Capitolo 34

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Esatto, angioletti vi ho fatto una bella FanArt "Devius", vi piace? Non abbiate fretta a giudicare il capitolo dalla foto, però. In ogni caso spero che vi piaccia l'aggiornamento! Fatemelo sapere nei commenti ;p mi raccomando. Consigliate le mie storie ad amici e follower! Vi ricordo, inoltre, che sulla mia bio troverete il link diretto per poter acquistare il mio libro "Le Cronache Di Lafyen - Il Risveglio Delle Guardiane" in versione completa, cartacea o digitale, a vostra scelta. Un abbraccio, ci leggiamo al prossimo capitolo,

Mars :3

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Non sapevo se sentirmi lusingata oppure essere spaventata a morte. Valutai anche l'idea di scappare per tutta l'accademia mettendomi ad urlare come una pazza da manicomio; ma poi mi ripetei tra me che essere spaventata non mi avrebbe portato a nulla, se non far sentire Corsius più felice di quello che già non era.

Sospirai. – Ti diverti proprio a farmi queste patetiche avance, eh? –

Onestamente, non mi dispiacevano in un altro contesto, ma in quel momento volevo solamente restare sul letto della mia stanza/prigione e godermi i raggi del sole che mandavano a nanna tutte le creature notturne.

– Non mi è ancora chiaro il tuo rifiuto, ma poupée. Molte donne sarebbero entusiaste di sentire anche solo il mio sguardo posarsi su di loro; tu invece preferiresti rimanere nell'ombra. –

– Ti risulta che sia come le altre donne? – gli domandai , ghignando.

– Non proprio, altrimenti non avrei scelto te se fossi stata come le altre. Tuttavia, non comprendo bene il motivo dei tuoi continui rifiuti. –

– Allora non ti è proprio chiaro? – A volte la sua cocciutaggine mi faceva così infuriare che avrei voluto volentieri spaccargli la faccia. – Leggi le mie labbra: Non. Voglio. Avere. Niente. A. Che. Fare. Con. Te. – Scandii perfettamente quelle parole, così da non avere più scusanti. Se non mi avesse capita in quel momento, allora non lo avrebbe più fatto. Sembrò rammaricato dalle mie parole, tanto ché si rabbuiò.
– Sai, ma poupée, non volevo comportarmi da padrone cattivo ma tu non mi lasci altra scelta. Il mio sogno era quello di formare una coppia invincibile, sai il vampiro millenario e la Cacciatrice dal passato tormentato, ma le tue parole mi hanno fatto ben capire che tu non condividi i miei stessi piani. Eppure mi sono impegnato così tanto, cercando di farti passare l'astio che provi per me. –
– Mi dispiace di averti dato delle false illusioni, davvero. Francamente non riesco a comprendere il motivo per cui ti sia illuso. I sentimenti nei tuoi confronti non sono mai mutati, nemmeno per un istante – gli dissi. Il sorriso, che fino ad un attimo prima illuminava anche se di poco il suo volto, si congelò leggermente. Le sue labbra si incurvarono.
– Eppure, mi hai dato la sensazione di voler continuare quello che avevo iniziato poco fa. O forse mi sbaglio, ma poupée? – sibilò, arrivando a toccare con le labbra la punta del mio orecchio sinistro. No, non si sbagliava affatto. Una parte di me, la parte più oscura del mio essere, desiderava ardentemente che quel bacio portasse a qualcosa di molto più intimo. Doveva essere uno degli effetti collaterali di essere divenuta la serva umana di un vampiro così vecchio come Corsius. Non avevo voce in capitolo sui miei desideri, almeno su quelli che lo riguardavano.
– No, non ti sbagli. Prima è stato un momento di debolezza, niente di più – bofonchiai, guardando verso il basso. Per qualche assurdo motivo mi vergognavo di fargli sapere quello che sentivo. Mi sentivo così stupida! Non dovevo fidarmi della persona che aveva ucciso i miei genitori, la dovevo odiare con tutta me stessa come avevo fatto in passato; eppure non ci riuscivo.
– Debolezza... sono secoli che non sento pronunciare quella parola dalla bocca di una donna. Ed ecco che improvvisamente arrivi tu con la tua mania da salvatrice del mondo e il carattere esuberante, sconvolgi la mia eterna esistenza con un solo sguardo – disse, con voce ancora più gelida. Prima che potessi replicare scomparve fuori dalla finestra lasciandomi da sola a pensare a come aveva stravolto in tutti i sensi al mia intera esistenza dal giorno in cui lo conobbi. La cosa migliore da fare sarebbe stato piantargli un paletto nel cuore appena ne avrei avuto l'occasione, ma come potevo farlo senza poi rischiare di non rimanerne ferita per il resto della mia vita?

Bella domanda, Devee, questa vale almeno un milione di dollari!

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