Camilla - 1 anno dopo di lei
Me la sono cercata, Rebecca come Greta, se ne è andata dalla mia vita e devo farmene una ragione.
Ho un drink in mano, la musica è forte e la gente intorno a me si diverte, ma chiudo un attimo gli occhi e mi sento cadere.
Li riapro e mi trovo a terra.
Che sbadata, come ci sono finita sul pavimento?Cerco di tirarmi su, ma incosciamente guardo in alto. Strano come la mia caduta, stile sacco di patate, sia passata inosservata sia dal DJ che continua a mettere musica e sia dalla gente che, intorno a me, ancora balla.
Beh, mi mette allegria avere gente felice intorno e trovo sollievo che nessuno stia ridendo di me.Ma cosa faccio ancora a terra?
Sento il corpo pesante, credo di avere bevuto troppo.
Rialzo lo sguardo e vedo una mano che tende verso di me, del tipo 'aiutamo sta tizia che cade da sola, prima che la calpestino'.
Rido.
Alzo lo sguardo, vedo una sconosciuta e rido.
Mi prenderà per pazza, ma già il fatto che sono venuta qui completamente da sola, invece che con le mie amiche, dice tanto.
"Tutto bene?" mi domanda la ragazza, dopo la terza volta che le rido in faccia senza motivo.
"È bello il pavimento" dico senza pensare.
"Ehm, sei ubriaca?"
"No, sono Camilla"
"Ehm, okey capisco io sono.."
Le afferro la mano, senza farle finire la frase.
"Mi tiri su? Non mi piace più tanto il pavimento"
"Ma non ero bello?"
Rido.
Mi guarda.
La guardo.
"Allora mi aiuti si o no?"
"Si, certo" dice e mi aiuta ad alzarmi.
"Dicevo io sono.."
Le poso un dito sulla bocca per zittirla.
"La senti la musica?"
"Beh è abbastanza alta è ovvio che la sento"
"Pensavo di sentirla solo io"
"E perché le persone dovrebbero ballare se la sentissi solo tu?"
"Perché sono ubriaca, quindi potremmo benissimo essere a messa e invece di vederli belli fermi a pregare, li vedo ad ondeggiare e a te, che sei una strafiga che mi sta parlando, no questo non dovevo dirlo accidenti. Vabbe, te potresti essere una suora" dico.
La vedo arrossire.Rido.
"È la cosa più strana che mi sia successa"
"Cosa?"
"Aiutare una ragazza che è caduta in modo esemplare in discoteca e ritrovarmi ad essere paragonata ad una suora in mezzo a gente che ondeggia"
"Sei ubriaca?"
"Io?"
"Si, tu"
"Sei te quella ubriaca tra noi due"
"Ah giusto"
"Quanto hai bevuto?"
"Un po' "
"Ti reggi in piedi?"
"Certo non mi vedi? Sto dritta come un palo, nessuna possibilità di cadere come vedi"
"Beh diciamo che hai ancora la mia mano stretta e se non fossi appoggiata con tutto il braccio sulla mia spalla, saresti già caduta come una foglia"
"Ma le foglie ondeggiano?"
"Ti porta qualcuno a casa?"
"No, mi faccio portare dal vento fino a lì, ma non hai risposto alla mia domanda uffa" "Che? Vento?"
"Beh sono una foglia quindi il vento mi porta a casa, no?"
"Okay, non hai nessuno che ti porta a casa quindi"
"Non voglio tornare a casa, voglio stare qui"
"Sei scappata di casa per caso?"
"Non mi ricordo"
"Peró il locale domani mattina chiude e io non posso stare tanto oggi, hai posto dove andare?"
Ondeggio la testa su e giù, ma perché mi piace il ritmo non per la domanda che mi ha fatto.
Mi ferma la testa tra le sue mani.
"Vale per un si? Hai capito la mia domanda?"
"Qual è la domanda?"
"Se hai un posto dove andare"
"Ah.. No"
Ma volevo dirle si, perché anche se al momento non ho posto dove andare, fuggire è la mia unica soluzione.
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Fidati di me
Teen Fiction[STORIA COMPLETATA] {Lesbian Story - broken heart} Camilla è la casinista della classe, ma dentro di lei nasconde tutte le sue insicurezze. Chloe è la ragazza delle feste, solare e una grossa novità nella vita della protagonista. Ma sarà in grado di...