Capitolo 55

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Mi svegliai in un bagno di sudore, i battiti accelerati e le mani strette in pugno che tenevano una coperta in pail che non riscaldava abbastanza. In quella stanza c'ero solo io, almeno finché il rumore del mio battito cardiaco non fece preoccupare Rex, costringendolo ad entrare per accertarsi che stessi bene.

Avevo gli occhi sgranati, quindi non c'era nemmeno bisogno di sottopormi al solito interrogatorio. Quella non era la prima volta in cui Corsius mi appariva in sogno. I suoi marchi c'erano ancora, sebbene molto più deboli rispetto a prima, quindi aveva ancora uno spiraglio a cui aggrapparsi. Sebbene ogni volta che mi domandava di tornare da lui, io gli fornivo sempre la stessa risposta, lui non si dava per vinto. Mi voleva ad ogni costo. Quello era il motivo per il quale avevo passato le ultime settimane a dormire per meno di un'ora.

– Corsius? – constatò Rex, fermo sull'uscio della porta.

Annuii con lo sguardo e mi sedetti sul letto. – Non vuole proprio saperne di lasciarmi in pace – borbottai, a denti stretti.

Rex si avvicinò al letto e si sedette accanto a me. Per un po' nessuno dei due disse nulla. Avevo bisogno della sua presenza, mi faceva bene, mi calmava. I suoi occhi che fissavano i miei, nell'oscurità risaltavano ancora di più. Erano quasi lucenti. Mi passò una mano tra i capelli scompigliati, per poi scendere sulle guance. Sapevo molto bene che cosa voleva. Quello che bramava più di ogni altra cosa nelle ultime settimane. La cosa che avevo giurato di non donare mai a nessuno.

Il mio sangue.

Eppure, quella sua gentilezza era proprio ciò di cui avevo un assoluto bisogno. Il suo tocco era molto leggero, quasi inesistente. Ma vederlo muoversi sulla mia pelle mi incuteva una strana serenità.

– Posso fare in modo che non venga più a disturbarti, se me lo permetti – disse con voce vellutata. Ci riflettei un po'. Per infliggermi il secondo marchio lui aveva bisogno di bere il mio sangue, proprio come aveva fatto Corsius. Ed io non ero pronta a ripetere quell'esperienza. Non di nuovo.

– Io non appartengo alla sua stirpe, Dev. Non mi nutro solo di sangue. Be', principalmente sì ma non sempre – m'informò, come se avesse letto il mio pensiero.

Ora che ci stavo pensando, non gliel'avevo mai chiesto. Lui non era stato creato da Corsius. Ne rimanevano quattro di vampiri.

Aloysius, che aveva il dono di manipolare le emozioni, usandole a proprio vantaggio. Non avevo mai avuto il piacere di testare veramente i suoi poteri, in quel mezzo incontro che ebbi con lui il tema principale era stato Corsius e il mio odio nei suoi confronti.

Poi c'era Eve, la vampira che sfruttava la morte per amplificare i suoi poteri e che era vista come la dea della morte.

Abram possedeva il dono, a parer mio, più inutile di tutti. Infatti era legato alla natura e alle piante. Alla "creazione" della vita. Di lui non si sapeva poi così molto.

E infine c'era lei, la vampira maniaca. Bibiana. L'essere che poteva nutrirsi dei piaceri sessuali e manovrarli a suo piacimento, scatenando una tempesta di ormoni incontrollabile dove, il più delle volte, si finiva per fare una mega orgia.

– Ti stai chiedendo a quale delle cinque stirpi appartenga, non è così? – domandò, quando si accorse che non spiccicavo parola già da un po'. – Vediamo se sei brava ad indovinare, Cacciatrice. –

– Di certo non discendi da quella di Corsius. E chissà perché, il mio istinto mi dice che non appartieni nemmeno a quella di Abram ed Eve. –

– Corretto. –

– Quindi restano solo due potenziali vampiri, in grado di manipolare, chi in un modo, chi in un altro, le loro vittime. –

Ci fu uno scambio interminabile di sguardi. Cercavo in tutti i modi di capire quello che lui mi stava dicendo con quegli occhi.

– Aloysius? – chissà perché mi uscì più come una supplica. Lui scosse la testa.

– Bibiana – disse, accennando un sorriso ingenuo.

Chissà perché non ero per niente rassicurata, adesso che lo sapevo. Forse era meglio non venirne a conoscenza, perché iniziai a temerlo, anche più di quanto temevo Corsius. Rex non mi aveva fatto nulla che non volessi, anzi mi aveva salvata più di un'occasione. Era stato molto gentile con me e so per certo che ha mai usato i suoi poteri in mia presenza.

– Fantastico! – esordii sarcastica.

– Adesso hai paura? – mi domandò, tastando il terreno.

– Sì – ammetto con franchezza.

– È comprensibile. Ma voglio comunque assicurarti che non ti farò nulla che tu non voglia, Devee. Con me sei al sicuro, ma devi imparare a proteggere anche i tuoi sogni. –

– E immagino che l'unico modo per riuscire a farlo sia impedire per sempre a Corsius di entrarci, dico bene? –

– Fatti imprimere il secondo marchio, e ti giuro sulla mia creatrice che sarai al sicuro e potrai dormire quanto vuoi. –

Rimasi perplessa. Non volevo che Rex bevesse il mio sangue, mi avrebbe umiliata ancora di più. E non volevo nemmeno appartenere ad un altro vampiro. Desideravo soltanto che Corsius non fosse più partecipe della mia vita e sembrava che l'unico modo per renderlo possibile si trovasse proprio davanti a me. Buffo come l'unico modo per annullare il marchio di un vampiro, sia appartenere ad un altro succhiasangue. C'è un non so che di poetico, in tutto ciò.

– Non ti permetterò di bere il mio sangue, Rex – gli dissi spiccia.

Rex sorrise beffardo. Io inclinai la testa per guardarlo meglio e arricciai il naso. – Che cosa c'è di tanto buffo? –

– Non ho mai pensato di bere il tuo sangue. Io non mi nutro di quello. –

Rimasi totalmente spaesata. Non ci avevo pensato. Rex apparteneva alla stirpe di Bibiana, il che significava... oh, no.

– È fuori discussione. Scordatelo! – dichiarai, cercando di nascondere il mio imbarazzo.

– A quanto pare, l'idea di concederti a me ti disturba veramente tanto. Eppure, non hai avuto problemi con Corsius. –

– Mettiamo in chiaro alcune cose, tanto per essere chiari. Corsius ha un disturbo narcisistico che lo convince che può avere chiunque voglia. Il caso, sfortunatamente, ha voluto che abbia posato gli occhi sulla sottoscritta. Ma stai pur certo che non mi sono mai concessa a lui di mia spontanea volontà. –

– Sì, conosco il tipo. Ma se ti può tranquillizzare, io non sono come lui. Non voglio farti del male, Devee – disse con tranquillità. Lo fissai di rimando, e annuii con il capo.

Avevo appena accettato la sua proposta, Rex avrebbe presto posseduto il mio corpo.

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Cacciatori,

eccomi qui con il nuovo capitolo. Vi sta piacendo? Finalmente le origini di Rex sono state rivelate, perciò... non vi resta che sperare e aspettare il prossimo capitolo.

MarTS :3

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