Capitolo 17

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Sanem

<Forza Sanem apri gli occhi> una voce roca arriva alle mie orecchie interrompendo il mio sonno.

<Dai piccola di prego fallo per me>

<Sta zitto coglione, è solo colpa tua>

<Zitti tutti> borbotto in modo impacciato quando altre voci disturbano la mia quiete.

<Oddio stai bene> strilla decisamente troppo forte il mio stupido amico Serkan.

<Stavo bene fino a 5 secondi fa!> sbotto contro di lui aprendo finalmente gli occhi per poi alzare il busto e mettermi seduta ma appena vedo la mia stanza piena di persone mi acciglio.

<C'è qualche festa?> chiede in modo ironico ma in cambio ogni persona mi fulmina con lo guardo. La nonna ha il mattarello tra le mani, Nuray sembra disperata, Yeliz mi guarda con fare di rimprovero, lo stronzo Can sembra preoccupato ma l'unico che sembra guardami con compassione e Serkan e questo perché lui sa. Non ho neanche il tempo di metabolizzare la situazione che tutti quanti si scagliano contro di me, la nonna sembra intenta a colpirmi, Nuray mi urla contro cose incomprensibili, Yeliz sembra intenta a prendersela con Can mentre lui cerca di resta calmo e di nuovo l'unico che non dice niente e Serkan che mi fa sento come la testa di uscire fuori dalla finestra mentre distrae la nonna.

<Sono tutti pazzi> borbotto nuovamente questa volta a me stessa appena scendo anche l'ultimo scalino per poi dirigermi nel giardino sul retro per poi nascondermi dentro la casetta in legno sull'albero che usavo quando ero più piccola.

<Posso sapere cosa combini?> chiede Serkan appena mi raggiunge facendomi prendere un colpo. Ero così focalizzata sulle urla che si sentono fino a qui che non l'ho sentito minimamente arrivare.

<Quella confusa sono io Serkan, perché eravate tutti presenti nella mia stanza?> chiede veramente curiosa.

<Ieri sera Yeliz ti ha accompagnato a casa e dopo essersi assicurata che tu fossi entrata dentro casa sana e salva se n'è andata però il problema è quando tua nonna nel cuore della notte ha chiamato tutti per chiedere informazioni su di te dato che non eri in casa. Hai spaventato tutti sai? > confessa piano mentre prende la mia mano fra la sua.

<Lui non mi amerà mai sai?> ridacchio in modo amaro al solo pensiero.

<Ma di cosa parli?> chiede confuso.

<Di tuo fratello Serkan, ieri sera quando sono salita nella mia stanza l'ho visto dalla finestra della mia stanza con una ragazza> sussurro piano mentre cerco di trattenere i singhiozzi.

<Dimmi che quello che è successo stanotte non è per colpa sua> quasi mi prega in modo disperato ma anche se mentisse lui lo capirebbe per questo resto in silenzio senza dire una parola. Le sue mani toccano le mie guance cancellando le lacrime che bagnano il mio viso per poi tirarmi fra le sue braccia.

<Nessuno merita le tue lacrime piccolina, tantomeno mio fratello> sussurra piano mentre mi stringe forte a lui.

<Devo andare> mi informa l'attimo dopo per poi staccarsi da me e uscire di fretta dalla casa sull'albero.

<Cosa devi fare?> balbetto preoccupata mentre lo seguo.

<A fare quello che dovevo fare tempo fa> risponde in modo duro mentre si dirige verso la porta della cucina che c'è sul retro della casa entrando poi dentro.

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