Capitolo 5

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Sanem

Stamattina per la prima volta mi sono svegliata da sola o forse sarebbe meglio dire che non sono riuscita a dormire affatto. Can è riuscito a confondermi e per tutta la notte non ho fatto altro che chiedermi per quale motivo lui si trovava là quando a casa sua c'era una festa ad aspettarlo, e non solo.

"Sei arrivata a casa"? È questo il messaggio che mi aveva mandato dopo che me ne sono andata e invece di risponderli ho continuato a fissare lo schermo del mio telefono forse per ore senza trovare il coraggio di scrivere un misero "si". Non capirò mai questo strano rapporto che abbiamo. Non siamo né amici né niente però continuiamo a venirci incontro in un modo che non riesco a comprendere e la cosa che più mi confonde e il nostro essere incoerenti, non ci sopportiamo ma ci preoccupiamo uno per l'altra.

<Fanculo!> impreco in modo nervoso scendendo poi dal letto dirigendomi verso la finestra per poi aprirla spostando anche la tenda rosa cipria che tanto adoro lasciando che l'aria pulita arrivi alle mie narici. Inizio a sistemare la mia stanza in modo veloce cambiando persino le lenzuola e se solo la nonna mi vedesse sicuramente mi prenderebbe per pazza. Ho la mania nel cambiare le lenzuola praticamente ogni giorno, al massimo due mentre la nonna mi urla contro ogni volta prendendomi appunto per una squilibrata.

<Potevi rispondere ieri sera invece di accendere la tua lampadina> la voce di Can mi fa sussultare e quando mi giro verso la finestra lo vedo affacciato dal suo balcone appoggiato con le braccia alla ringhiera mentre mi guarda spudoratamente senza battere ciglia.

<Coglione!> impreco contro di lui mentre mi affretto a prendere la mia vestaglia nera e coprirmi. Chissà da quanto tempo fissava il mio didietro messo in mostra dai miei pantaloncini corti de pigiama.

<Solita routine?> chiede curioso mentire ridacchia. Già, persino lui conosce le mie abitudini con tutto che cerchiamo di evitarci la maggior parte del tempo.

<E tu cosa hai preso in questi giorni da mangiare che miracolosamente mi parli per due giorni di fila?> chiedo in modo tagliente mentre mi avvicino alla panca che c'è sotto la finestra per poi sedermi.

<Mi andava> risponde facendo spallucce mentre continuo a guardarmi. Certo come dimenticare, noi parliamo solo quando a lui va di farlo ed io come una stupida ogni volta sono qui a cercare di diventare almeno un po' sua amica.

<Tesoro sei fuori?> una voce dolce forse troppo smielata si sente all'interno della sua stanza e quando capisco che in realtà non è da solo stupidamente abbasso lo sguardo per poi alzarmi e afferrare il mio telefono da sopra il letto scrivendo velocemente a Nuray.

<Bambolina> sento il suo sussurro chiamarmi cercando di attirare la mia attenzione ma non mi va più di parlare con lui. Alzo di poco lo sguardo vedendo nei suoi occhi una strana scintilla come se fossi dispiaciuto per essere stati interrotti da quella voce mentre io alzo le spalle indifferente per poi tirare nuovamente la tenda e dirigermi al piano di sotto con le mie lenzuola fra le mani.

<Dormito male?> chiede la nonna appena mi vede entrare in cucina.

<Più o meno> rispondo solamente dirigendomi in lavanderia.

<Stai bene tesoro?> chiede la nonna in modo preoccupato mente sul mio viso si forma una smorfia nel sentire quella parola.

<Certo nonna, senti stasera con i ragazzi andiamo a ballare per te va bene?> chiedo cambiando discorso mentre insieme ci sediamo per fare colazione.

<Tu, a ballare?> chiede decisamente sorpresa mentre ridacchia.

<Si, insomma ho promesso a Nuray che ci saremo andati per questo mi ritrovo incastrata>

<Comunque per me non è un problema tanto stasera verrà a trovarmi un amica> risponde in modo pacato mentre finisce di bere il suo tè.

<Ieri sera sul tardi è passato Serkan e anche se non me l'ha voluto dire sono sicura che era preoccupato per te, dove sei sparita?

<Da nessuna parte, a fare un giro> rispondo velocemente mentre cerco di elaborare le sue parole ma poi mi rendo conto di non aver informato in alcun modo Serkan del fatto che non ci sarei andata alla festa e sicuramente quando Nuray si è presentata alla sua porta lui non vedendomi sarà venuto da me con l'intento di portarmi di peso alla festa. Afferro il telefono da sopra il tavolo quando lo sento vibrare per poi leggere la risposta di Nuray.

"Andiamo al Mavra ho saputo che è un locale nuovo" leggo e rileggo la sua risposta cercando di trovare una soluzione. Io non posso andare al Mavra, la mi conoscono praticamente tutti invece i miei amici non sanno neanche che io mi esibisco.

"Che ne pensi se andiamo al Emerald?" digito velocemente aspettando una risposta da parte sua.

"Basta che non ti metti la tuta" leggo la sua risposta ridacchiando al solo ricordo. Tempo fa per farle un disposto mi sono presenta in un locale con la tuta per il semplice fatto che mi aveva presa in giro dicendomi che sembravo una bambina con quella stupida tuta e quando mi vidi la sua espressione scioccata era qualcosa di epico. Aiuto la nonna a sparecchiare la tavola per poi sistemare la cucina dirigendomi nuovamente nella mia stanza ma mi fermo sul ciglio della porta quando sopra il letto vedo uno scatolo bianco chiuso in maniera impeccabile con un grande fioco. Mi avvicino titubante al letto e quando indecisa apro lo scatolo resto a bocca aperta quando all'interno trovo un vestito e non uno qualsiasi ma il vestito che Can aveva acquistato ieri. Cosa ci fa qui questo vestito?

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