Capitolo 7

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Ero seduta accanto a Bryan che intanto stava mangiando una ciambella. - Allora, mi vuoi raccontare quello che è successo la scorsa notte? - domandò insistente Mitch. Sapevo che era stanco e che stavo mettendo a dura prova la sua pazienza. Tirai un sospiro di sollievo, prima di iniziare a raccontargli quello che mi era successo.

- Quando sono tornata a casa, ho trovato una sorpresina - dissi ironica.

Mio cugino mi guardò di sbieco. Era duro di comprendonio. - Che genere di sorpresina?

- C'era Corsius nella sua camera da letto - gli rispose Bryan al posto mio. Il suo intervento mi fece salire i nervi, diamine. Volevo divertirmi ancora un po' con lui prima di raccontargli tutta la verità, invece quel rompiscatole ha dovuto rovinare i miei piani. Mitch impallidì non appena sentì pronunciare il nome "Corsius" dalla bocca di Bryan, tant'è che fece cadere la tazza del caffè sul pavimento, rompendola in mille pezzi. Sussultammo tutti e tre quando sentimmo il rumore che avevano procurato i cocci della tazza.

- Però - commentò sarcastico Bryan. Al che, gli lanciai un'occhiata fulminea.

- Ti ha fatto del male? - mi domandò Mitch. Non ebbi il coraggio di rispondergli, mi limitai semplicemente ad abbassare lo sguardo per terra.

- Allora? - insistette.

- Ci ha provato, però mi sono opposta. –

Mio cugino si passò le mani tra i capelli e cacciò un respiro di frustrazione. - Cristo, Dev. Quel figlio di puttana poteva ucciderti! - si lamentò.

- Lo so. Ma non è successo, quindi... –

Non feci in tempo a terminare la frase che immediatamente Mitch venne accanto a me. - Se ha solo provato a fare qualche sua insulsa avance su di te, i-io lo... –

Gli premetti le dita contro la bocca per tranquillizzarlo. - Shhh. Va tutto bene. - Lo guardai negli occhi per qualche istante, prima di continuare. - So badare a me stessa, non preoccuparti. –

Mitch non parve del tutto convinto dalle mie parole, avrei tanto voluto raccontargli una bugia, ma non lo feci. Non ero mai stata brava a mentire, riuscivano sempre a scoprirmi quindi ad un certo punto decisi di non provarci nemmeno.

- I miei genitori hanno ritenuto più conveniente mandarti in quella specie di scuola di sovrannaturale. – Il tono della sua voce non mi piacque per niente.

Dalla porta della cucina, comparve una figura che mi fece saltare. - Bryan, Mitch, Devee. - Era mia zia, Esmeralda. – Fareste meglio ad andarvi ad allenare. –

Sulle prime, Mitch parve del tutto confuso, così come me e Bryan. Che piani aveva quella donna? – Perché, questa sera si farà qualcosa di speciale? – le domandò il figlio.

- Andrete a caccia. Servono Cacciatori giovani e forti ed è ora che vi diate sul serio da fare. – Nel sentire quelle parole, sbuffai.

- Avevo capito che dovevo andare nella scuola dei cadaveri ambulanti, per fare da concubina ad un vampiro. – Nel mio tono di voce, l'ironia divampò come se fosse un vulcano in piena eruzione.

Esmeralda mi lanciò un'occhiata accigliata. – Non preoccuparti, ci andrai. Solo che questa sera, andrete a caccia di ghoul. – Mi guardò per un breve istante dritta negli occhi. – Partirete per l'accademia fra tre giorni. – Detto ciò, uscì dalla cucina con la sua solita camminata da donna perfetta. Quanto la odiavo. Cavolo, non eravamo carne da macello!

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Scusatemi mie dolci pasticcini se ci ho messo tanto a pubblicare questa parte, ma sono stata impegnata con la terza prova del concorso. Comunque, spero che vi piaccia questa nuova parte. L'ottavo capitolo lo sto già scrivendo. Quindi tra una settimana sarà pronto (forse anche meno).

XX Martina :3

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