32 Iniziali sul vetro

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Camilla

Oggi facciamo 3 mesi. In questo mese ho avuto lo stage, Greta a volte è venuta a trovarmi a lavoro. L'ultimo giorno abbiamo deciso di andare fino al Lingotto e nasconderci sotto uno scivolo dei bambini per baciarci. La cosa più divertente è quando un bambino si è affacciato e noi abbiamo dovuto far finta di niente dicendogli "ciao", inutile dire che è scappato via. Bambini traumatizzati parte uno. Dopo lo stage, abbiamo anche iniziato a guardare delle serie insieme e penso non ci sia nulla di più bello che guardare qualcosa abbracciati con la propria ragazza che ti coccola. Oggi è sia un bel giorno, sia triste.
Bello, perché appena varco la soglia di casa, lei mi abbraccia stretta, triste perché forse vogliono chiudere tutto essendo che un certo virus dalla Cina si sta diffondendo. Ho paura di questo perché è tutto così surreale, però so che non la potrò vedere per non so quando e non so se riuscirò a reggere, senza di lei non riesco a vivere.
"Sali sul letto" mi dice ed io eseguo.
"Tu pensi che chiuderanno davvero tutto?"
"Non lo so amore, ma non preoccuparti ci sentiremo lo stesso sempre"
"Ma non ci potremo vedere"
"Inventeremo un modo"
"E ma se non si potrà uscire di casa, lo sai che i miei impediranno qualsiasi spostamento"
"Ci potremo videochiamare, così giusto per non sentire la distanza"
"Però io odio le videochiamate, lo sai"
"Ma perché ti imbarazzi? Sei perfetta, almeno facciamo un tentativo di video se succede, per favore"
"Okay, ci proverò"
"Ora però pensiamo a questo momento, sono 3 mesi di noi domani"
"Giusto"
"Mi sa dovremo festeggiarlo oggi, ti va di spogliarci?"
La sua richiesta mi coglie alla sprovvista, nessuna mi ha mai visto completamente nuda ed il mio corpo mi imbarazza un sacco perché a confronto di lei, io sembro una tavola da surf o un'asse da stiro, così a preferenza.
"Si.." dico non troppo convinta.
"Chi inizia a spogliarsi per primo?"
"Possiamo farlo insieme?"
"Si, certo"
Ed iniziamo a toglierci le cose lentamente.
Lei mi guarda, io guardo lei, arrossiamo entrambe.
"Hai un corpo stupendo" mi dice, mentre si nasconde subito sotto il lenzuolo.
"Il tuo anche se non me lo nascondessi.
"Vieni qui sotto con me ed abbracciamoci un po' "
Mi sdraio vicino a lei e l'abbraccio.
Il calore dei nostri corpi attaccati, i baci sul collo ed iniziamo a provocarci.
Decidiamo di provare a farlo insieme, io a lei e lei a me nello stesso momento. Viene prima lei, ma il suo godimento ne vale la pena.
Concludiamo e ci rivestiamo prima che tornino i suoi.
Quando i miei mi chiamano per dirmi che era ora di tornare a casa, lei scoppia a piangere ed abbracciarmi stretta.
"Devo andare" dico.
"Ti prego, non andare. Resta qui con me"
"Magari amore, se potessi lo farei"
Dopo qualche minuto a calmarla, mi tocca andarmene triste per la sua reazione, ma il pomeriggio felice mi alleggerisce un po'.
Qualche giorno fa, sul vetro del portone di casa sua, aveva soffiato per appannarlo e poi scriverci con le dita 'C+G' con un cuore, stessa cosa aveva fatto una volta scrivendolo sulla mano ed è un gesto così dolce che ora mi passa nella testa ed vorrei che queste sue lettere combacino per sempre. So che è ancora un po' triste e quindi iniziò a scriverle il poema per i 3 mesi, ora che è  andata a dormire. Spero questo la faccia sorridere almeno un po'. Non voglio che la mia ragazza sia triste e che questa quarantena quasi certa, ci rovini la relazione. Voglio andare oltre la distanza, voglio superare questa pandemia insieme a lei.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora