Capitolo 22

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Sanem

Da quando ieri sono tornata a casa mia ho cercato di evitare Serkan in ogni modo possibile però in cambio ho dovuto sopportare le lamentele di Nuray. Non ha fatto altro che parlare in continuazione e fare non so quante domande e giuro che per quanto le voglio bene in questo momento non la sopporto più.

<Oddio ma è tardissimo devi andare al lavoro Nuray> sbotto dal nulla cercando di sembrare veramente disperata.

<Merda, devo andare va bene? Però sappi che ancora mi devi rispondere a tante domande> so affretta a salutarmi in modo veloce per poi uscire da casa mia.

<Finalmente silenzio> sospiro sollevata l'attimo dopo ma quando il mio telefono prende a squillare sbuffo frustrata.

<Nonna>

<Tesoro, stasera la mia amica Yeliz verrà a cena da noi, tu ci sarai vero? Ho pensato di invitare anche Damla, ha da tanto che non ci incontriamo> la sento parlare a raffica ma il mio cervello è andato decisamente in blackout quando ha sentito il nome della strega.

<È necessario?> sbotto nervosa ma l'attimo dopo sono costretta a mordermi la lingua. La nonna non sa del mio battibecco avuto con la strega tempo fa.

<Stavi parlando con me Sanem? Scusa ma sono al supermercato e non ti sento troppo bene> borbotta in modo impacciato e sono sicura che starà cercando qualche prodotto che non trova, quando succede il suo cervello sembra andare in letargo e il suo unico pensiero è quello di trovare quello che vuole.

<Nonna non ci sono questa sera, vado a mangiare fuori con, con Serkan> mi affretto a parlare per poi staccare la chiamata. Sicuramente con Serkan non andrò da nessuna parte dato che non ci parlo ma non starò qui seduta a tavola con la strega.

<Che devo fare?> parlo da sola pensando a voce alta mentre cerco di trovare una soluzione però sobbalzo quando sento il campanello di casa suonare.

<Mai una volta che ho parte di un po' di silenzio!> sbotto incazzata mentre vado ad aprire.

<Va bene che sono stato uno stronzo ma non puoi evitarmi per tutto questo tempo e se ti fa sentire meglio Can ha cercato di picchiarmi solo per averti fatta piangere e la deve smettere, il mio bel faccino ne risente>

<Oddio ma quanto sei scemo> sbotto a ridere appena finisce di parlare.

<Se ti ho fatto piangere direi tanto> sussurra dispiaciuto mentre abbassa lo sguardo mortificato.

<C'è un modo per farti perdo...>

<Gelato, lo so> risponde interrompendomi per poi portare la mano che continua a tenere nascosta dietro la schiena in avanti mettendo davanti ai miei occhi una vaschetta di gelato enorme.

<Però resti stronzo ugualmente> rispondo sincera mentre afferro il mio gelato e senza dire nulla mi dirigo vero la cucina per prendere un cucchiaio.

<Non volevo dire quello che ho detto, ero preoccupato piccolina e lo sai che quando sono preoccupato vado in panico e poi dico cose che in realtà non dovrei dire> cerca di scusarsi mentre segue ogni mio movimento. In realtà l'ho già perdonato anche se faccio l'offesa, mi piace quando mi vizia come se fosse una bimba piccola.

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