Capitolo 59

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Nei giorni seguenti iniziarono ad arrivare vampiri che Corsius aveva richiamato a sé grazie al legame che li univa, in quanto loro creatore. Sebbene avessero risposto in molti, non erano affatto entusiasti di eseguire i suoi ordini. Mi resi conto che obbligare un vampiro a combattere una guerra, che non era intenzionato a scatenare, potesse risultare alquanto sconveniente. Non volevo avere uomini o non morti che preferivano trovarsi da qualche altra parte piuttosto, che combattere per una giusta causa. Sono sempre stata una fanatica del libero arbitrio (come tutti d'altronde), ma per la prima volta mi trovai costretta ad appoggiare i desideri di Corsius, che guarda caso coincidevano con quelli di Rex. E così i due vampiri avevano stipulato un'alleanza alle mie spalle, mettendomi davanti al fatto compiuto. Non era stato carino da parte loro.

Quel giovedì pioveva a dirotto, proprio come il martedì. Oramai la speranza che il tempo si potesse rimettere mi abbandonò completamente. Il cielo grigio rifletteva ancora di più il colore dei miei capelli, che a quanto sembrava erano riusciti ad attirare l'attenzione della mia guardia del corpo. Arianne, una vampira dalla carnagione rossastra per via delle lentiggini che le ricoprivano tutte le parti del corpo ben in vista. Non potei non domandarmi se le avesse anche nelle zone intime. Sarebbe stato interessante scoprirlo. Ad ogni modo, i suoi occhi minacciosi mi fecero intuire che non voleva essere disturbata.

Siccome avrei dovuto passare un tempo indeterminato dentro quell'attico, chiesi a Corsius di fornirmi dei libri per svagarmi. Perciò non potei fare a meno di sorridere quando si presentò con la prima edizione di Twilight, aggiungendo che: - Sembrava adatto all'occasione. - Non riuscii a mandarlo a quel paese, forse perché apprezzai lo stesso quel suo gesto. Ed ora mi trovavo sul divanetto accanto alla vetrata a leggere per la prima volta un libro che ero sempre stata restia a leggere.

- Lui é proprio uno stalker - commentai a voce alta, in modo che Arianne mi potesse sentire. Alzai leggermente lo sguardo dalle pagine per vedere se ero riuscita a richiamare la sua attenzione. - Come fa un vampiro ad innamorarsi di una menomata come la protagonista? - rincarai la dose.

- Alle ragazzine della tua età piace – osservò Rex, ammiccando un sorriso beffardo.

Alzai gli occhi dalle pagine per guardarlo con occhi gelidi. – Ti risulta che io sia come le ragazzine della mia età? –

Per tutta risposta, il vampiro abbassò lo sguardo rammaricato. – Non volevo intendere quello, lo sai. Volevo solo... non importa -, si alzò di colpo dalla poltrona accanto alla mia e si diresse verso il frigorifero dal quale estrasse un sandwich confezionato, uno di quelli che stai pur certo ti rovineranno il fegato. Me lo lanciò letteralmente contro, colpendo il centro del libro.

- Grazie – biascicai, come se ci fosse un vero motivo per ringraziarlo di qualcosa. Era uno degli artefici di tutti i miei ultimi guai, il minimo che potesse fare era sfamarmi.

Fuori era scoppiato un bellissimo temporale, e trovai ironico come il tempo rispecchiasse alla perfezione come mi sentivo dentro. Sentii una voglia di piangere, ma feci tutto il possibile per ricacciare il nodo in gola, non era proprio il caso di mettersi a frignare.

- So perfettamente come ti senti, questa tua eterna frustrazione sembra non trovare mai una fine, ma devi imparare a conviverci – continuò pungente Rex.

- No, mi sono rassegnata. Non trovo più la forza per continuare la vita che ho vissuto sin da quando ho memoria – confessai a bassa voce.

Rex si avvicinò appositamente per posarmi una mano sulla spalla, cercando disperatamente un contatto che ci potesse unire. – Per quanto possa valere, mi dispiace. –

Mi sentivo svuotata, senza uno scopo. Proteggere gli umani per cacciare le creature soprannaturali, un compito che avevo deciso di prendere sul serio da quando Corsius aveva brutalmente ucciso i miei genitori, improvvisamente non mi sembrava più la priorità. Stavo imparando a conoscerli per quello che erano veramente, e al contrario di quanto mi avevano inculcato da bambina, non sono affatto dei corpi morti che si muovono e bevono sangue. Alcuni di loro sono in grado di provare emozioni forti come l'amore e il perdono. Rex ne era la prova non vivente/vivente. Mi ero affezionata a quel vampiro, più di quanto non volessi, e sebbene me lo ero portata a letto in un momento in cui non ero in me, questo non aveva nulla a che fare con quello in cui credevo.

