Capitolo 23

1K 102 71
                                    

Sanem

<Cosa succede?> chiedo confusa quando Can si avvicina lentamente a me. Cosa ci fa lui qui? Insomma non aveva una cena importante?

<Secondo te avrei rinunciato alla nostra cena per una riunione di lavoro?> chiede ridacchiando e quando finalmente arriva davanti a me rilascia sulle mie labbra un dolce bacio.

<Quindi mi hai mentito?> chiedo con finto tono arrabbiato appena si stacca dalle mie labbra.

<Per una causa buona> risponde semplicemente mentre continua a sorridere in quel modo che tanto mi fa sciogliere.

<Serkan?> chiede curiosa quando mi rendo conto che ancora non mi ha raggiunto.

<Doveva solo accompagnarti> fa spallucce mentre mi porge il bouquet di fiori per poi afferrarmi per mano e accompagnarmi ad un tavolino, l'unico apparecchiato. Perché siamo soli?

<Perché è la nostra cena e nessuno doveva partecipare> risponde ridacchiando alla domanda che in realtà non ho fatto, oppure si?

<Leggi nel pensiero?> chiedo confusa mentre mi siedo sulla sedia.

<No, ma tu parli senza renderti conto> risponde semplicemente mentre fa segno al cameriere di avvicinarsi per poi ordinare quanto per un esercito.

<Allora starò più attenta> rispondo l'attimo dopo. Mi capita spesso di parlare da sola ma dovrò stare attenta a farlo quando nei pareggi c'è lui, non vorrei che venisse a conoscenza di quei sogni poco casti che faccio su di lui.

<E cosa sogni?> chiede curioso mentre io mi strabuzzo gli occhi.

<Dimmi che non, cioè, oddio> farfuglio cose a caso mentre mi copro il viso disperata. Ecco, il mio corpo e la mia lingua fanno quello che vogliono quando si tratta di lui e non mi piace. Certi pensieri me gli devo tenere solo per me.

<Magari un giorno invece di dirtelo te lo farò vedere> la bocca mi procede nuovamente ma questa volta sorprendo persino me stessa per la grande cazzata che ho detto.

<Fai finta di niente> taglio corto cercando di tirarmi fuori da questa situazione che mi imbarazza a dir poco ma che a lui diverte tantissimo dato che ride di me.

<Mangia e sta zitto> parlo velocemente quando il cameriere mette davanti ai miei occhi tutte le prelibatezze che abbiamo ordinato.

<Stavo solo ridendo> puntualizza ridacchiando ma quando dalla mia bocca esce un suono gutturale lui si blocca mentre forse senza rendersi conto di bagna le labbra con quella lingua che l'altro ieri sera era...

<O Dio santo> sussurro sotto voce interrompendo i miei stessi pensieri per poi afferrare il mio calice di vino per poi sorseggiarne un po'.

<Già, anche io mi ricordo di quello che la mia lingua ha fatto> risponde in modo pacato mentre continua a mangiare in tutta tranquillità ed io senza volerlo sputo il vino che stavo bevendo.

<Non una parola in più> dico solamente mentre cerco di magiare in santa pace cercando di far finta di niente. Devo assolutamente cucirmi la bocca altrimenti mi troverò a dire cose che non dovrei.

Amore a primo sguardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora