Sospettavo che un giorno lo avrei rivisto, ma non così presto. In fondo sette anni sono molti. Non sono la bambina debole che ero allora, adesso sono una Cacciatrice. Dalla fondina dei pantaloni, strinsi tra le mani la mia pistola con proiettili di quercia, la Walther semiautomatica con un calibro di 7.6 e gliela puntai dritta in fronte.
- Che cosa ci fai qui? - gli domandai in tono distaccato. Il vampiro sorrise non appena finii la frase. Mi fa piacere vedere che la mia domanda lo diverte.
- Piccola, non hai ricevuto nessuna lettera?- Una lettera? Erano settimane che non mi arrivavano lettere. Però non volevo dargli la soddisfazione di rispondere alla sua domanda.
- Perché dovrei dirti se ho oppure no ricevuto una lettera?- La luce della luna illuminava i suoi capelli, neri come le piume dei corvi, che gli arrivavano fino alle spalle. Stranamente li aveva sciolti. I tratti del suo viso erano morbidi e dolci, anche se il suo sguardo di ghiaccio incuteva un certo timore. Il taglio dei suoi occhi era a mandorla, ed ogni volta che lo posava su di me sentivo che poteva leggere i miei pensieri più oscuri. Ammetto che avevo molta paura di lui, però se c'era una cosa che avevo imparato bene era che non bisognava mai e poi mai mostrare l'incertezza davanti ai mostri. Loro la riescono a captare e ne approfittano per usarla contro l'avversario.
- Bimba, dalla tua risposta deduco che non ti è arrivata nessuna lettera - esordì, un istante prima di raggiungermi. Mi prese il viso tra le mani e mi attirò a sé. Il chiaro di luna lo travolse completamente, mostrando l'uomo per quello che era realmente: un mostro.
In quel momento, mi tornarono alla mente le parole che mi disse una sera mia madre, quando ero ancora una bambina. Stavamo sfogliando un libro sui vampiri e mi soffermai su un ritratto di un vampiro. Mi ricordo che era bellissimo, forse perfino più bello di Corsius. Era seduto su una poltrona e tra le mani stringeva un calice con dentro del sangue. La sua pelle era molto bianca. - Sembra così freddo. -
- Già, freddo come la neve - mi aveva risposto. Quelle parole mi suonavano del tutto nuove, non conoscevo il significato di quelle parole. – Cosa? –
Mia madre mi aveva presa in braccio e guardandomi negli occhi mi aveva risposto: - La bianca e candida neve, come quando scende dal cielo e attecchisce sul suolo; qualcosa di puro ed incontaminabile. -
- Che significa qualcosa di incontaminabile? - La mamma posò il dito contro la figura del libro e continuò dicendo: - Lui è un vampiro, un predatore che si nutre del sangue delle persone per vivere.-
Guardai ancora una volta il dipinto dell'uomo. Non faceva paura, però incuteva un certo timore. I suoi occhi erano del colore del sangue, i capelli erano dorati come l'oro più puro. Era magnifico, senza ombra di dubbio.
- Noi li cacciamo, Dev. Ma non bisogna mai guardarli dritti negli occhi, è la regola. Se lo fai, verrai catturata dai loro occhi rosso sangue! -
Strattonai immediatamente via Corsius da me. – Non ti avvicinare mai più, o giuro su Dio che ti pianto una pallottola nel cervello! – lo minacciai a brutto grugno.
La sua risata riecheggiò come se fosse attaccato ad una cassa amplificante. Era sonora, e faceva male ai timpani. – Bimba, quante volte te l'ho detto che non puoi ribellarti a me? – Si avvicinò nuovamente e prese tra le mani una ciocca dei miei capelli.
Deglutii a fatica. – Che cosa vuoi da me? – gli domandai con aria di sufficienza.
Corsius sorrise appena. Si avvicinò al mio orecchio sinistro e mi sussurrò: - Voglio farti mia. –
- Qual è il tuo problema? – gli domandai alzando la voce.
Il suo viso si fece serio tutt'assieme. – Stai tranquilla, non ho nessun desiderio perverso nei confronti di una ragazzina. Aspetterò che tu cresca ancora un po' – mi rispose. Viva la sincerità! – Oggi sono venuto a portarti alla Night Academy. –
Lo guardai un po' perplessa. – Perché dovresti portarmi in quel postaccio? –
Corsius accennò un sorriso malizioso. – Perché così sarai sotto il mio controllo. –
- E se io mi rifiutassi? –
- In quel caso ucciderò il tuo maestro, che tengo nelle segrete del mio castello. – Perfetto, non c'era niente di più bello che sapere che il proprio maestro era un ostaggio di un vampiro perverso. La mia giornata non poteva prendere piega migliore.
Sbuffando, gli feci capire che avevo deciso di stare alle sue condizioni. Mi posò una mano sulla nuca e disse: - Brava, bimba. –
La Night Academy... perché tra tutti i posti in cui Corsius poteva portarmi, aveva scelto proprio quell'accademia? Beh, lo avrei scoperto presto.
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NOTA DELL'AUTRICE
Mi dispiace tantissimo per non aver continuato Vampire Slayer. Il fatto è che sono andata avanti con il secondo volume de Le Cronache di Lafyen e non ho potuto dedicare molto tempo alle altre storie.
Vi prometto che proverò ad essere più puntuale e proverò a far uscire un capitolo a settimana (dovete darmi il tempo di scriverli).
Ringrazio tutti i lettori che mi seguono e commentano ;)
Un abbraccio caloroso a tutti quanti!
MARTINA
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Vampire Slayer
VampireVINCITORE DEI WATTYS 2016 TRAMA «Non prendermi in giro perché ti ucciderò nel sonno!» Sin da quando ero bambina, sono stata addestrata a odiare le creature della notte. I miei genitori mi avevano affidata a un maestro che m'insegnò tutto quello che...