Percorremmo il corridoio al ritroso, poi sorpassammo la balconata di pietra fino ad arrivare davanti una porta massiccia, nella quale vi erano incastonati due draghi.
- Ecco, siamo arrivati! - esultò Francy, pimpante. La ragazza aprì la porta e, di colpo, il brusio che si sentiva provenire dall'interno cessò seduta stante.
I presenti in aula di voltarono verso di noi, chi aveva uno sguardo famelico, chi, invece, era rimasto sorpreso; tutti avevano avvertito che ero umana. Ero una preda, merda. Non mi mostrai intimorita da loro, anzi l'esatto contrario. Era l'unico modo per non divenire una facile preda. Andai vicino alla cattedra, senza badare agli sguardi assassini dei nuovi compagni di corso. Maledizione, dentro di me si stava facendo sempre più insistente il desiderio di ucciderli uno dopo l'altro. - Mi chiamo Devee Hamilton - dissi al lupo mannaro che stava tenendo la lezione. Non si scomodò nemmeno di guardarmi in faccia, che maleducato. Al che, la mia pazienza svanì prima ancora di averla. Sbuffai, ed iniziai a sbattere le dita sulla cattedra in segno di noia. - Ehm, Devee... - mi chiamò Francy. Mi girai verso di lei per mostrarle la mia attenzione. - Non sperare che ti risponda, conviene metterci sedute.- La ragazza mi poggiò una mano sulla spalla in segno di comprensione, una mossa devo dire anche abbastanza azzardata perché avrei potuto benissimo ucciderla estraendo il pugnale dai stivali.
Andammo a sederci al penultimo banco, davanti a due vampire: una aveva lunghi capelli rossi e due occhioni verdi, come quello delle bambole di porcellana, la pelle perfettamente liscia tempestata di lentiggini sulle gote; mentre la sua vicina aveva un taglio di capelli a caschetto multicolor, tanto da sembrare un unicorno. Sentivo i loro sguardi su di me, come quello del resto della classe. Del resto, ero l'unica che risvegliava in loro l'istinto della caccia.
- Però, la novellina ha un aspetto delizioso - annunciò alla classe uno dei ragazzi che sedevano ai banchi della parete di destra. Francy si voltò di scatto, folgorandolo con lo sguardo. - Lei è una mia amica, quindi non azzardatevi nemmeno a sfiorarla. -
Il ragazzo scoppiò in una grassa risata sguaiata, seguita anche dai suoi amici e poi dal resto della classe. - Ma come, non ci eravamo ripromessi di condividere tutto, eh Francy? -
- Se volete fare amicizia venire pure, ad attendervi ci sarà una sorpresa! - li stuzzicai, mostrando un sorrisetto beffardo.
- Oh, oh, oh - esordirono in coro i ragazzi che gli sedevano al confine. Evidentemente dovevo aver attirato l'attenzione del galletto dell'accademia, fantastico! Aveva capelli castano scuro, molto tendenti al colore della corteccia dei pini, occhi rossi come due grandi rubini e bocca sottile. Ogni volta che sorrideva, mostrava quei due canini che sembrava vantarsi in particolar modo di possedere.
Il professore non aveva ancora detto una parola, si limitava a tenere gli occhi sul registro, spostando di quando in quando lo sguardo su altre scartoffie che teneva sulla cattedra.
- La ragazzina ha tenacia da vendere, vedo - commentò il suo compagno di banco. Nel sentire quelle parole così vuote per essere pronunciate da uno come lui, sbuffai.
- E tu, invece, ti credi invincibile. - Il vampiro si alzò per venirmi ad attaccare usando la sua velocità, ma se c'era una cosa che avevo imparato molto bene dalle lezioni di difesa del mio maestro, era che dovevo essere molto più veloce di loro nei movimenti. Il fatto che Corsius mi avesse impresso il suo marchio aveva giovato anche a noi favore, per giunta. Presi il paletto di legno che avevo nascosto nello stivale e mi alzai, prima che si scagliasse sopra di me glielo conficcai al centro del petto, sfiorandogli di poco il cuore. Il vampiro emise un lamento di dolore, urlando acutamente. - Fa male, vero? Adesso ti ricorderai per bene della tua novellina! - gli sussurrai all'orecchio. Non avevo intenzione di ucciderlo, ma di mettere in guardia tutti una volta per tutta. Ero certa che la voce avrebbe iniziato a girare e non aspettavo altro. Ci sarebbero stati molto vampiri che non aspettavano altro che mettere alla prova la ragazza che Corsius aveva marchiato, ed io non aspettavo altro.
Lasciai cadere a terra il vampiro ed uscii dall'aula, seguita dal galletto morto-vivente. Se non mi avrebbe lasciata in pace, gli avrei sicuramente strappato il cuore a mani nude, per poi servirlo a Corsius su un piatto d'argento......................................
Angolo autrice
Angioletti, finalmente ho terminato di scrivere questo capitolo e così ve lo posto prima del previsto. Scusate il ritardo ma ho dovuto dare precedenza al contest natalizio a cui sto partecipando. Fatemi sapere se vi è piaciuto oppure no con un commento e lasciate una stellina. Un abbraccio,
Martina :3
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Vampire Slayer
VampireVINCITORE DEI WATTYS 2016 TRAMA «Non prendermi in giro perché ti ucciderò nel sonno!» Sin da quando ero bambina, sono stata addestrata a odiare le creature della notte. I miei genitori mi avevano affidata a un maestro che m'insegnò tutto quello che...