Capitolo 48

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Sanem

<Io non capisco cosa aspettate per incastrare quella pazza di Yeliz, e ne vogliamo parlare di Nuray? Quella bastarda stamattina voleva spingere Sanem dalle scale> urla in modo disperato Abby tirando fuori tutta la rabbia che ha dentro.

<Non è successo niente> rispondo cercando di sembrare indifferente e calma anche se non lo sono affatto. Stamattina insieme ad Abby siamo andante al centro commerciale per fare un po' di compre e svagare un po' la mente ma siccome la sfiga sembra seguirmi ho avuto la sfortuna di incontrare Nuray.

<Come puoi dire che non è successo niente? Quella si deve fare decisamente controllare da uno bravo e insieme a lei anche Yeliz> sbotta arrabbiata mentre non la smette di fare avanti e indietro per il salone di casa Tekin.

<Potresti proporti tu> parlo seria mentre mi sdraio nel divano. Per quanto voglio essere forte la gravidanza mi fa stancare e ancora sono all'inizio, come dovrei passare il resto dei mesi?

<No grazie, anzi, mi proporrei solo se venissero arrestate. A volte i criminali vogliono passarsi per pazzi o per incapaci di intendere e di volere. Ecco in quel caso accetterei volentieri solo per dimostrare a tutti quanti che quelle sono solo malvagie>

<Ti ha fatto qualcosa?> chiede Damla preoccupata. È strano vederla in versione mammina premurosa però pian piano mi sto abituando alla sua presenza nella mia vita. Ho cercato di odiarla ma per quanto ci ho provato il mio cuore non conosce quel sentimento, tranne se si parla di Yeliz, ecco, in quel caso il mio buon umore viene ricoperto da una nuvola nera.

<Non è riuscita a fare niente, Sanem è decisamente più veloce di quella oca. Nel momento in cui ha capito le sue intenzioni si è spostata da un lato e il caso vuole che in quel momento ho avuto uno spasmo alla gamba> risponde Abby mentre ridacchia.

<Cosa hai combinato?> chiede Serkan curioso ma posso vedere anche una leggera preoccupazione sul suo viso.

<Niente, semplicemente Nuray è inciampata nel suo piede ed è caduta, rotolando giù dalle scale> rispondo ridendo. Raccontato in questo modo può sembrare una cosa orrenda ma giuro che vedere quella stronza abbracciare ogni scalino è stato formidabile.

<Lo sai che potrebbe denunciarti?> chiede Serkan decisamente preoccupato.

<Per cosa? Non è colpa mia se lei ha le gambe storte e inciampa> risponde facendo spallucce facendomi ridere nuovamente. Questa ragazza è veramente uno spasso.

<Hai sonno?> chiede Can a bassa voce mentre si inginocchia davanti al divano puntando i suoi bellissimi occhi nei miei.

<Andiamo a casa?> chiedo speranzosa. Niente da toglie a questa bellissima villa ma io preferisco la nostra casetta sulla spiaggia.

<Devo prima sbrigare delle cose e poi andiamo ok?>

<Lavoro?> chiedo curiosa mentre cerco di tenere gli occhi aperti.

<Lavoro> risponde l'attimo dopo confermando per poi sporgersi in avanti e baciare le mie labbra.

<Tieni tu d'occhio il branco?> chiede poi facendomi ridacchiare. Non mi ricordo quando è il perché ma Can ha scambiato per delle pecore a Serkan e ad Abby. Ha detto che io sono come il guidaiolo del branco dato che loro mi seguono in tutto e questa cosa e tanto strana quanto divertente.

<Farò del mio meglio> rispondo semplicemente mentre sposto lo sguardo sui due interessati che stanno ancora litigando.

<Ragazzi, ragazzi! Voglio le kofte, oh e anche un po' di menemen, al solo pensiero ho già l'acquolina, per non dimenticare del baklava> inizio a parlare a vanvera enumerando quelle cose che in questo momento vorrei decisamente mangiare. I miei due amici si girano verso di me guardandomi entrambi sconvolti.

<Ma se hai mangiato prima> sottolinea Abby mentre strabuzza gli occhi.

<Tranquillo piccolino, non ti preoccupare possiamo sempre cambiare zia> borbotto mentre accarezzo la mia pancia fingendomi triste.

<Ma si, anche io ho un po' di fame, infondo ho mangiato solo un ora fa> sento Abby farfugliare mentre Serkan se possibile resta ancora più sconvolto.

<Ho capito, vado io> sbuffa il mio amico per poi alzarsi dalla poltrona e dirigersi fuori mentre Abby lo segue con lo sguardo ma dopo pochi secondi si alza anche lei per andare da Serkan con la scusa che molto probabilmente da solo si perderebbe. Quei due fanno solo finta di non sopportarsi.

<Cosa hai in mente?> chiede Damla appena restiamo da sole.

<Il mangiare> rispondo ridacchiando.

<Sai bene a cosa mi riferisco>

<Mi sono chiesta del perché Yeliz sembra essere sparita dalla faccia della terra> rispondo pensiero.

<E a quale conclusione sei arrivata?>

<Ho pensato molto sai? Si sono cose che non riuscivo a capire ma parlando con Ahmet sono riuscita ad avere il quadro completo della situazione. Sevda è stata abbandonata da Yeliz per poi essere adottata quindi in automatico mi è sorta una domanda, e il padre? Non sapevo niente su chi fossi il vero padre di Sevda e dopo un po' di ricerche Ahmet ha trovato il vero certificato di nascita>

<E io che ho sempre pensato che fosse figlia di Mustafa>

<Il vero padre di Sevda è Richard Webber> confesso quello che ho scoperto grazie al padre di Ahmet. Quello stronzo mi ha mentito per anni interi solo perché è stata Yeliz a dirglielo, di certo non lo avrebbe fatto per la richiesta di Bahar. Yeliz praticamente aveva sempre manipolato quel uomo con la scusa della figlia e il delitto di quella maledetta è stato nascosto da lui che ha falsificato il rapporto dell'autopsia dei miei genitori. Come già pensavo Yeliz aveva aggiunto al vino che i miei avevano ricevuto un miscuglio di droghe, stordendoli.

<Quella donna e il diavolo in persona> sbotta Damla perplessa.

<Cosa c'entra Nuray in tutto questo?> chiede curiosa riferendosi a quello che Abby ha raccontato prima.

<Nulla. Cioè, non del tutto. Lei è solo innamorata di Can, in un modo molto malato, per questo si è alleata con Yeliz. La stronza non è sparita senza un motivo. Ha lascito Nuray a fare il lavoro sporco> ammetto sicura di me.

<Cosa vuoi dire tesoro?>

<Yeliz vuole finire quello che ha cominciato> rispondo a bassa voce cercando di mantenere la calma. Ho capito che non vuole attaccare me personalmente ma il mio bambino e questo non lo permetterò a nessuno.

<Non ci pensare neanche> sbotta Damla quando comprende i miei pensieri.

<Non fallirò nuovamente Sanem, avevo promesso a tua madre che ti avrei protetta e questa volta dovranno passare sopra il mio cadavere> parla in modo deciso mentre si avvicina a me per prendere la mia mano fra la sua cercando di darmi conforto. Proteggerlo tu mamma. È questo il mio unico pensiero prima di addormentarmi.

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