Voltai la testa appositamente per sorridergli, se lo meritava. Non era giusto buttargli merda addosso. La colpa non era la sua, ci misi molto a capirlo. Era l'unico che si era fatto in quattro per proteggermi, era pronto a farsi da scudo pur di proteggermi, e anche se non me lo aveva mai detto ufficialmente, le sue gesta confermavano la mia teoria. E io, cosa ero disposta a fare per lui? Quella domanda mi ronzava nella testa, e mentre aspettavo una risposta che solo il tempo mi sarebbe stato in grado di fornire, le sue labbra si avvicinarono alle mie per regalarmi uno dei baci più belli di tutta la mia vita.

Mi sentivo al sicuro, cullata, come una bambina indifesa che aveva trovato conforto. Rex era la mia ancora, in quel momento, e andava benissimo così. Cinsi le mani attorno al suo collo per aggrapparmi e attirarlo a me. Il libro scivolò a terra, mentre Rex prese il suo posto sul mio grembo, continuando a baciarmi ininterrottamente. Lo desideravo, forse più di prima. Era sbagliato? Può darsi, ma ormai il dado era tratto. Non potevo tirarmi indietro, non che ne avessi la minima intenzione.

Riuscivo a sentire il suo tocco in ogni angolo più remoto del mio corpo, mi piaceva quel che provavo. Mi sembrava giusto. Rex riusciva a farmi sentire bene, a discapito di tutto quello che mi stava succedendo.

- Ti voglio qui e ora – disse in un ansimo, mentre aveva trovato la pausa perfetta tra un bacio e l'altro. Non risposi a parole, lasciai che il mio corpo parlasse per me. Gli cinsi le gambe attorno la vita e mi sollevai su di lui che mi prese in braccio, portandomi fino al mio letto. Quando si sedette io ero ancora avvinghiata a lui e gli stavo accarezzando i capelli, quindi iniziò a slacciarmi i pantaloni per sfilarmeli e lanciarli contro la parete.

- Prendimi – lo supplicai, ansimando.

Il suo sorriso si allargò, poi i suoi occhi divennero quasi timidi e chinò la testa, ma continuando a fissarmi e rivelando di essere consapevole del proprio fascino. Di scatto, mi gettò stesa sul letto e mentre ridevamo insieme mi accarezzò l'interno coscia, il fianco e, lentamente, salì. Smisi di ridere quando mi accarezzò il seno, però sorridevamo entrambi. Mi tolse la maglietta; io lo aiutai sollevando il bacino e staccando il culo dal letto.

- Così va meglio – commentò, con voce già più profonda.

D'improvviso mi trovai sdraiata, nuda a guardarlo. Senza più la preoccupazione di farmi del male, Rex mi baciò con le labbra e con la lingua, poi mi morse delicatamente il labbro inferiore sino a farmi gridare e lasciò sgorgare nella mia bocca il mio sangue che aveva un retrogusto metallico, mentre mi strofinava un capezzolo tra l'indice e il pollice fino a strapparmi un grido soffocato e poi una serie di gridolini, mentre mi baciava come se bevesse di quei suoni. Allora inarcai la schiena, mi dimenai, e Rex senza interrompere il bacio, m'infilò una mano tra le cosce. Non appena le divaricai iniziò ad accarezzarmi e a esplorarmi con le dita tutt'intorno, come con le labbra mi esplorava la bocca. Quindi si denudò completamente ed entrò dentro di me con squisita lentezza sino a conficcarsi il più profondamente possibile, coi fianchi solidi che aderivano ai miei. Si alzò sulle mani e si curvò su di me.

Con gli occhi appannati lo vidi sfilarsi e conficcarsi nel primo colpo. – Oddio... - sussurrai.

Rex trovò un ritmo lento e profondo, finché il calore non si addenso di nuovo. Venni contorcendomi sotto di lui, afferrandogli le braccia per incidere il mio piacere con le unghie nelle sue carni.

Ero come accecata, troppo smarrita nel perdurare dell'orgasmo per potermi muovere. – È stato meraviglioso – ansimò ridendo. Mi fu possibile soltanto annuire.

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Angioletti,

sono di nuovo tornata. Scusate la lunga attesa, ma avevo accantonato completamente questa storia per concentrarmi su le Cronache di Lafyen, che al momento considero la mia priorità. Spero lo stesso che questo capitolo sia valsa la pena dell'attesa.

Marts :3

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