Vulnerabile, ecco cos'ero. Odiavo la vulnerabilità, mi faceva apparire debole.Nello stato di dormiveglia in cui mi trovavo, ero costretta ad abbassare le mie difese psichiche. Non ero né sveglia né addormentata, anche se i miei occhi erano chiusi la mia mente era sveglia. Mi sentivo imprigionata, incapace di muovermi.
Sentii come un respiro sulla pelle non coperta, come le braccia e il collo. Pian piano quel senso di freschezza saliva, fino ad arrivare sulle mie labbra. Sentivo che qualcosa non andava, volevo svegliarmi. Ordinavo a me stessa di svegliarmi, di aprire gli occhi. Qualsiasi tentativo era vano perché non potevo, ero incapace di agire, addirittura di muovere un solo muscolo.Dopo poco (almeno credevo che fosse passato poco tempo) sentii una pressione sui miei capelli e poi una pressione sulle labbra. Era come baciare il marmo, freddo ed indistruttibile, tuttavia non erano dure.
Stava succedendo qualcosa, lo percepivo dalla gravità del mio stato di dormiveglia. Non era normale che c'impiegassi così tanto ad aprire gli occhi, mi era capitato già altre volte nel corso degli anni. Oramai ci avevo fatto l'abitudine, quasi come i brividi che vengono per tutto il corpo quando si sogna di cadere nel vuoto. Quella volta era diverso, però. La mano che mi accarezzava i capelli, scese fin sotto al mio collo, passando per il seno, il busto e la pancia. Mi sentivo nuda, anche se ero sicura di non esserlo. Dispersa in quell'infinita oscurità del mio sogno, iniziai a correre cercando un non so bene cosa che mi potesse aiutare a svegliarmi. Mentre correvo, sentivo quelle dita sopra di me ed era molto nauseante. Aprire gli occhi e vedere la luce del giorno era diventato il mio unico scopo. Fu solo nel momento che sentii le zanne sprofondare nella mia tenera carne, che riuscii ad aprire gli occhi. In preda a degli spasmi, aprii gli occhi di colpo. Una mano mi stringeva il collo, mentre l'altra mi teneva la vita e mi faceva aderire contro il corpo del vampiro. Sapevo di dover prendere il paletto che tenevo sempre sotto il cuscino, però non potei farlo perché ero distante e in una diversa posizione da come mi ero addormentata. Benché fossi sveglia e fin troppo cosciente, non potei aprir bocca. Il vampiro controllava la mia mente. Avvolti nell'oscurità prodotta dalle tende del letto a baldacchino fatte in pesante velluto viola, tutto era intimo - anche troppo.
– È inutile che provi a dimenarti, ma poupée. Non puoi nulla contro di me – mi disse la voce di Corsius nel pensiero. Il vampiro continuava a portarmi via l'essenza vitale e sentivo che le forze mi stavano abbandonando.
No, ti prego, pensai. Stavo per morire per mano dello stesso vampiro che aveva ucciso i miei genitori. Avevo giurato sulla loro lapide che avrei cercato in tutti i modi di ucciderlo, invece lui stava per uccidermi.
– Adoro quando preghi, fallo ancora e forse ti risparmierò la vita. Chiama il mio nome mentre ti porto via ogni cosa. –
Non potevo cadere in basso,non mi sarei mai umiliata davanti a lui. Avrebbe potuto ferirmi in qualsiasi modo,ma non gli sarei mai appartenuta, non del tutto almeno. Avrei preservato il mio cuore e la mia mente, anche se non potevo fare lo stesso con il corpo.
– Ed ora... – In quel momento sentii il mio corpo in preda alle zone più ghiacciate del mondo. Era come immaginavo di sentirmi se avessi camminato a piedi scalzi sulla neve. Doveva essere il terzo marchio trasmesso tramite il morso. Un urlo muto uscì dalla mia bocca, mentre mi sentivo letteralmente morire dentro. Nel momento in cui Corsius si staccò dal mio collo e mi fissò con i suoi gelidi occhi, la prima cosa che feci fu quella di portarmi una mano all'altezza del morso per premerci sopra e sentire il segno dei buchi. Quando ne ebbi l'amara certezza, sentii il mondo sgretolarsi intorno a me e non riuscii più a trattenere le lacrime. Faceva troppo male l'umiliazione che avevo appena subito.
Corsius mi mostrò il suo candido viso soddisfatto, sorridendomi con le sue labbra sporche del mio sangue e poco prima di posare le sue labbra sulle mie mi sussurrò: – Assaggiati, ti assicuro che sei molto deliziosa. –
Sentivo la mia stessa essenza sulla lingua, sulle labbra. Era un misto tra il sapore delle labbra di Corsius e del mio sangue. Ero sicura che avrei vomitato da un momento all'altro, ma con mia grande sorpresa non lo feci. Mentre provavo a dimenarmi, provando a respingere via Corsius, mi prese per i polsi e li bloccò sopra la mia testa. Con l'altra mano si tolse la camicia nera con il merletto e la lanciò dall'altra parte del letto.
– Vuoi stuprarmi? – gli domandai, sorprendendomi di poter finalmente parlare.
– Non è considerabile stupro se anche tu sei consenziente – mi rispose, accennando un sorriso malizioso. – Ti stai eccitando, ma poupée. -
Scossi la testa. – Non è vero! –
– Non negarlo, riesco a sentirlo. L'idea di sentire le mie dita sul tuo corpo ti eccitano, mi fai impazzire. – E con quella frase, riprese un'altra volta a baciarmi, finendo per morsicarmi il labbro inferiore che iniziò a sanguinare.
– Ti prego, fermati. Mi stai facendo male – lo supplicai, iniziando a piangere.
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Angioletti, I'm back!
Cosa ne pensate di questo capitolo? Non mi sono spinta tanto oltre, anche se sono tentata dal farlo. Spero che le battute di Corsius non siano state troppo sconcertanti per voi, se così fosse mi scuso in anticipo. Ordunque, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate (e questa volta voglio che tutti quelli che mettono mi piace lascino un commento, altrimenti non pubblico più!) Fatemi sapere qual'è la vostra OTP e se è cambiata da questo capitolo. Devo essere sincera, mentre scrivevo questa scena un po' mi sono risentita nei confronti della piccola Devee. Io ho il suo stesso carattere e non riesco a sopportare di dover implorare pietà a qualcuno come ha fatto lei. E' una cosa veramente umiliante, specie se ti umili ad una persona più forte di te fisicamente *le vengono i brividi*. Anyway, nel prossimo presenterò due personaggi... particolari! Spero che commentiate così lo pubblicherò. Un abbraccio,
Lady Mars :3
P.S. Grazie per le 24,8K di letture, vi adoro! <3
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Vampire Slayer
VampireVINCITORE DEI WATTYS 2016 TRAMA «Non prendermi in giro perché ti ucciderò nel sonno!» Sin da quando ero bambina, sono stata addestrata a odiare le creature della notte. I miei genitori mi avevano affidata a un maestro che m'insegnò tutto quello che...