Capitolo 25

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Sanem

Sono passati un paio di giorni da quel giorno sulla spiaggia, da quando Can ha avuto quella strana idea di ricominciare tutto daccapo e di fare piccoli passi alla volta senza avere premura e devo dire che se inizialmente mi sembrava una richiesta strana mi sono dovuta ricredere. Can in versione ragazzo è davvero molto diverso da quel Can che era fino a pochi giorni fa. Ogni mattina prima di andare al lavoro passa da casa di mia nonna e con tutto che mi trova anche che dormo mi lascia sul comodino un vassoio pieno di prelibatezze accompagnato da una rosa bianca e sicuramente non può mancare il biglietto con qualche frase scritta da lui. Tra un impegno e l'altro si fa sentire sempre e se proprio non riesce a chiamarmi mi manda un messaggio per informarmi ma soprattutto per non farmi preoccupare. Non mancano le uscite insieme e devo dire che passare del tempo con lui in pubblico, al centro commerciale, al cinema oppure addirittura al circo mi piace tanto così come mi piace quando per staccare un po' la spina decidiamo di andare sulla spiaggia per rifugiarci in quella piccola casa che lui ha costruito come se fosse il nostro nido d'amore e cosa più importante ho potuto constatare quanto in realtà possa essere geloso.

<Veramente ti ha coperto con il telo?> chiede Nuray mentre continua a ridere. Ho raccontato sia a lei che a Serkan le peripezie che ho dovuto sopportare ieri per colpa di Can. Praticamente ha avuto la brillante idea di andare in spiaggia come due persone normali e fin qui tutto bene però quando mi sono tolta i vestiti per restare con il costume ha inizio a borbottare sotto voce per poi imprecare sempre da solo e tutto questo solo perché secondo lui le persone mi fissavano. "Tutti i prototipi maschili in questo momento stanno guardando te e non so quanto possa andarmi bene" se n'è uscito con questa frase così dal nulla facendomi ridere e giuro che inizialmente mi sentivo a disagio pensando che magari il mio costume era troppo osé ma poi mi sono resa conto che il mio costume nero intero non aveva niente che andasse e il problema c'è l'aveva lui, nel cervello.

<Secondo lui Kerem mi stava fissando il corpo e mi ha coperto con il telo per poi borbottare a bassa voce "sicuramente sentirai freddo". Ma si può sentire freddo al mare sotto il sole?> chiedo sbuffando mentre i miei amici stronzi continuano a ridere di me.

<Dovete affogarvi con la vostra saliva> sbotto infastidita però poi strabuzzo gli occhi quando mi rendo conto che sono stata un tantino cattiva. Mica vorrei che succedesse loro qualcosa, mi sentirei solo in colpa.

<E cosa voleva Kerem da te?> chiede curiosa Nuray.

<A dire il vero mi ha proposto se una di queste sere usciamo tutti insieme, a quanto pare la sua piccola sorellina Abby è tornata da Londra e vuole presentarcela>

<Sicuramente Abby non è più piccola già da un po'> commenta Serkan mentre abbassa lo sguardo tristemente. Prima del mio trasferimento qui in Adalia lui e Abby erano buoni amici ma all'età di 12 anni lei è stata spedita in un collegio a Londra e le loro strade si sono separate e la loro amicizia è finita. Serkan le voleva davvero bene ed era molto legato a lei nonostante fossero solo dei ragazzi e quando lei è andava via lui ci è rimasto davvero male e sono sicura che ad oggi nel suo cuore c'è ancora quella delusione che provò quando persi la sua amica.

<Kerem ha una sorella?> chiede Nuray entusiasta mentre continua a gustare la sua pizza.

<Cosa vuoi sapere con l'esattezza Nuray?> chiedo schietta arrivando dritto al punto. La conosco abbastanza bene per sapere che il suo entusiasmo non e dovuto alla notizia ma bensì a Kerem in persona. Non so cosa è successo precisamente tra i miei due amici però quella scintilla che io vedevo fra di loro è svanita e Nuray ultimamente mi ha sempre fatto domande su Kerem.

