Capitolo 14

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Can

Ripensando al giorno di ieri involontariamente mi sfugge un sorriso, il primo sorriso vero dopo non so quanto tempo e questo solo grazie a lei, alla mia dolce Sanem.

<Perché sorridi?> la voce curiosa di mia madre arriva alle mie orecchie facendomi diventare serio un'altra volta. Alzo lo sguardo dal piato puntando su di lei che come sempre mi guarda in modo serio senza battere ciglia.

<Stamattina mi ha svegliato con una secchiata d'acqua, sicuramente ci starà ripensando> mi procede Serkan rispondendo al mio posto inventandosi una grandissima bugia.

<La dovete smettere di comportarvi come due bambini, siete gradi ormai e tu Can comportati in modo adeguato, un vero Tekin non si fa trasportare da queste sciocchezze. La famiglia Bayrak hanno una bellissima figlia se vuoi posso fartela conoscere, pensa invece a sposarti e fare dei figli per mandare avanti la nostra generazione invece di perdere tempo con queste cavolate> risponde in modo aspro toccando un tasto molto dolente per me.

<Che stronza> sento mio fratello borbottare sotto voce ed io per una volta posso solo condividere il suo pensiero. Quando mia madre ci si mette sa essere davvero una vera stronza senza sentimenti.

<Della mia vita faccio quello che mi pare madre> sbotto rispondendogli a tono forse per la prima volta sorprendendo non solo lei ma anche me stesso. Ho sempre cercato di essere il prototipo di figlio che lei ha sempre desiderato però certe volte sa essere davvero pesante e forse mi rendo conto solo adesso che in realtà lei è stronza di natura e non fa altro che dirigere e ferire le persone.

<Ma come ti permetti?> urla contro di me mentre si alza dalla sedia facendola stridere sul pavimento provocando un grande rumore.

<Ho 27 anni mamma e per troppo tempo ho cercato di accontentarti ma tu non ti accontenti mai, tu vuoi sempre troppo ed io non sono più disposto a fare ciò che tu desideri> rispondo in modo tranquillo alzandomi dal tavolo e sotto il suo sguardo scioccato mi allontano dalla sala da pranzo dirigendomi fuori di casa.

"Dove sei?" scrivo velocemente per poi inviare il messaggio aspettando una risposta da parte sua mentre mi dirigo verso la macchina. Ogni volta che mi sentivo sul punto di esplodere cercavo sempre lei senza capire mai il motivo invece ora mi rendo conto che lo faccio perché lei è il mio rifugio, quella sensazione di felicità quando capisci di sentirti veramente a casa, ecco, lei è la mia casa.

"Sono al lavoro Tekin, invece di disturbare me vai a fare la stessa cosa" mi affretto a leggere il suo messaggio pensando a quanto possa essere scontrosa anche tramite messaggi. Ieri sera è riuscita a sorprendermi quando mi ha chiesto di baciarla ma non l'ho dato a vedere perché la voglia di baciarla nuovamente era decisamente più forte. Quel bacio è stato in grado di risvegliare in me quelle emozioni che provai quando abbiamo fatto l'amore e ripensando quella fu veramente la prima volta anche per me. Non vorrei sembrare meschino paragonando i rapporti però mi rendo conto che con colei che mi ha distrutto non ho mai fatto l'amore, no come è successo con Sanem che ci siamo amati corpo e anima facendomi vibrare il cuore.

Dopo aver parcheggiato la macchina davanti al negozio dove lavora scendo dalla macchina mentre a passi felpati entro dentro.

<Can che piacere rivederti> una voce smielata che urta il mio udito arriva alle mie orecchie e quando alzo lo sguardo mi trovo davanti a me l'amica stronza di Sanem che mi sorride in modo raggiante. Per quanto possa essere sua amica io non la sopporto affatto, non mi è mai piaciuta a dire la verità e oggi mi fa ancora antipatia soprattutto dopo le parole di mia madre.

