Capitolo 27

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Sanem

Non so da quanto tempo sono sveglia però l'unica cosa che ho fatto da quando ho aperto gli occhi è stato fissare la mia mano, anzi, il mio anello per la precisione. Al centro ci sono due diamanti a forma di lacrima, anzi un è decisamente un diamante mentre l'altro è verde quindi più che diamante mi verrebbe da dire che è uno smeraldo e per come sono montanti tra di loro se guardi l'anello da l'impressione che formano un cuore. Sembra come se fossero due metà di una stessa anima che formano un solo cuore, il nostro.

<Sei mia moglie> sento la voce di Can sussurrare ed io istintivamente mi giro vero di lui trovandolo già intento a guardarmi sorridente.

<E tu sei mio marito> evidenzio l'ovvio mentre appoggio una mano sul suo petto avvicinandomi a lui per baciarlo.

<Mi piace questo tipo di risveglio> ammette sincero per poi stringermi fra le sue braccia. Ieri sera insieme a Serkan abbiamo festeggiato la pazzia che abbiamo fatto però dopo un po' il mio amico se n'è andato lasciandoci soli e l'unica cosa che abbiamo fatto è stato amarci per tutta la notte, unirci corpo e anima.

<Vorrei tanto restare a letto con te per tutto il giorno però ho una riunione in azienda> ammette dispiaciuto mentre rilascia tra i miei capelli un bacio.

<Devo dirlo a mia nonna mentre tu forse dovresti parlare con tua madre> dico ad alta voce quel pensiero che è rimasto fisso nella mia mente per tutta la notte. Non voglio neanche immaginare la reazione della nonna ma quello che più mi preoccupa è la madre di Can dato che lei non mi sopporta affatto.

<Non ci pensare Sanem quello che pensa mia madre non mi importa affatto, lei non ha voce in capito però per quanto riguarda Bahar glielo diremo insieme. Sei mia moglie adesso Sanem e affronteremo tutti i problemi insieme> le parole di Can oltre che sorprendermi mi emozionano tantissimo. Lui veramente è pronto di lottare contro tutti per noi e per il nostro amore. Sento gli occhi pizzicare e per la prima volta lascio che le lacrime bagnano il mio viso senza nascondermi.

<Perché piangi?> chiede Can preoccupato mentre si stacca da me per poi mettersi seduto e guardami ma quando vede che nonostante le lacrime io sorrido si acciglia.

<Non capisco> ammette sincero ma decisamente in difficoltà.

<Sono lacrime di felicità Can. Magari la nostra scelta è stata affrettata però sono felice, con te e insieme a te sono pronta a tutto> confesso a mia volta mentre il sorriso che ho sulle labbra non se ne vuole proprio andare.

<Ti amo tanto Sanem, non dimenticarlo mai> sussurro piano per poi stringermi nuovamente fra le sue braccia.

<Forza andiamo a fare colazione> dice dopo qualche attimo facendomi ridere. Se c'è una cosa di cui Can non può fare a meno quella è decisamente la colazione.

<Voglio il baklava> lo informo mentre scendo dal letto per poi dirigermi verso il cassetto per prendere delle lenzuola pulite. La mia sta diventando veramente un ossessione.

<Non pensi che è presto per mangiare il baklava?>

<Non mi interessa Tekin se io voglio il baklava andremo a mangiare il baklava> rispondo in modo duro mentre cambio le lenzuola del letto. Io non sempre faccio colazione la mattina però se proprio devo farlo allora preferisco ingrassare mangiando quello che a me piace.

<È baklava sia> risponde alzando le mani in alto come se si stessi arrendendo ed io sorrido vittoriosa sotto i baffi.

Dopo esserci preparati siamo usciti di casa andando direttamente a fare colazione e sicuramente il mio adorato dolce non è mancato, anzi, ne ho mangiato così tanto che tra un po' rischio anche di sentirmi male o addirittura vomitare.

<Devi capire che le persone normali quando mangiano hanno un limite Sanem> la nonna non ha fatto altro che ripetermi la stessa frase da quando sono tornata a casa e le ho spiegato il motivo del mio malessere.

<Però a mia discolpa posso dire che era buono> rispondo con occhi sognanti mentre ripenso al mio dolce preferito.

<Cosa hai al dito?> chiede perplessa mentre tiene lo sguardo fisso sulla mia mano ed io vorrei tirarmi un pugno da sola per aver dimenticato di togliere l'anello. Con Can eravamo rimasti che glielo avremmo detto insieme ma a questo punto è inutile rimandare l'inevitabile.

<Me lo ha dato Can>

<Perché mai il figlio di Damla Tekin ti avrebbe regalato un anello di fidanzamento?> chiede in modo duro mentre il suo sguardo diventa di puro fuoco.

<Ci siamo sposati> confesso senza fare giri di parole, tanto sarebbe inutile.

<Cosa hai fatto?> chiede incredula urlando mentre per lo spavento sobbalzo nel divano.

<Ci siamo sposati nonna, io e Can ci amiamo e non ho intenzione di stare lontana da lui> rispondo nuovamente mentre mi alzo dal divano mettendomi davanti a lei.

<Ma come ti sei permessa di fare una cosa del genere?> mi urla contro mentre per la prima volta la sua mano colpisce la mia guancia.

<Magari ho sbagliato a non dirtelo prima nonna o magari ci siamo affrettati però sposare Can sarebbe stata una mia decisione a prescindere dalla situazione. So che non ti va a genio però noi due ci amiamo nonna> parlo in modo veloce cercando di non crollare davanti a lei. Mi sarei aspettata una sfuriata da parte sua ma mai uno schiaffo e questo suo comportamento mi ha ferita molto.

<Dimmi un po' Sanem se ti ama così tanto come tu pensi allora ti ha confessato che sua madre ha ucciso i tuoi genitori?> urla forse con tutta la forza che ha nel corpo facendomi restare di pietra.

<Ma cosa, in che senso?> riesco a balbettare in preda al panico.

<Sto dicendo che Damla Tekin è responsabile della morte di tua madre Selma e di tuo padre Ismail. Lei ha causato il loro incidente ed è stata così brava a raggirare tutti fino a quando non ha incastrato persone innocenti e sai perché ha fatto tutto questo? Per prendersi tutto quello che apparteneva a Selma. I soldi, l'azienda, persino la sua vita si è presa e tutto questo per dei maledetti soldi!> continua a urlare mentre io strabuzzo gli occhi scioccata nel sentire la sua confessione.

<Non ci credo> sussurro perplessa. Non può essere vero quello che ha appena detto, sicuramente lo sta dicendo solo per cercare di allontanarmi da Can.

<Se non credi a me allora chiedi a Yeliz che per anni ha dovuto pagare per un qualcosa che non ha realmente mai fatto! È stata incriminata ingiustamente mentre Damla per tutto questo tempo è rimasta libera sfruttando di un patrimonio che non le appartiene. Hai sposato il figlio di un assassina!> sbotta in modo aspro facendomi prendere un colpo. Non l'ho mai vista in questo stato e in questo momento fa decisamente paura ma anche così la mia mente non fa altro che pensare solo ad un particolare a cui stupidamente non ho mai pensato forse per paura di scoprire la verità.

<Tu non sei mia nonna> farfuglio tra me e me quando finalmente il mio cervello sembra essersi risvegliato.

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