Il viaggio verso la residenza di Bryan durò più di mezza giornata. Ebbi la sensazione di attraversare tutti gli States, come se abitasse dall'altro capo del mondo! Non ci fermammo mai. Uno perché non era sicuro, due perché i vampiri non avevano bisogno di bere caffè per restare svegli. Quella che però ne approfittò per riposarsi fui io. La macchina mi conciliava sempre il sonno, sin da bambina.
Ero emozionata all'idea che avrei rivisto Bryan dopo quasi sei mesi. Lo avevo lasciato in ospedale alle cure dei medici e della sua famiglia, perché dovevo scappare. In sei mesi non poteva essere cambiato poi molto, mi dissi.
- Come possiamo fidarci di questo cacciatore? - stava chiedendo Angel, una vampira trasformata nella seconda metà del '700 in Russia. Il suo vero nome era Alexandrina Zaytseva, ma per via del suo aspetto da angioletto, tutti quanti la chiamavano Angel. I suoi lunghi capelli biondi e il viso rotondo ricordavo effettivamente i lineamenti angelici, di quelli dipinti sui soffitti delle chiese europee.
- Devee si fida di lui, non abbiamo altra scelta - si limitò a dire Rex, mentre teneva le mani saldamente strette sul volante. Sorrisi tenendo gli occhi chiusi, sperando che non si accorgesse di quanto mi avesse fatto piacere sentire quelle parole.
- Come fai a fidarti di una cacciatrice, resta ancora un mistero! - brontolò Angel, e probabilmente si girò a guardarmi, perché sentii il suo sguardo su di me.
Rex abbozzò un sorriso. - Siamo legati, angioletto, ormai tutti i suoi pensieri passano per me - confessò Rex. Sentii il cuore in gola, quella rivelazione l'aveva fatta perché pensava che stessi dormendo oppure perché si era tradito per sbaglio? Tuttavia, Rex si era ben guardato dall'informarmi di questo tipo di legame una volta impresso il marchio. Ma quanta importanza poteva avere ora? Dopotutto, ero legata a lui fino alla mia morte o alla sua. In ogni caso, avrei trovato la libertà tanto agognata nel riposo eterno.
- Ma lei non è in grado di leggere i tuoi - osservò Angel. - Ti sei guardato bene dall'aprirle la tua mente, eh? -
Rex parve esitare. - Meglio per la sua sanità mentale che non veda mai quello che la mia mente ospita. - In quel momento il vampiro si voltò di scatto ai sedili posteriori, ma fui più furba di lui perché mi aspettavo da un momento all'altro che lo facesse.
"Controlla il tuo cuore, Hamilton" mi ripeteva spesso Van Helsing, prima di assestarmi un colpo nella bocca dello stomaco. "Sei debole.", "Finirai per farti ammazzare" o "Non sei pronta per quello che c'è la fuori". Finché quelle stesse parole non divennero il mio mantra. Sebbene Rex fosse completamente diverso da Corsius, non era in grado di reprimere la sua natura. E per tutto quel tempo mi ero rifiutata di vedere la realtà con i miei occhi. Dopotutto, i Cacciatori facevano benne a darmi la caccia. Ero diventata una minaccia, senza volerlo potevo portarli ai loro nascondigli segreti, svelare le loro debolezze. Stavo tradendo l'unica famiglia che si era presa cura di me da quando i miei genitori erano stati brutalmente assassinati. E io... che cosa restava di me? La mia indole di cacciatrice mi imponeva di dargli la caccia finché non fossero stati tutti quanti sterminati.
E poi venne il primo marchio. Imprevedibile e del tutto inaspettato, che mi rese complice di tutti quegli orrori compiuti nei secoli. I miei occhi erano come offuscati, un velo che mi impediva di vedere la verità. Conoscere Rex speravo che portasse un po' di luce nella mia esistenza circondata da tenebre, ma invece aveva contribuito solo a tingerla ancor più di rosso.
Per questo quando la macchina si fermò sgranai gli occhi preoccupata. Il cuore mi martellava nel petto, sebbene provai in tutti i modi di regolare i battiti.
- Nervosa? - chiese Rex, scrutandomi.
- Tu che dici? Sono mesi che non vedo il mio migliore amico - rimbeccai, il tono leggermente alterato. Quando si trattava di Bryan non ammettevo frecciatine o repliche di alcun tipo. Era come un fratello per me, lo amavo molto e il pensiero di deluderlo mi avrebbe uccisa.
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Vampire Slayer
VampireVINCITORE DEI WATTYS 2016 TRAMA «Non prendermi in giro perché ti ucciderò nel sonno!» Sin da quando ero bambina, sono stata addestrata a odiare le creature della notte. I miei genitori mi avevano affidata a un maestro che m'insegnò tutto quello che...