88 Capitolo 7

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Camilla

È notte, sto tornando a casa, dal lavoro sono uscita ore fa, ma non volevo tornare prima.
Convivo con questo tormento interiore, voglio scappare da questo tormento interiore. Quanto mi piace la notte, nessuno può capire. Come non possono capire quanto a volte la odio a morte. Mi chiedo spesso quanto devo andare lontano per andare lontano da me stessa? La notte è così silenziosa, così simile a me, la notte è così buia che pare il riflesso del vuoto che mi porto dentro, la notte sembra triste agli occhi degli altri, così come io sembro felice. Essa mi aiuta a respirare, quando ho il fiato mozzato, ogni qual volta che mi sento sola. Quando sto con gli altri spesso mi sento oppressa, sto da un'altra parte con la testa, senza farlo apposta, mi sento scontata per gli altri, non mi sento nulla di speciale. Di notte ci siamo solo io e i miei fottuti brutti pensieri. Ogni sera mi pare di essere in guerra perenne con la mia testa, resto sveglia quasi per non farmi schiacciare da essa. Io non ho paura del buio, ho sempre trovato uno spicchio di luce nel buio, non so che fine farò domani, mi sveglio sempre con la coscienza di aver superato una notte, ma sento una mancanza che mi frena a letto. Incapace di muovermi e di reagire. Vado sempre lontano con la mente, perché il presente mi fa schifo.

Di notte non riesco mai a dormire : Mi sdraio, chiudo gli occhi.
Riapro gli occhi.
Mi giro dall'altra parte.

Chiudo gli occhi.
Apro gli occhi, guardo il soffitto.
Il buio mi circonda, non c'è nessun rumore.
Guardo il nero del soffitto, chiudo gli occhi e vedo solo nero.
Li riapro.
Mi alzo dal letto, cammino in cerchio per la stanza.
Chiudo gli occhi, cercando di stare ferma in mezzo ad essa.
Con gli occhi chiusi sento il vuoto che mi circonda intorno.
Riapro gli occhi.
Ritorno a letto, chiudo gli occhi.
Allungo la mano sul materasso per cercare conforto, ma il letto è ancora vuoto, non c'è nessuno vicino a me.
Riapro gli occhi.
Confermo che non c'è nessuno.
Cambio posizione.
Prendo un peluche, lo stringo più forte che posso, ancora non mi basta.
Cambio posizione e metto la testa sotto il cuscino, ancora non mi basta.
Mi siedo con le ginocchia al petto e la testa tra di esse, chiudo gli occhi.
Butto fuori l'aria, riapro gli occhi.
Guardo il cellulare, i minuti sono lenti, le ore sono veloci.
Mi ritrovo che sono le 3 di notte, tutti dormono.
Vorrei fare un gran casino,
vorrei qualcuno che mi stringesse la mano.

'Resto qui finché ti addormenti', è l'unica cosa che desidero. Scorro la rubrica, rileggo messaggi.
Poso il telefono, butto la testa sopra il cuscino.
Chiudo e riapro gli occhi.

4 di notte, penso ai ricordi.
Oppure sono i ricordi che mi tornano in mente uno dopo l'altro.
I ricordi mi passano in testa veloce come un treno e mi feriscono come se io fossi su quel binario.
Mi ricordo i particolari della persona che ora vorrei accanto e che ho perso, mi ricordo che capelli aveva quel giorno e che avevo pensato 'wow che bella che è oggi' e mi ricordo la sua risata per qualcosa di stupido, cazzo quanto vorrei risentirla quella risata.
Chiudo gli occhi, ma li riapro perché mi stanno diventando lucidi.
Mi alzo e vado in bagno, mi sciacquo la faccia.
Quando stavo con lei sorridevo sempre, lei mi tirava sempre su il morale e ora che non c'è sembra che abbia sbattuto la faccia da qualche parte.
Mi sento a pezzi e il mio respiro elabora ciò che sto vivendo, mi sento pesante, mi sento mancare l'aria.
Ritorno a letto, guardo il soffitto, convinta che più lo guardo, più avrò possibilità di addormentarmi senza accorgermene.
Inizio a vedere anche una singola crepa, ma non riesco ancora ad addormentarmi.
A volte quando dormo faccio incubi e forse anche per questo ho paura di addormentarmi.
Solo da ubriaca persa riesco a dormire.
Mi ricordo da piccola che appena facevo un incubo chiamavo i miei spaventata, ora mi sveglio agitata senza nessuno da chiamare.
Mi sento terribilmente sola, mi rigiro nel letto, penso a tutte le scuse che mi hanno detto, 'perché nessuno resta?' mi chiedo.
Guardo l'ora e sono già le 5 di mattina, mi sento peggio di prima, nessuno mi ha mai scritto un messaggio importante di notte giusto per dirmi 'non riesco a dormire, perché mi manchi', io li hai scritti troppe volte quei messaggi.
Mi manchi.
Mi manca stringerla tra le braccia, averla addosso, già fa schifo la distanza, figurati quella tra due corpi che sono stati sempre attratti tra di loro.
Mi manca tenerla per mano o tenere la mano sul suo fianco, camminare vicine e sentirla parlare anche se io non ho mai nulla da dire.
Mi manca il suo buongiorno e la sua buonanotte, ed è forse la cosa più stupida al mondo, ma quanto mi faceva stare bene sapere che mi pensava sia prima di addormentarsi, sia quando si svegliava.
Mi manca quando organizzava per uscire e ora è come se non mi volesse più vedere. Mi mancano gli abbracci infiniti e stringo ancora più forte il cuscino.
C'è una canzone che ascoltavo tanto tempo fa che dice 'non sai quanto fa male'.
E un'altra notte è passata senza dormire.
Già, nessuno sa quanto può far male.
Quindi io si, amo la notte, ma allo stesso tempo la odio a morte.
Odio essere ancora legata al passato ed al mio primo vero amore, ancora adesso mi dico 'passerà'.

Ho provato a stare con qualcun'altro, ma ogni volta che ci provo, il mio pensiero torna a lei.
La me dei 9 mesi senza di lei, vorrebbe picchiarmi ogni volta che mi torna in mente, perchè non sono ancora andata avanti.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora