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Camilla

Sono passati 10 mesi e ha deciso di prenderci una pausa perché non capisce più cosa prova per me. Mi è crollato il mondo addosso. Quella sera mi chiamò in lacrime, anche io stavo piangendo e decise di staccare le foto che aveva con me sul letto perché da sola non riusciva a farlo. Io anche se stavo morendo dentro la rassicuravo "se è questo che vuoi, fallo"
"Le sto staccando"
"Va bene"
"Non riesco"
"Fallo adesso in chiamata, altrimenti dopo é peggio"
Io nel frattempo ho smesso di piangere e lei "come fai ad essere così calma?"
Ed io risposi "perché se continuo a piangere pure io, non riesco a calmarti"
Quel giorno chiuse la chiamata ed io piansi tutta la notte.
Il giorno dopo mi aveva scritto che si era già pentita, ma io le dissi di pensarci bene. Se doveva finire, avrei voluto finisse ora, non volevo soffrire ancora.
Non la sentí per qualche giorno, ma poi dovetti tornare alla mia vecchia scuola per vendere i libri e mi si fermò lì davanti a me e mi abbracció.
Mi mancava tanto, ma aspettai una settimana prima di dirle che poteva tornare nella mia vita. Era frustante il fatto che lei aveva deciso di andare in pausa e lei poi continuava a voler tornare, senza voler aspettare i miei tempi a metabolizzare ciò che era accaduto.
Pensavo che dopo la pausa sarebbe andato meglio, ma il cellulare ormai era sempre il terzo incomodo comunque ed io in po' ero stufa di ripetertelo, quindi quando lo prendeva in mano, io mi isolavo in un angolo aspettando che lei si accorgesse che ero lì per lei. Un giorno mi chiede se potevamo baciarci mettendo meno lingua, quai dandoci baci a stampo. Andava pazza per i limoni, ora pure quelli non le vanno più bene a quanto pare. Lei ha iniziato scuola da qualche settimana mentre io sto aspettando ancora gli esiti di ammissione.  Io non dormo la notte, faccio sempre le 5 ed ogni volta che ci vediamo torno a casa piangendo. Tutti mi dicono di lasciarla perdere se mi fa stare così ed io rispondo sempre che non voglio che se ne vada, loro non sanno cosa abbiamo passato insieme. Un giorno mi chiama di sera e solo perché non parlo mi dice che sono noiosa. Un altro giorno scopro che un mio amico si è tolto la vita e lei la sera in chiamata quando scoppio a piangere, si è già dimenticata di questo fatto e non capisce che piango per questo. Un altro giorno le dico che sto uscendo di nascosto con lei per mia madre che mi vedeva sempre tornare a casa in lacrime, le dico di non farsi vedere e lei rimane in bella vista e dopo mi chiede pure "ed anche se mi ha visto?". Io che ho dovuto subire mia madre al rientro incazzata, io che le do della stupida a lei per non avermi minimamente ascoltato e mi dispiace averlo fatto, ma perché non capisce che a subire i miei poi sono io? Dovrebbe essere dalla mia parte ed invece sembra quasi sia sempre in competizione con me, mi dice tutte le cose che fa ed io non posso fare come andare in centro di nascosto la notte, mi dice che i suoi amici già guidano mentre io ho paura di farlo e che lei appena avrà la patente la userà sempre. Mi aumenta le insicurezze e mi sento oppressa di non concludere nulla nella vita, non mi sento di avere una persona che mi ama accanto, sembra quasi di avere un fantasma che sa solo provocarmi nuovi traumi.
Penso l'incrinatura finale arrivò con lei che era in punizione quindi non potevo vederla, che un giorno se ne esce con i suoi nuovi amici ed io le chiedo perché è uscita con loro di nascosto e non con me che non mi vede da una settimana. Io che le chiedo anche di vederci presto perché sto male senza vederla e lei mi chiede di vederci domenica perché tanto cosa cambia un giorno in più perché aveva di nuovo organizzato con loro. Io che sto di merda e glielo dico e lei decide di vederci il giorno stesso. Mi dice che ha detto che andava dal suo migliore amico a studiare a sua madre : come sempre con lui poteva fare tutto ed invece io non potevo vederla. Sembra quasi la madre punisse più me che lei. Ero incazzata così tanto che iniziai a prendere a pugni il muro per non toccarla. Preferivo distruggermi il polso che riversare la mia rabbia su di lei. In quell'esatto momento stavo toccando il fondo e lo sapevo, le urlavo addosso, continuavo ad allontanarmi da lei. Fino a che non mi riuscì a prendere ed abbracciandomi stretta mi disse "ti prego, resta". Ed io decisi di restare ancora.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora