Capitolo 29

2.9K 225 8
                                    

Corsius, dopo avermi riaccompagnato nella mia stanza per indossare l'uniforme, mi aveva lasciata davanti all'aula di letteratura antica, per sparire poi nella folla di studenti che mi sovrastò. Mi immobilizzai contro il petto di uno studente. Non ebbi nemmeno il tempo di respirare che subito sollevai il viso per guardarlo. C'era una strana atmosfera, una sorta di sospensione.

I miei occhi incontrarono quelli ocra rossastri del vampiro e non riuscivo a sfuggirgli. Non feci altro che sprofondare in quella superficie di velluto e pietra perdendomi veloce. L'immortale mi rivolse un'espressione stupita, quasi diffidente. – Scusami – disse poi, lasciando ricadere le braccia con cui ancora mi stringeva.

La sua voce aveva un suono carezzevole.

– Non ti preoccupare, la colpa è mia – replicai, sentendomi arrossire. Fu come se ogni cosa fosse stata inghiottita dall'oscurità o avesse perso consistenza, quello sguardo castano invase completamente il mio campo visivo.

– Non guardavo dove stavo andando – aggiunse quasi sussurrando. Le ciocche scure che gli ricadevano davanti gli occhi incorniciavano un viso di porcellana.

– Nemmeno io ero attenta – mormorai. Il vampiro s'inchinò a raccogliere la borsa che gli era caduta a terra. Quando mi accorsi che alcuni effetti erano finiti fuori la borsa, mi accovacciai a prenderli per poi restituirglieli. Glieli porsi e le nostre dita si sfiorarono fuggevolmente, il contatto durò solo un istante.

Non c'era differenza né confine, solo curiosità, una curiosità bruciante di crogiolarmi in quello sguardo, in quelle sensazioni indefinibili.

– Non può essere vero... – mormorò il vampiro. Per qualche istante, nessuno dei due riuscì ad interrompere il contatto.

La risposta sembrava così vicina che era quasi dolorose pensare di non riuscire ancora ad affermarla.

Poi fu troppo.

Abbassai risolutamente il viso e mi rialzai velocemente da terra, imitata dal vampiro. Questi mosse un passo indietro, quasi come se volesse accertarsi di potersi ancora muovere. Strano comportamento per un vampiro.    
Deglutii a fatica, come se qualcuno mi stringesse forte la gola. Mi sentivo in preda al panico, senza trovare una soluzione logica. Era un richiamo.

Non credo che esista un nome, era solo uno piccolo sovrastante disordine in una quiete apparente.

Era incredibile.

Il vampiro si costrinse a mantenere una calma inespressiva, incamminandosi al mio fianco, fingendo che nulla fosse accaduto. Entrammo in classe, e mi accorsi che non c'era ancora nessuno. Le finestre erano aperte e l'aria pungente era tagliata da lame di luce argentea.

– E così ti sei trasferita davvero... – osservò il vampiro dopo qualche tempo.

Era strano sentirgli dire una frase tanto innocua dopo quegli attimi così strani e sconvolgenti. Annuii fissando la punta delle scarpe.

– Sì, è stata una sorpresa anche per me. Non credevo di poter entrare qui. –

– E ti trovi bene? – mi domandò.Mi aveva appena chiesto se mi trovavo bene, nonostante - sicurissima che - avesse notato i morsi che Corsius mi aveva inflitto.

– Be' non proprio. –

– Sono sicuro che presto tutto si sistemerà, non temere. – Il vampiro mi sorrise senza guardarmi.

– Tu invece sei sempre stato qui? –

– Non proprio – rispose il vampiro in tono enigmatico. – Adoro viaggiare e ogni tanto sento il necessario bisogno di prendermi una pausa, perciò metto un po' di distanza da questo posto... ma ormai il dormitorio lo considero la mia casa. –

– E poi? – Mi pentii immediatamente di quella domanda, era un po' troppo invadente e fuori luogo. Lui invece sembrò quasi divertito.

– Poi si vedrà... infondo, ho tanto di quel tempo per pensarci. Non ti pare? – mi rispose, abbozzando un sorrisetto.

Gli studenti iniziarono ad entrare chi da solo e chi in gruppo e in poco tempo l'aula venne invasa. Senza sapere perché, sentii un brivido spaventoso e dolce al tempo stesso salirmi dietro la schiena.

Ero ancora turbata, mi guardai attorno nell'aula quasi completamente affollata dell'accademia, contenta che ogni cosa sembrasse finalmente normale.L'insegnante di quella materia entrò, posando la borsa sopra la cattedra.

– Perdonami, ti sto trattenendo ­– mi disse lui, rammaricato. Ci sorridemmo un po' imbarazzati, scambiandoci un ultimo sguardo incerto.

– Be' allora... a presto – dissi infine, andando in fretta verso il mio banco. C'era un turbamento impalpabile nell'aria. Mi sentivo strana, pervasa da un'inspiegabile agitazione. Avrei dovuto indagare su ciò che stava accadendo, su quel misterioso vampiro del quale ignoro il nome e anche l'età...

Ma prima dovevo occuparmi di me stessa e di Corsius.

.................................................

Angioletti,

eccomi con il nuovo capitolo "finally". L'ho scritto tutto oggi (e di fretta aggiungerei). Non dovrebbero esserci errori, ma se così non fosse vi prego di scusarmi - e non esitate a farmeli notare così li correggo immediatamente. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate un COMMENTO e una stellina. Vi consiglio di leggere una storia che avevo incominciato qualche tempo fa e che mi sono finalmente decisa a continuare oggi: TRA LA VITA E LA MORTE - IL SEGRETO DEL VAMPIRO. Anche se la trama può sembrare un po' banale, vi posso assicurare che non è così - e poi i capitoli sono molto più lunghi di Vampire Slayer. Spero che andrete a darle una letta. Noi ci leggiamo al prossimo capitolo, un abbraccio

Lady Mars :3

Vampire SlayerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora