11 Conflitti

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Greta

Tutto accade per caso, che frase stupida, nulla accade per caso, sono le scelte che facciamo che ci portano ad essere quello che siamo, forse con altre persone saremmo completamente diversi, saremmo esattamente il contrario di ciò che siamo e probabilmente non avrei mai parlato con Camilla. Forse non ci saremmo mai viste nei bagni, magari per strada, magari al lavoro o da nessuna parte, le nostre strade non si sarebbero mai intrecciate e non sarebbe stata l'unica a chiedermi "perché piangi?", anche perché ora mi trovo costretta a dirglielo io.
"Perché piangi?"
Camilla con gli occhi lucidi, davanti a me, le lacrime che le scendeno sulle guance, la voglia di asciugarle e stringerla, ma cosa mi sta passando per la testa ora.
Camilla "meglio torni in classe ora"
"noo, cosa... non mi hai detto perché stai piangendo ora"
"Te l'ho detto, non stavi ascoltando, vero?"
"Ero occupata a vederti piangere"
"Cosa è la vendetta per tutte quelle volte che ti ho visto, guarda che sei te la causa, le tue parole mi hanno ferito"
"No, io non volevo.. non sono una persona cattiva.."
"Come tutte le volte che ci incontriamo, il bagno diventa di ghiaccio quando arrivi.."
Come dicevo il caso porta questi eventi, dove tutto accade per caso, improvvisamente dalla vittima diventi la causa del dolore altrui e continuano a dirti te le cerchi, sei te la motivazione del tuo dolore, sei te che cerchi i tuoi conflitti interiori.
"Volevo solo dirti che quando le persone ti vogliono, ti cercano, non volevo che tu soffrissi, ma a quanto pare hai capito tutto il contrario"
"Meglio torni in classe, dalla persona cui mi importa e alla quale secondo te sono indifferente, ti dimostrerò che non è così e vedrai che la prossima che ci incontreremo non ti starò più a sentire"
Camilla esce dal bagno e le parole uscite dalla sua bocca mi turbano, vuole fare come ho appena fatto io, sfogare il mio dolore su di lei, vuole farmi male , ingelosire della sua ipoteticamente futura felicità e perché ciò mi ha provocato una fitta allo stomaco?
Forse perché l'unica persona che voleva ascoltarmi, ora vuole farmi male?
Me la sono proprio cercata, combino solo disastri.
Forse dovrei scusarmi con lei, dirle che quella persona sicuramente ci tiene un sacco a lei e probabilmente era solo distratta o troppo attenta ad una lezione per venire in bagno a vedere come stava, ma sicuramente a fine dell'ora o al suo ritorno le avrebbe chiesto cosa era successo e perché aveva pianto, perché come si fa a non accorgersi del suo sguardo triste, e bello, quegli occhi marroni velati da un senso di vuoto incolmabile, lo stesso che trovo quando mi guardo allo specchio.
Assurdità, essermene accorta solo ora, anche solo del fatto che involontariamente mi sono persa nei suoi occhi mentre piangeva e mi sono sentita distrutta a vederla così.
Se solo lei fosse ancora qui, le dimostrerei che non sono solo ghiaccio, volendo sono anche fuoco e sono contenta lei almeno si illuda di qualcuno che le stia accanto, io non riesco a trovare neanche quella persona, potrebbe entrare chiunque ora in questo bagno a cercarmi e io gli risponderei "scusa non eri te che stavo aspettando" e non avrei neanche la risposta pronta su chi vorrei venisse qui a dirmi "sei viva? Stai bene? Ora ci sono qui io con te".
Stupida solitudine, perché mi devi sempre ricordare della tua esistenza? Perché devi coprirmi sempre con il tuo velo che mi nasconde dagli altri e mi fai sentire sempre di troppo, fuori dal mondo, fuori di me.
Infelice.

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