Per un po' riuscii a fuggire dalla realtà, lasciandomi cullare dal dolce suono della sua voce. Quando cercai di scivolare via, lui mi strinse a sé e strofinò la faccia sui miei capelli. Ero quasi riuscita a dimenticarmi della festa e del motivo per il quale mi trovavo là; ma la tranquillità non può durare in eterno. Non ebbi nemmeno il tempo di riflettere sulla situazione che stavo vivendo che passò l'angelo e disse: «amen», sbucò Corsius dalla stessa uscita che avevamo passato poco prima.
- Devee! - chiamò Corsius, con voce tagliente.
Io e Rex ci divincolammo dall'abbraccio, anche se malvolentieri. Non badammo a nascondere il dissenso e il fastidio che provavamo.
Rex si voltò verso Corsius tenendo lo sguardo verso il basso, mentre io sostenni il suo sguardo duro. Il vampiro si avvicinò a noi con passo fiero, tipicamente maschile. Rex, che si era parato davanti, si spostò di lato, consentendo anche a me di vederlo.
- Cosa vuoi? - gli domandai seccata. Il vampiro avanzò nella mia direzione. Rex si parò immediatamente davanti a me, sfiorandomi leggermente il bacino.
- Sono... - Corsius non poté proseguire verso di me per via di Rex, che non gli staccava gli occhi di dosso. - venuto a reclamarti. È il momento di presentarti a tutti gli ospiti che ancora non ti conoscono. Sono tutti entusiasti d'incontrarti. -
- Be', non posso dire lo stesso - risposi sarcastica. Mi stanno altamente sulle palle quelli che non vedono l'ora di conoscermi, non sono un fenomeno da baraccone. Sono una persona, una ragazza per la precisione.
- Andiamo, ma poupée - disse, porgendomi la mano. Alzai gli occhi al cielo e allungai la mano per prendergli la sua. Un'ombra di soddisfazione apparve sulle labbra di Corsius, che scatenò in me la voglia di ucciderlo. Lo odio con tutto il mio cuore, credo che in tutta la mia (breve) vita non abbia mai provato tutta questa rabbia per una persona. Ma d'altronde, che cosa mi dovevo aspettare? Corsius era un vampiro ultracentenario che ha seppellito la sua umanità nell'istante in cui uccise la sua prima vittima. Non prova sentimenti, né voglio costringerlo a farglieli provare. Il mio unico scopo è di porre fine alla sua vita, anche se questo significherebbe rimanere uccisa insieme a lui.
Allungai, incertamente, la mano verso la sua, che continuava ad essere tesa verso di me senza alcuna insicurezza. E come poteva se non aveva più un cuore, era solo un cadavere ambulante.
- Scelta saggia, ma poupée - esordì Corsius, piegando gli angoli della bocca in un sorriso beffardo.
- Ficcatele in quel posto, le tue battutine dementi! -
Mi girai per un istante a guardare Rex; poi, senza indugiare oltre, mi lasciai scortare da Corsius dentro il salone.
Un brivido mi percorse la schiena, passando sulle braccia. Molti dei presenti appartenevano alla Stirpe di Corsius. Verso il centro della sala, notai che c'erano i miei compagni di classe, erano venuti anche loro. Ovviamente, non potevano mancare! Avevo sentito dire che le feste che organizza Corsius sono le più esclusive, anche se a me sembrava una veglia funebre, più che un party.
Abel stava parlando con Mitch e Bryan. La curiosità mi spingeva a lasciare la mano del mio accompagnatore e a raggiungerli per sapere che cosa si stessero dicendo, ma non lo feci. Cindy era poco distante da Bryan, e non potei fare a meno di notare che lo continuava a fissare come se fosse un filetto di manzo. Stai lontana da lui, zecca!
Marika, invece, stava conversando allegramente con Francy, che agitava la testa alla ricerca di qualcuno.
