Sanem
<Te ne devi andare Yeliz>
<È così che ti comporti con tua sorella Salma?>
<Hai smesso di essere mia sorella nel momento in cui hai cercato di fare del male a mia figlia! Ho perdonato la tua gelosia, ho perdonato le tue bugie ma non ti perdonerò per aver cercato di fare del male a mia figlia!>
<Quella mocciosa si meritava di pagare per essere nata. Se qualcuna doveva partorire la figlia di Ismail quella dovevo essere io!>
<Ma quanto sei malata? Il tuo problema è sempre stato Ismail e il fatto che lui amasse me>
<Ti avevo avvertita Salma, ti avevo mandato mille lettere minacciandoti ma anche così tu non hai rinunciato alla tua bella famigliola. Ismail doveva scegliere me!>
<Fuori da casa mia Yeliz!>
<Se fossi in te io controllerei tuo marito e quel buono a nulla di Murat>
<Cosa hai fatto?>
<Io? Proprio niente, non so tu ma io sento puzza di gas che proviene dalla cucina>
<Sanem!>
<Io non mi preoccuperei tanto per lei, non ora perlomeno>
Sono ore che continuo a guardare la registrazione di quella sera. Dopo aver trovato quel maledetto pupazzo ho tirato fuori la fotocamera ma giustamente la fortuna sembrava non essere dalla mia parte dato che non funzionava affatto ma Abby ha avuto la brillante idea di tirare fuori la memoria esterna e di inserirla al computer e così ho fatto. Nel momento in cui mi sono aperto i file sullo schermo del mio portatile ho ringraziato mentalmente tutti i santi per poi andare alla ricerca di quello che veramente volevo vedere. Yeliz si era intrufolata in casa nostra cercando di uccidere tutti noi solo perché era gelosa della mamma e il suo piano è andato a buon fine, o quasi. Io sono ancora viva.
<Nel referto dell'autopsia c'è scritto che le vittime avevano consumato dei stupefacenti> Serkan legge a voce alta il referto che aveva rilasciato il dottore all'epoca.
<Cazzate> sbotta Can arrabbiato. Qui non si tratta solo della mia famiglia ma anche del loro padre.
<Sono sicura che quella bastarda abbia drogato o nostri genitori> sussurro schifata. Dal filmato si vede chiaramente come la mamma faceva fatica a reggersi all'impiedi e Yeliz l'ha chiusa dentro la cucina bloccando poi la porta e scappare.
"Se ti azzardi ad entrare dentro casa farò del male a coloro che ami" sono state queste le parole di Yeliz appena mi aveva trovata fuori nel giardino. Avevo così paura di lei e di quello che mi disse che rimassi immobile. Non volevo che facesse del male alla mia famiglia ma essendo piccola non potevo sapere che lei fosse così malvagia. Fu per colpa della sua minaccia che mi bloccai e mi mise a canticchiare e quando la polizia mi disse che i miei genitori non c'erano più avevo pensato che fossi per colpa mia per questo stetti zitta, per paura di perdere anche altre persone ma poi la mia mente per il forte shock ha subito dei traumi facendomi dimenticare praticamente la mia infanzia, almeno è questo quello che pensa Abby.
<Voglio sapere il nome del dottore che ha scritto questo referto> parlo decisa cercando di riprendermi dallo stato di trance in cui ero caduta.
<Richard Webber> risponde Serkan dopo aver letto il suo nome sulla cartella.
<Bastardo!> sbotto incazzata quando capisco di chi si tratta.
<Non può essere> sussurra il mio amico sconvolto quando si rende conto che è lo stesso dottore che ha mentito anche a me.
<Lo consoci?> chiede Can curioso.
<A questo punto non so di preciso in cosa è specializzato questo dottore ma è lo stesso che mi aveva detto che non posso avere dei figli> rispondo in modo aspro.
<Chiaramente ti ha mentito> sento Can borbottare mentre guarda la mia pancia.
<Non so che tipo di dottore è ma ho capito che ha a che fare con Yeliz e con Bahar> ammetto sicura di me.
<Cosa te lo fa pensare?> chiede Serkan.
<Il fatto che Yeliz una volta mi aveva detto che lo conosceva, Bahar che ammette a Yeliz di aver chiesto a Webber di mentirmi e poi questo. Ne vogliamo parlare di questo referto? Magari i nostri genitori sono stati drogati prima di morire! Magari la causa principale è stata proprio questa, si vede benissimo che la mamma non riusciva a reggersi all'impiedi prima di entrare in quella cucina. Se solo non fossi scappata magari...>
<Non lo pensare, mi hai sentito Sanem? Se tu non fossi scappata magari ad oggi non saresti qui con me> parla Can con la voce spezzata. Per tutti noi è stato un trauma vedere quella registrazione ma Can sembra soffrire maggiormente, anche se vagamente ricordo quanto lui era legato a suo padre.
<Non puoi incolparti Sanem eri solo una bambina impaurita, la colpa è di Yeliz e dei suoi complici> Abby cerca di rassicurarmi ma io non posso non sentirmi in colpa. Avrei potuto fare qualcosa almeno per salvargli invece di restare ferma.
<Cosa c'entra tuo padre con questa storia?> chiedo confusa guardando Abby.
<Cosa vuoi dire?> chiede Can decisamente confuso aggrottando le sopracciglia.
<Diciamo che Abby sa fare bene il suo lavoro ed è grazie a lei se ho ricordato della fotocamera e tutti il resto>
<Si ma tu hai nominato suo padre, perché?> chiede Serkan incredulo.
<Ho ricordato il nome dell'avvocato che mi ha fatto avere questa casa, Ahmet Polat> rispondo sicura di me. Non so precisamente cosa mi abbia fatto Abby ma ogni volta che parlo con lei la mia mente inizia a tirare fuori quei ricordi che ho immagazzinato forse per paura.
<Tuo padre è coinvolto in tutto questo?> sbotta in modo duro Serkan mentre si alza dalla poltrona ma prima che faccia qualcosa di sbagliato afferro Abby per una mano mettendomi poi davanti a lei. Serkan non è mai stato aggressivo e sono sicura che non farà mai del male ad una persona soprattutto ad una donna ma certe volte il dolore ci a fare oppure dire cose che non pensiamo realmente.
<Sono sicura che c'è una spiegazione a tutto questo ma lei non ha colpe Serkan> ammetto sicura di me mentre prendo la mano del mio migliore amico stringendola poi con la mia.
<I pezzi finalmente si stanno incastrando> sussurro a bassa voce.
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Amore a primo sguardo
RomanceIn revisione Può lo sguardo di una persona entrarti così dentro e farti innamorare? Due occhi scuri con uno sguardo penetrante in guardo di soggiogare chiunque al suo volere e di questo Can è cosciente, infatti le donne sono tutte avvinghiate a lu...