Capitolo 43

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Sanem

Da quando ho confessato a Can di essere in dolce attesa sono passati un paio di giorni, giorni in cui mio marito non mi ha dato tregua neanche per qualche secondo e per avere almeno 5 minuti di tranquillità mi chiudevo in bagno con la scusa di farmi una doccia. Non pensavo che Can versione papà poteva essere così premuroso, così, così esageratamente fastidioso. Per carità è sempre bello sapere che si preoccupa ma la cosa sta diventando un tantino esagerata dato che non mi perde d'occhio neanche per un momento e non voglio neanche immaginare cosa succederà quando lo verrà a sapere Serkan. Insieme a Can abbiamo deciso di fare una bella sorpresa a Serkan e dato che oggi è il suo compleanno glielo diremo oggi.

<Oh merda> impreco a bassa voce quando improvvisamente mi ricordo della minaccia del mio amico.

"Renderò la vita un inferno a quel cogline se un giorno resterai di nuovo incinta" Quando aveva scoperto che il mio malessere è stato per colpa di quella gravidanza lui per un periodo non ha più parlato con suo fratello e ora se scoprirà che sono nuovamente incinta sono sicura che lo ammazzerà.

<Dove sei stata?> chiede Can appena varco la soglia di casa.

<A fare la spesa> rispondo mentre indico le buste che ho nelle mani. Stamattina mi sono svegliata prima di lui e per evadere un po' ho deciso di andare al supermercato.

<Ti ho detto che se hai bisogno di qualcosa basta dirlo a me> parla con tono di rimprovero mentre si affretta a togliermi le buste della spesa.

<Sono incinta Can non sono malata> sbotto infastidita.

<La dottoressa ha detto...>

<La dottoressa ha detto che non devo fare troppi sforzi non ha detto che mio marito mi deve impedire pure di fare alla spesa> rispondo a posto suo interrompendolo. Il giorno dopo aver svelato a Can di essere incinta siamo andati a visita dalla dottoressa Spadaro che come la prima volta mi aveva detto che dovevo fare delle punture di progesterone dato che la sacca era leggermente staccata e che dovevo stare a riposo ma Can sta decisamente esagerando e io non ne posso più.

<Però> sussurro a bassa voce quando ripenso alle parole del mio amico. Infondo una tirata di orecchie a mio marito non farebbe tanto male.

<Hai detto qualcosa?> chiede Can mentre continua a sistemare la spesa.

<Ehm no, tranquillo> mi affretto a rispondere per poi sedermi a tavola dopo aver afferrato i miei biscotti con il latte. Non sono un amante del latte ma da qualche giorno a questa parte la mia colazione è sempre la stessa ossia biscotti accompagnati dal latte rigorosamente freddo altrimenti giuro che non lo potrei mandare giù.

<È tutto pronto per questa sera?> chiede mio marito curioso mentre mi affianca.

<Mhmh> mugolo solamente mentre continuo ad ingozzarmi di biscotti. Abbiamo discusso molto ma non è riuscito a fermarmi dall'organizzare il compleanno del mio migliore amico nonché suo fratello. Capisco la preoccupazione e tutto il resto ma sta diventando troppo stressante.

<Non vedo l'ora di svelare al mondo intero che avremmo un bambino>

<O una bimba> lo correggo subito.

<La dottoressa continua a chiamarlo feto quindi sicuramente sarà un maschio> controbatte il mio stupido marito.

<Che si tratti di un maschietto oppure di una femminuccia viene chiamato uguale feto> sbotto per l'ennesima volto. Lui è convinto che se la dottoressa lo chiami feto è perché in realtà è un maschio.

<Vedrai che quando questo ometto sarà bello grande da farsi vedere non avrai dubbi neanche tu. Io so che è un maschietto> ribadisce nuovamente facendomi sbuffare.

<Giuro che se non la smetti dirò alla dottoressa di non farci sapere il sesso e lo scoprirai quando darò alla luce il nostro fagottino>

<E va bene, tanto sarà un maschietto> continua a ripetere mentre io urlo disperata.

<Non urlare, la dottoressa...> interrompo qualsiasi cosa avrebbe voluto dire quando verso il restante del latte addosso a lui per poi alzarmi dalla sedia.

<Sei una stronza!> sbotta contro di me ma non gli do il tempo di dire altro dato che prendo una manciata di biscotti per poi fare la stessa cosa che ho fatto con il latte.

<Corri> dice solamente prima di iniziare a venirmi incontro ed io da brava moglie lo ascolto ma prendo ogni cosa che mi capita sotto le mani per lanciargliela contro.

<Sei una bambina cattiva> costata l'ovvio mentre uno strano sorriso si fa largo sul suo viso.

<E tu un rompiscatole> ridacchio divertita mentre cerco di non farmi prendere ma come previsto dopo aver corso tre volte intorno al divano il mio respiro diventa affannoso e questo mi porta a fermarmi decidendo di sedermi sul divano.

<Te l'avevo detto che dovevi stare a riposo> si altera nuovamente mio marito mentre cerca di trucidarmi con lo sguardo.

<Però è stato divertente> ridacchio mentre guardo Can intento a togliersi la maglietta che precedentemente è stata bagnata per colpa mia.

<Ora pulisci tu questo casino> borbotta guardandosi intorno.

<Eh no, la dottoressa ha detto che devo stare a riposo> rispondo seria mentre uso le sue stesse parole.

<Ti ho mai detto che sei una stronza?> chiede sorridendo mentre si avvicina a me per poi incastrarmi con il suo corpo stando attento a non schiacciarmi.

<Praticamente sempre> sussurro sulle sue labbra per poi annullare la poca distanza che ci separava baciandolo.

<Ti amo Sanem> sussurra tra un bacio e l'altro per poi lasciarmi un ultimo bacio e stringermi fra le sue braccia.

<Anche io ti amo brontolone> rispondo ridacchiando. Ho deciso di affibbiarle questo soprannome dato che ogni due per tre brontola peggio di una donna isterica.

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