<Quando ci sarà questa uscita?> chiede felice ed io istintivamente giro lo sguardo verso il mio amico per vedere qualche sua reazione però posso notare che il suo sguardo è vuoto è fisso su un punto preciso come se fosse perso in qualche ricordo e potrei scommettere che in questo momento sta pensando ad Abby.

<Non lo so Nuray, te lo farò sapere appena lo saprò> mi affretto a parlare mentre mi alzo dal divano appena sento il mio telefono squillare.

<Tekin>

<Quando la smetterai di chiamarmi in questo modo?> chiede divertito appena accetto la sua chiamata.

<Penso mai, mi piace chiamarti così> rispondo facendo spallucce ma mi rendo conto dopo che in realtà lui non può vedermi. 

<Dormiamo insieme stasera?> chiede l'attimo dopo e nel sentire la sua richiesta le mie labbra si curavano all'insù in un sorriso felice ma soprattutto sincero. Mi piace quando mi chiede di restare con lui, questo mi fa capire quanto in realtà sente la necessità di stare con me, di avermi con lui.

<Tra poco devo andare al Mavra ho promesso a Yeliz  che ci sarei stata quindi se per te va bene ci vediamo la e andiamo insieme a casa>

<C'è ancora mio fratello da te?>

<Lo sai benissimo che c'è pure...>

<Ah, non chiamarla per nome a quella ragazza, solo sentirla nominare mi da sui nervi> borbotta infastidito interrompendomi. Lui mi ha sempre detto che non le piace Nuray e non solo ora da quando abbiamo questa specie di relazione, in realtà non l'ha mai sopportata mi ha sempre detto che la reputa una persona falsa in più c'è anche la questione di sua madre Damla che tempo fa voleva organizzare loro un appuntamento o una cosa del genere solo con l'intento di farli sposare e aumentare il suo patrimonio, infondo a Damla importa solo dei soldi.

<Ci vediamo al Mavra Tekin e smettila di agitarti ti verranno le rughe> mi prendo beffa di lui ridacchiando per poi staccare la chiamata senza dargli tempo per controbattere.

<Forza ragazzi diamoci una mossa Yeliz sicuramente mi starà aspettando> batto le mani impaziente mentre mi affretto a pulire il bancone della cucina dove abbiamo mangiato per poi andare velocemente al piano di sopra e cambiarmi mettendomi il vestito nero che mi ha regalato Can.

<Ormai sei una cantante> la voce di mia nonna arriva alle mie orecchie facendomi sorridere. Lei ha sempre creduta in me e nella mia forza di fare qualsiasi cosa io desiderasse.

<Forse non canterò mai su un grande palcoscenico come i cantati importanti ma cantare al Marva mi fa sentire importante e poi quel posto mi trasmette tranquillità>

<Yeliz è davvero una brava persona tesoro, se ti ha preso sotto la sua ala vuol dire che ha visto del potenziale in te, lei non protegge chiunque> ammette sincera mentre a me le sue parole riescano a sorprendermi. Sapevo che Yeliz è una brava persona ma non avevo minimamente capito che lei in qualche modo mi protegge. La mia mente inizia a navigare tra i pensieri, fra i ricordi tirando fuori tutte le volte che Yeliz si è preoccupata per me, tutte lo volte che mi ha accompagnata a casa solo per non farmi andare sola, i sorrisi, gli abbracci, i consigli, tutto, ogni cosa che riguarda lei ed è solo ora che mi rendo conto di quanto lei ha sempre cercato di mettermi in guardia e preoccuparsi per me soprattutto quando si tratta della famiglia Tekin in modo particolare da Damla.

<Non scorre buon sangue fra Yeliz e Damla vero?> chiedo curiosa anche se sono sicura che il mio sesto senso abbia già indovinato.

<Non dire sciocchezze ragazzina, quelle si sono conosciute qualche giorno fa a cena da noi> risponde ridacchiando ma capisco benissimo che la sua è una risata isterica e noto benissimo come cerca di guardare ovunque tranne che me. Ma che diavolo le prende, anche quando è venuta Damla sia lei che Yeliz si comportavano in modo strano.

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