Capitolo 47

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Sanem

Ho sempre amato la tranquillità della mattina, quel attimo dopo essermi svegliata quando ancora in giro per casa c'è la quiete, quel tipo di silenzio che è in grado di darmi la carica giusta per farmi alzare dal letto, quel momento che mi permetteva di risposare altri 5 minuti prima di essere investita dalla realtà ma questo succedeva prima, così prima che non ricordo neanche quando è stata l'ultima volta che mi sono svegliata con calma. Da qualche giorno a questa  parte il mio risveglio è sempre lo stesso, traumatico e pieno di vomito come in questo momento. Appena ho aperto gli occhi sono stata assalita da un senso di nausea che mi ha portata dritta dritta in bagno a gettare pure l'anima di fuori.

<Grazie amore di mamma> sussurro piano mentre accarezzo dolcemente la mia pancia. Quando feci la prima ecografia e ho visto con i miei occhi quello che inizialmente era un puntino mi ero già innamorata. Le continue nause, la stanchezza, i sbalzi d'umore passano in secondo piano quando penso che dentro di me c'è questo fagottino che è stato in grado di farmi innamorare già dalla prima ecografia, dalla prima volta che ho posato lo sguardo su quel monitor.

<Come ti senti?> chiede Can preoccupato mentre mi aiuta di alzarmi da terra.

<Meglio> rispondo sincera per poi dirigermi verso il lavandino e lavare i denti. Il problema è appena mi sveglio la mattina perché durante la giornata non ho la nausea.

<Dovresti chiamare la dottoressa, non è normale che vomiti tutti i giorni> borbotta nuovamente preoccupato facendomi sorridere. Inizialmente mi sentivo opprimere da questo suo modo di starmi troppo appiccicato ma poi ho capito che come me anche lui si preoccupa solo che Can entra in panico per ogni cosa.

<Devi stare tranquillo Can, la dottoressa ha detto che tutto questo è normale. Forza andiamo a fare colazione>

<Ma se hai appena vomitato>

<E quindi? Tuo figlio ha fame> rispondo mettendo il broncio. Non è vero che in gravidanza si deve mangiare per due ma ho imparato che è la scusa migliore per mangiare quanto voglio.

<Cosa desiderano i miei amori?> chiede sorridendo mentre vedo i suoi occhi brillare.

<Vogliamo il latte con tanti biscotti> mi affretto a rispondere per poi dirigermi verso la cucina.

<Ecco, ehm, come dire, i biscotti sono finiti> borbotta a bassa voce facendomi fermare all'istante.

<In che senso sono finiti?> chiedo incredula mentre immo giro verso di lui per guardarlo.

<Nel senso che ne mangi così tanti che sono finiti>

<Quindi vuoi dire che io mangio tanto?> sbotto fingendomi arrabbiata. Sono la prima a riconoscere che mangio tanto ma mi piace prendere Can in giro e vedere quel sguardo preoccupato quando si rende conto che è fottuto, mai dire ad una donna che mangia tanto soprattutto se incinta.

<Si, cioè no, mangi il giusto solo che, ecco, insomma, forse erano pochi e sono finiti> farfuglia in modo impacciato mentre si gratta la testa e per quanto cerco di restare seria non ci riesco e scoppio a ridere.

<Mi stai prendendo in giro?> chiede perplesso.

<Sei carino in versine cucciolo indifeso> rido divertita.

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