Capitolo 42

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Sanem

Ieri sera insieme Can e a Serkan abbiamo cercato di capire questa strana situazione enumerando tutte le notizie che avevamo scoperto e dopo innumerevoli idee e supposizioni sono arrivata alla conclusione che in qualche modo c'entra la casa che mi ha lasciato la mamma. L'avvocato aveva detto loro non dovevamo sapere dell'esistenza di quella casa altrimenti avrebbero capito e per quanto cerco di capire non comprendo a cosa si riferisse quel avvocato. Ormai è chiaro il fatto che lui si riferiva a Yeliz e a Bahar ma la domanda che mi sorge e come sa lui di loro due, anzi, cosa sa?

<Smettila di pensare, sento il rumore che fanno le rotelle del tuo cervello da qui> borbotta Can assonnato interrompendo i miei pensieri.

<Buongiorno anche a te brontolone> ridacchio prendendolo in giro.

<Non mi puoi paragonare ad un nano, io non brontolo> continua a borbottare mentre sbadiglia facendomi ridere ancora più forte.

<Un nano no però in questo momento sembri un cucciolo che cerca di svegliarsi> faccio in tempo a finire di parlare e Can mi sorprendo quando mi afferra per i polsi portando le mani sopra la mia testa mentre si fa spazio in mezzo alle mie gambe stando attento a non schiacciarmi con il suo corpo.

<Stanotte la pensavi diversamente> sussurra sulle mie labbra per poi riempirmi di piccoli e dolci baci facendomi sorridere felice.

<Ti amo tanto Can> ammetto sincera mentre lo guardo negli occhi.

<Sei diversa> ammette sicuro di se.

<Sono solo felice> rispondo solamente.

<Si ma non lo so, c'è qualcosa nei tuoi occhi che mi confonde>

<Qualcosa c'è> rispondo seria mentre afferro la sua mano per poi appoggiarla sulla mia pancia.

<Stai male?> chiede preoccupato mentre si sposta mettendosi seduto nel letto.

<Non proprio> rispondo sorridendo mentre compio il suo stesso gesto.

<Puoi essere più chiara? A volte mi confondi>

<Sei così stupido di non aver capito che ieri quando sono tornata a casa ero sconvolta. Comunque, ieri sono stata in giro a comprare cose per la casa e poi è successo una cosa strana. Tra vari pensieri mi sono ricordata di una conversazione che ho sentito tra Yeliz e Bahar e poi io, io sono scappata e...>

<Calmati> sussurra Can mentre afferra le mie mani tremanti fra le sue e solo in questo momento mi rendo conto di quanto in realtà sono agitata.

<Sono incinta> confesso quello che ho scoperto ieri grazie a quella dottoressa.

<In che senso?> chiede sconvolto mentre strabuzza gli occhi.

<Quanti sensi ci possano essere?> chiede irritata mentre spintono le sue mani per poi scendere dal letto.

<Io non volevo, cioè io, tu hai detto...> farfuglia parole a caso senza riuscire a formulare una frase concreta.

<So quello che ti avevo detto e fidati per anni ho creduto a quella bugia ma poi ho sentito Bahar raccontare a Yeliz che ha mentito solo per cercare di salvarmi anche se le uniche da cui dovevo essere salvata erano loro due. Il punto è che inizialmente non avevo dato troppo peso a quella conversazione e ieri finalmente la mia mente ha capito per questo mi sono fermata al primo studio che ho trovato su internet e dopo aver racconto il mio problema a quella dottoressa lei mi aveva proposto di fare una vista e non solo il mio utero è integro ma mi ha detto che era impossibile non poter avere dei figli dato che sono incinta. Senti, lo so che è difficile da digerire una notizia del genere e fidati io tutt'ora sono sconvolta e magari lo sarai pure tu ma dentro di me c'è un puntino che sta crescendo girono dopo giorno e non ho intenzione di rinunciare a lui. Io non so nemmeno se tu vuoi avere dei figli ma io ho paura, con tutto che non potrei rinunciare io ho...>

<Dio santo ma quanto parli?> chiede disperato dopo avermi coperto la bocca con la sua mano.

<Sicuramente sei riuscita a sorprendermi con questa notizia ma poi hai iniziato a parlare a vanvera senza darmi il tempo di metabolizzare bene la cosa> parla in modo veloce espandendo i suoi pensieri senza rilasciare la presa su di me.

<Sei, sei davvero incinta?> chiede dopo attimi di silenzio e posso sentire il suo tono di voce incrinarsi. I suoi occhi lucidi sono rimasti fissi su di me per tutto il tempo e quando io acconsento con la testa vedo le sue labbra curvarsi all'insù per poi tirarmi fra le sue braccia.

<Non ci credo> sussurra sconvolto ma nonostante questo percepisco la felicità nel suo tono di voce.

<Pensavo che fosse impossibile invece quella dottoressa mi ha assicurata che fosse tutto vero> confesso felice mentre mi stringo forte a lui.

<Avremo un bambino> riesco a dire mentre le lacrime iniziano a bagnare il mio viso. Quando la prima volta ho saputo di essere incinta ma che subito dopo ho perso quel esserino la mia vita è stata stravolta soprattutto quando mi hanno mentito su una cosa così importante. Per anni ho immaginato a come sarebbe stata la mia vita se solo quel puntino sarebbe cresciuto dentro di me ma con ogni pensiero mi facevo più male soprattutto quando fino a ieri ho pensato che non avrei mai potuto realizzare il mio sogno e invece ora sono incinta.

<Per te, insomma...>

<Non puoi pensare che io non lo voglia> dice Can in modo duro.

<Non è questo Can ma tu avevi detto...>

<Quando mi hai raccontato che hai perso il nostro bambino non ho fatto altro che pensare a come sarebbe stato avere una famiglia con te Sanem. Se ti ho sposata in modo affrettato non è stato solo per proteggerti ma perché desideravo con tutto il cuore di crearmi una famiglia con te> rispondo in modo sincero mentre accarezza la mia pancia piangendo. Le sue così come le mie sono lacrime di felicità.

<Sarò papà> sussurra felice mentre vedo i suoi occhi brillare di una nuova luce.

<Avremo un bambino> ripeto nuovamente per poi buttarmi sulle labbra di mio marito e baciarlo lentamente. Sicuramente la vita mia ha fatto soffrire parecchio ma ad oggi sono la donna più felice del modo e ogni male subito e stato sostituito da questa creatura che sta crescendo dentro di me.

<Mi prenderò cura di voi e prometto che nessuno vi farà del male> ammetto sicuro di se per poi prendermi in braccio e farmi fluttuare dell'aria mentre nella stanza si sente solo le nostre risate.

Non permetterò più a nessuno di intromettersi nella mia vita e in quella della mia famiglia e per sbarazzarmi di ogni male lo devo tagliere dalle radici. Devo trovare quella fotocamera il prima possibile.

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