Capitolo 30

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Can

<Glielo devi dire!> urla contro di me mio fratello.

<Come cazzo si fa a spiegare una cosa del genere? Se solo lei lo sapesse mi lascerebbe e io non voglio perderla!> urlo a mia volta però per disperazione. La verità ha sconvolto persino me e se solo lei lo scoprisse mi lascerebbe e io non voglio questo, lei è mia, mia moglie, lei è tutto per me.

<Tu lo sapevi brutto bastardo! Sapevi la verità e non hai detto niente, sei rimasto in silenzio, ora capisco perché questa frase del matrimonio! Ti avevo avvertito Can, ti avevo detto di non farla soffrire altrimenti te la vedrai con me!>

<L'ho sposata perché la amo coglione e la paura di perderla era troppo grande! Lei non soffrirà se non lo saprà> rispondo in preda al panico mentre dalla sua bocca esce una risata amara.

<Sei così coglione? Se non glielo dici tu sarò io stesso a dirglielo. Non hai nessuno diritto di continuare a prenderla in giro> sbotta arrabbiato mentre mi tira un bel pugno in faccia.

<Colpiscimi pure se questo ti fa sentire meglio ma io non rinuncerò a lei Serkan, che ti piaccia o meno, lei è mia moglie!>

<Sarà lei stessa a rinunciare a te quando saprà la verità. C'è una cosa che Sanem non perdona Can e tu hai superato quella soglia già da un po'> le sue parole mi fanno accigliare quando finalmente capisco che non sono io a decidere se continuare a stare con lei o meno, ma è proprio Sanem che dovrà prendere una decisione e Serkan ha ragione, io la perderò.

<Hai tempo fino a domani a raccontarle la verità altrimenti lo farò io> queste sono le sue ultime parole prima di uscire di casa e sbattere la porta. Qualche ora fa quando ero in riunione ho ricevuto una chiamata da mio fratello chiedendomi di tornare il prima possibile a casa e se inizialmente volevo anche chiuderli il telecronista faccio quando mi ha detto che si tratta di Sanem ho abbandonato la riunione e sono corso subito qui ma sono rimasto sorpreso quando ho trovato solo Serkan mentre di mia moglie non c'era nessuna traccia.

"L'ho fatta arrabbiare ed è uscita" sono state queste le sue parole quando ho chiesto dove lei fosse. Sanem è un brava ragazza, dolce e premurosa ma mai farla arrabbiare perché passa dal essere un piccolo panda dolce e coccolone a trasformarsi in una tigre e il suo miglior attacco e l'indifferenza. Non so come si comportano le donne in genere ma Sanem in particolar modo quando la facciamo arrabbiare non ci parla e se solo cerchiamo qualche spiegazione la sua risposta sarà sempre e comunque a prescindere dalla situazione un bel niente ed è allora che capisci quanto in realtà sei fottuto perché il suo niente non è mai niente per davvero.

<Dove sei Sanem?> chiedo preoccupato appena risponde al telefono.

<Sono, sto andando, ho parlato con Bahar> balbetta in modo impacciato e mi basta sentirla parlare in modo confusionario per rendermi conto di quanto lei sia sconvolta.

<Dove sei adesso?> mi affretto a chiedere mentre senza esitare afferro le chiavi della macchina ed esco di casa.

<Sono, non lo so Can. Volevo delle spiegazioni e sono andata da Yeliz al Marva però ho scoperto una cosa che mi ha sconvolta moltissimo e sono scappata. Ti prego Can vienimi a prendere>

<Attiva il gps e mandami la posizione Sanem, mi sono messo già in macchina> farfuglio in modo veloce mettendo il telefono in vivavoce aspettando una risposta da parte sua mente il cuore trema dentro il mio petto. Sanem tra tante virtù ha una che un difetto se così si può definire, quando è sconvolta da qualcosa si spaventa così tanto che persino la sua ombra le fa paura e saperla da sola in questo momento mi preoccupa tantissimo.

<Sto arrivando amore va bene? Non sei così lontana da casa> cerco di tranquillizzarla mentre penso a cosa diavolo avrebbe potuto scoprire. Ultimamente troppe cose stanno uscendo allo scoperto e di sicuro niente di tutto ciò è accettabile.

<Sono entrata nel locale cercando Yeliz e dato che oggi è martedì come sempre al pubblico resta chiuso e così mi sono diretta nel suo ufficio ma lei stava urlando contro la nonna dicendole di aver sbagliato e che facendo così ha rovinato il piano di incastrare tua madre. Can io ho paura e non so più cosa credere ma la cosa che più mi ha sconvolta è stato scoprire che Yeliz era la sorella di mia madre. Queste due si sono coalizzate progettando piani in tutto questo tempo solo per vendicarsi es io sono stata la loro pedina. Era tutto calcolato, il nostro trasferimento, la casa vicino alla vostra, l'essere amica di Serkan, Bahar che diventa amica di tua madre, era tutto calcolato Can, ogni singola mossa> urla in preda al panico per telefono mentre io l'unica cosa che posso fare è imprecare mentalmente e sperare di arrivare il prima possibile da lei.

<Va tutto bene Sanem, ci sono io con te, sto arrivando ok?> cerco di confortarla anche con delle semplici parole. Questa storia di Bahar sta diventando sempre più contorta e sicuramente difficile da gestire soprattutto quando non sappiamo il vero motivo di tutto cioè. Ogni cosa mi sembra come se fosse un puzzle, ogni pezzo viene fuori poco alla volta facendoci perdere la pazienza.

<Sono qui Sanem, dovresti vedere la luce dei fari> la informo dopo aver imboccato la strada con la macchina. Poco più in lontananza intravedo la sua macchia parcheggiata in mal modo ma quando inizio a capire che in realtà è ferma il quel modo per aver preso un palo in pieno mi acciglio. Scendo velocemente dalla macchina aprendo il suo sportello e tirarla fuori.

<Cosa hai combinato?> sussurro a malapena mentre guardo ogni centimetro del suo corpo assicurandomi che non si è fatta male.

<Non l'ho visto> borbotta priva di forze mentre cerca di reggersi in piede da sola.

<Cosa ti fa male?>

<La testa, penso di aver sbattuto la testa nell'impatto> confessa prima di perdere i sensi mentre riesco ad afferrarla in tempo prima di farla precipitare per terra.

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