<Eh ciao, scusami dimentico sempre il tuo nome> rispondo senza preoccuparmi più di tanto mentre con lo sguardo cerco colei che veramente mi interessa.

<Non ti preoccupare, comunque il mio nome è Nuray> risponde in modo educato mentre non smette di sorridere neanche per un attimo. Ma non le fanno male le guance, quel sorriso mi sembra così sforzato.

<Certo Tülay, sai dirmi dove si è cacciata Sanem?> chiede curioso senza preoccuparmi di aver sbagliato il suo nome. In realtà non lo avevo dimenticato ma faccio proprio fatica a mandarla giù.

<È di là sta parlando con un cliente> risponde quasi in modo aspro per poi sorpassarmi. Forse si è offesa per aver sbagliato il suo nome però come ora la mia priorità è un'altra dopo aver sentito le sue parole.

Cliente vuol dire maschio e se questo è un negozio di abbigliamento femminile un maschio che ci fa qui soprattutto a importunare Sanem? Mi giro su me stesso cercandola con lo sguardo e quando la vedo sorrido in modo spontaneo ma tutto finisce quando accanto a lei vedo un ragazzo intento a parlarle.

<Piccola> la chiama in modo spontaneo quasi come se fosse un abitudine chiamarla così. Posso notare come le sue labbra si curvano all'insù quando forse riconosce la mia voce per poi spostare lo sguardo e cercare la mia figura.

<Allora Sanem così mi proponi?> sposto lo sguardo sul ragazzo che ha appena parlato fulminandolo se possibile con gli occhi. Cosa vorrà mai lui dalla mia Sanem? Senza pensarci due volte mi avvicino a loro snobbando alla grande il principe azzurro per poi posare le mie labbra su quelle di Sanem in un piccolo e innocente bacio a stampo.

<Tekin> mi chiama l'attimo dopo come se mi volesse rimproverare solo perché davanti a noi c'è quel principino dagli occhi azzurri.

<Scusate ragazzi, Sanem devo davvero andare Abby mi aspetta> sento il principino parlare nuovamente e già il fatto che la chiama per nome mi da rabbia. Che poi, cosa vuole da lei?

<Si scusami tanto, passa domani ok? Sicuramente troveremo qualcosa insieme> si scusa notificata spostandosi leggermente da me per poi salutare lo stronzo.

<Chi era quello?> chiedo curioso appena rimaniamo da soli.

<Un amico> risponde alzando le spalle come se tutto fosse normale, solo che per me questo non è normale. Non mi è piaciuto per niente quel sorriso che quel damerino le ha riservato.

<Non mi piace quello> grigno tra i denti mentre stringo fortemente i pugni.

<Era strano se ti piaceva non pensi?> chiede ridacchiando mentre a me riesce a confondermi.

<In che senso?>

<Sicuramente se ti piaceva dovevo iniziare a preoccuparmi, mica ti posso piacere sia io che lui> risponde ridacchiando confondendomi ulteriormente.

<Se ti piacevano gli uomini era un problema> continua a parlare l'attimo dopo facendomi strabuzzare gli occhi. Adesso tutto è più chiaro, mi sta prender in giro, penso mentalmente mentre sul mio viso si forma un sorriso maligno. Afferro la sua mano tirandola tra le mie braccia per poi sussurrarle all'orecchio.

<Se vuoi posso farti vedere come il mio amichetto la giù funziona anche solo nel sentire la tua voce> dico piano mentre schiaccio il suo corpo con il mio facendogli sentire la mia ormai evidente erezione.

<Ho qualche dubbio che quello possa essere stato causato da me> sussurra sulle mie labbra mentre porta le sue braccia intorno al mio collo.

<Non mi istigare bambolina, a volte è meglio non svegliare il can che dorme>

<Oh ma magri io voglio proprio questo> sussurra piano per poi sorprendermi nuovamente quando mi bacia.

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