Capitolo 53

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Nell'ultimo mese eravamo riusciti a visitare tutta l'Indiana e metà dell'Ohio, facendoci tutte le cittadine disposte ad ospitare un vampiro e una Cacciatrice fuggitivi. La mia paura più grande era, però, essere inseguita dai Van Helsing, la famiglia che ha dato via alla stirpe dei Cacciatori delle creature della notte. La convivenza con un vampiro come Rex era risultata più semplice di quel che mi aspettassi, potrei dire che fu quasi piacevole. Durante la notte si viaggiava e, nel suo caso, si andava a caccia (e su questo non si discuteva nemmeno), mentre di giorno prendevamo una stanza in qualche motel fatiscente affinché lui potesse dormire e io lavarmi e mangiare. Per quanto cercassimo di far combaciare le nostre routine, capitavano momenti nei quali venivamo risucchiati l'uno nella vita dell'altra o viceversa. Alla fine fummo costretti ad arrenderci.

– Qual è la prossima tappa? - domandai, stanca. - Ormai siamo in viaggio da ore! –

– Ho degli amici qui vicino, sono riuscito a contattarli mentre visitavamo Lorain – rispose Rex in tono piatto, con lo sguardo rivolto sull'orizzonte.

– E dove si trovano questi tuoi "amici"? ­–

– A Cuyahoga Falls, arriveremo prima che faccia giorno, perciò se ti va riposa un paio d'ore. –

Non mi andava a genio l'idea di doverlo lasciare solo alla guida, ma la verità era che nelle ultime due settimane non ero riuscita a dormire poi così tanto e dovevo sfruttare occasioni di quel genere per rilassarmi e conciliare il sonno. Poggiai la testa contro il finestrino chiuso, ormai febbraio era inoltrato da una settimana e il freddo si faceva ancora sentire. Presi sonno senza accorgermene e non sognai nulla, come le volte precedenti.

Al mio risveglio, la macchina stava svoltando in un vialetto circondato da piante da giardino e davanti a noi c'era una piccola casetta in mattoni che aveva l'aria di essere alquanto accogliente (ma ciò lo avrei constatato più tardi, quando avrei conosciuto i proprietari, questi fantomatici amici di Rex). 

– Ben tornata dal mondo dei sogni, fiorellino – esordì la voce pimpante di Rex.

Ancora con il sonno addosso, e la voce roca gemetti: – Chiamami ancora fiorellino e ti ritrovi una pistola infilata tu sai dove. –

Il vampiro fece una smorfia e spense il motore della macchina. Smontammo dall'auto e ci avviammo verso il porticato sorretto solo da due colonne in marmo palesemente dipinto dello stesso colore dei mattoni con i quali venne costruito il villino. Quando Rex bussò alla porta (perché la casa a quanto pareva era priva di un campanello) un'onda di brividi mi percorse lungo la schiena. Sentivo che qualcosa non andava. In quella parte di città c'era qualcosa di strano, quasi sinistro.

– Forse saranno andati a fare la spesa – dissi in tono ironico, cercando così di deviare le mie fantasticherie fataliste da un'altra parte. Che diamine, forse il mio cervello stava iniziando a viaggiare un po' troppo e questo non era affatto un bene.    

– No, io non credo – sussurrò il vampiro, girandosi verso la nostra macchina. In quel momento, i dubbi aumentarono e per quel che avevo potuto attestare, essere premuniti non era mai stato un male. Meglio andarci con i piedi di piombo in determinate circostanze, e questa era una di quelle volte. Estrassi la mia bimba, la Walter semiautomatica con un calibro di 7.65 che mi avevano regalato i miei genitori ad uno dei natali passati. Normalmente una bambina di cinque anni riceve come regalo Barbie o una trousse di trucchi per bambine, ma a noi cacciatori piacciono i regali produttivi, e poi non ci dispiace l'idea che un ragazzino impari ad usare presto un'arma da fuoco.

Strinsi la presa sulla mia bimba facendo cenno a Rex di entrare dentro, con un calcio aprii la porta in legno. Le luci della casa erano tutte spente e l'ingresso usufruiva solo dei raggi delle prime luci che preannunciavano l'imminente arrivo dell'alba. Dovevamo sbrigarci ad assicurarci che quella casa era un luogo sicuro, perché volenti o no era lì che avremmo dovuto aspettare il calar delle tenebre. Avrei fatto io da cane da guardia mentre Rex recuperava il sonno, ma dovevo pur confermare che era tutto a posto.

La prima stanza che ci ritrovammo davanti era probabilmente quella più grande della casa, e dall'angolo cottura che si trovava sulla destra, di fronte a noi, capimmo che si trattava di una cucina. Completamente con il mobilio in legno, la stanza risultò un ambiente alquanto freddo e poco accogliente, ma era pur sempre un posto al coperto.

– Sembra che non ci sia anima viva – constatai, tenendo le orecchie ancora pizze, aspettandomi un minimo cenno di rumore.

– Molto divertente, Devee, davvero – commentò in risposta Rex. Ormai doveva averci fatto l'abitudine alle mie involontarie battute squallide, eppure non capivo perché continuava a stupirsi e si ostinava a rispondermi. – No, comunque non ci sta nessuno, per il momento. –

– Per il momento? Vuoi dire che qualcuno ci abita? – domandai, abbassando la Walter.

– Non riesco a capire perché ti sorprendi così tanto. È ovvio che è una casa abitata. –

– Ma teoricamente voi vampiri non dovreste sentire l'uno la presenza dell'altro? –

Rex mi guardò accigliato. – Teoricamente, infatti posso tranquillamente dirti che qui, dentro questa casa, non c'è anima viva. – A quelle parole, mi tranquillizzai quasi subito, così potetti riporre la pistola dentro la fondina e farmi un giro per la casa. – Vado a prendere il borsone delle armi in macchina, così ricarichiamo le munizioni – aggiunse, prima di uscire dalla porta.

Ormai l'alba era vicina, occhio e croce avevamo poco più di un'ora e mezza per aspettare questi fantomatici amici di Rex, e se dovevano arrivare... be', meglio che lo avessero fatto quando lui era ancora sveglio. Non mi piaceva per niente l'idea di sparare un proiettile in testa ad un presunto alleato solo perché non ero stata in grado di riconoscerlo.

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Carissimi Cacciatori, I'm back!

Scusate la lunga assenza, ma sono stata completamente risucchiata dalle attività scolastiche, per cui non mi sono per niente messa a scrivere. Spero che con questo capitolo possiate perdonarmi e vi prometto che provvederò ad aggiornare più genuinamente. Un abbraccio, 

MarTS :3

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