avere qualcosa da toccare.La mia vita è racchiusa in una parola.CHRISTIAN.Sono circa 4 anni che ci conosciamo, e 3 che stiamo insieme.Lo amo.Con lui ho affrontato tutte le mie paure, tutte le mie prime volte.Mi ha cresciuta, anche perché è più grande di me di circa 6 anni.All'inizio, per me, era come un fratello che non avevo mai avuto.Si, sono figlia unica..Adesso lui sta dormendo, e ne approfitto per iniziare a raccontarvi di noi. 

Ebbe tutto inizio, nell'inverno del 2012... 

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