Mi sentivo gli occhi di Corsius addosso, poi pian piano tutti quelli dei presenti che stavamo superando. Alcuni mormoravano parole che non riuscii a comprendere al volo, perché l'agitazione mi stava divorando viva. L'attenzione dei miei amici si posò su di me. E allora sì che mi feci prendere dal panico. Strinsi più forte che potei la mano di Corsius, quasi a stritolargliela; però lui non batté ciglio. Anzi, sembrò non accorgersene neppure. Meglio così!
- Miei carissimi ospiti - iniziò, enfaticamente. - Innanzitutto benvenuti a questa stretta festa, riservata solamente agli amici più intimi. - All'anima di festa intima! Ci saranno più di trecento persone; questa dovrebbe essere una festa con pochi eletti?
- Come ben saprete, diciassette anni fa la mia più cara amica, confidente e compagna dell'eternità venne massacrata e ridotta in cenere da coloro che si fanno chiamare I Giusti, I Cacciatori! Il loro compito dovrebbe essere quello di salvaguardare il benessere degli umani e di noi creature soprannaturali, facendo sì che entrambe le parti rispettino i reciproci accordi e che quindi li mettano in pratica. Ebbene, sono qui oggi in compagnia dell'ultima superstite della famiglia più conosciuta e rispettata di Cacciatori, la ragazzina che sopravvisse all'assalto che guidai in persona per vendicarmi della morte di Gisella. - Ebbi una fitta al cuore, quando pronunciò il mio nome, facendo sì che riecheggiasse in tutto il salone: - Devee Nancy Hamilton! -
Il mormorio generale mi fece intuire che molti di loro erano incazzati con la mia famiglia, e per questo ero diventata, grazie a Corsius, un bersaglio. Be' complimenti!
- Vi prego, fate silenzio. Comprendo molto bene l'odio che nutrite, però lei era un'innocente, all'epoca. Non ho portato qui questa magnifica creatura per farle del male, ma per annunciarvi che abbiamo entrambi deciso di depositare l'ascia di guerra. Sono entusiasta e veramente molto felice di dirvi che presto presteremo il Giuramento, cosicché Devee possa diventare la mia Cacciatrice. -
Indietreggiai di un passo, inspirando. Lui mi tenne per mano ed io glielo permisi. Mi resi conto che la mia faccia manifestava la sorpresa che provavo. Corsius, molto teatralmente, si girò a guardarmi, accarezzandomi con estrema delicatezza la guancia. È difficile fare la dura con qualcuno che non puoi guardare negli occhi.
Sentii che ero sul punto di piangere, non poteva averlo detto veramente. Tra i presenti, cercai disperatamente il volto di Bryan, ma (forse per colpa dell'agitazione) non riuscii a trovarlo. Corsius aveva appena annunciato le sue intenzioni, esprimendole ad una platea così numerosa che sarebbe stato difficile far dimenticare tutto. Non potevo in alcun modo sottrarmi dalla promessa di Corsius; anche perché ero stata io stessa a porgliela e quando un Hamilton dice che farà quella cosa, poi la mantiene! Sapevo che anche Corsius era un uomo di parola e che una volta data, l'avrebbe rispettata. Ma il punto è: sono davvero pronta a donare anima e corpo ad un essere abominevole? Non conoscevo la risposta, però poco importava. Ormai l'annuncio era stato fatto, quindi che mi piacesse o meno dovevo proseguire per quella strada...........................................
Angioletti, eccomi di nuovo qui! Non sono morta, tranquilli. Sono solamente occupata a correggere il primo de LE CRONACHE DI LAFYEN, sto lavorando per pubblicare la versione cartacea e questo mi porta via MOLTO tempo. Comunque, sono finalmente riuscita a concludere questo capitolo. Mi scuso in anticipo degli eventuali errori, ma l'ho finito mentre stavo sul treno (in piedi, per giunta). Non appena arriverò a casa lo correggerò, promesso. Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Un abbraccio, Marts ❤
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Vampire Slayer
Ma cà rồngVINCITORE DEI WATTYS 2016 TRAMA «Non prendermi in giro perché ti ucciderò nel sonno!» Sin da quando ero bambina, sono stata addestrata a odiare le creature della notte. I miei genitori mi avevano affidata a un maestro che m'insegnò tutto quello che...