Camilla
Stamattina vado a scuola, con il cuore pesante e gli occhi lucidi, ma so che appena varcheró la porta della classe porterò sulle mie labbra il sorriso più finto che ci sia e quando la vedrò la guarderò come tutti i giorni, incantata dai suoi lineamenti.
Oggi mi ignorerá di nuovo? Mi chiedo mentre mi siedo.
Oggi verrà a scuola? Mi degnerà di uno sguardo? Mi sorriderá? Lei entra in classe e già perdo la mia capacità di vedere e intendere, mi alzo, le vado incontro e l'abbraccio.
Mi era mancata, ho paura sia arrabbiata con me.
"Hey grazie per ieri" dico anche se vorrei chiederle perché se ne è andata.
"è stata una bella giornata" mi dice lei, quasi indifferente.
'Non credevo ti fosse piaciuta visto che te ne sei andata via a gambe levate' vorrei risponderle per non darle la soddisfazione di aver la meglio sul mio orgoglio.
Mi stacco da lei, la guardo negli occhi, ma lei guarda altro e capisco che sta pensando probabilmente a quanto si sia o non si sia divertita alla festa a cui è stata stanotte o forse non sta neppure pensando a nulla e mi sto sto solo illudendo di una spiegazione della sua freddezza.
Nel gioco nascondino.
Quando ti nascondi non vuoi essere trovato.
E io presto nella lezione vado a rifugiarmi in bagno, vorrei solo capire cosa sbaglio, finisce sempre che mi accollo colpe che non ho.
Si apre la porta e spero sia Chloe, che cosa patetica che ho pensato, visto che è solo quella ragazza di cui non so ancora il nome e che sta di nuovo piangendo.
Viene vicino a me, a lavarsi la faccia nel lavandino.
Non mi guarda, non mi parla, fa finta che non ci sia, mi sento trasparente.
Allora la conversazione decido di iniziarla io.
Niente 'vuoi una sigaretta?' , nessun 'perché piangi?', neppure un 'che casualità trovarti di nuovo qui'.
Mi limito a dire un "sono triste anche io"
"Bene, ma non voglio parlarne con te"
"Anche te ti senti così tanto vuota?"
"Vuota come sto bagno anche se non ci fossi te"
"Ci sarà mai qualcosa o qualcuno in grado di riempire tutto sto vuoto?"
"Fai troppe domande"
"Forse voglio solo delle risposte"
"Qual'è la domanda che la risposta ti fa più paura?"
"Se mi sentirò sempre così sola per il resto della vita"
"Allora quella non te la chiederò"
"Grazie, ora torno in classe, spero di non vederti più, mi hai già visto troppe volte piangere e tutto ciò è patetico"
"Una volta ti ho raccontata la mia vita e a te non ti è interessato"
"E continua a non interessarmi, mentre te lo so che vorresti sapere perché piango"
"Non posso farci nulla, quando vedo una persona piangere vorrei solo aiutarla"
"Io non ho bisogno di aiuto"
"Le persone solitamente vogliono essere felici, te invece sei terribilmente triste e non vuoi essere felice?"
"No, non voglio esserlo. Ora lasciami in pace"
Lei se ne va e io mi chiedo ancora perché cerco di aiutarla.
Chloe non arriverà mai da quella porta a chiedermi 'come stai? Scusa, per ieri' forse perché per lei è stata solo una semplice giornata normale e magari si comporta sempre così, ma io non lo so perché ancora non la conosco bene.
Mi sono innamorata di una sconosciuta solo perché essendo la nuova arrivata pensavo fosse la mia grande occasione, muoio dalla curiosità di sapere perché quella ragazza piange sempre, cerco sempre di far ridere tutti e a me non penso mai.
Oggi mi pare che il cielo voglia cadere, non riesce a contenersi e come se piangesse a fiumi.
Attraverso di corsa la strada per arrivare a casa, chiedendomi se la dentro riuscirò a sopravvivere a questa tempesta.
Non capisco se sia rabbia o tristezza, ma non vedo nessun colore, solo giornate grigie, ma mi mancano costantemente i raggi del sole.
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Fidati di me
Teen Fiction[STORIA COMPLETATA] {Lesbian Story - broken heart} Camilla è la casinista della classe, ma dentro di lei nasconde tutte le sue insicurezze. Chloe è la ragazza delle feste, solare e una grossa novità nella vita della protagonista. Ma sarà in grado di...