Fidati di me

57 Natale

Camilla - 25 Dicembre

E' scattata la mezzanotte ormai da due ore.
E mi accorgo che oggi mia madre non mi ha chiamato per dirmi 'è nato Gesù' e per togliere il cotone dal presepe, una tradizione che abbiamo da quando sono nata. Esco dalla mia camera e noto che ha tolto il cotone da sola ed ora sta dormendo.
Le persone che dovrebbero darmi più supporto, sono proprio quelle che mi fanno stare peggio e mentre guardo il presepe penso 'perché sono dovuta nascere per vivere questo schifo?'.
In questo momento vorrei tanto che qualcuno mi abbracciasse.
Sono una persona che si lega tanto agli abbracci,
posso capire da come abbraccia una persona cosa prova,
mi lego ad alcuni abbracci, soprattutto quelli più affettuosi,
cerco quello in cui mi sento a casa e mi sento al sicuro.
Ho perso il mio abbraccio preferito, quello in cui mi sono sentita bene per tanto tempo e capire che nessuno sia dipendente dai miei abbracci,
mi fa sentire inutile.
Ci sono periodi in cui non ricevo manco un abbraccio per molto tempo e mi abituo a starne senza,
altri che ne ricevo tanti tutti insieme e sono felice,
abbraccio sempre i miei amici per dimostrare il mio affetto,
eppure e come se mancasse sempre qualcosa ogni giorno.
Mi chiedo sempre quando la persona giusta arriverà o se l'ho già incontrata e sono riuscita solo a perderla.
Torno in camera e mi metto seduta con le gambe portate al petto.
'Resta ti prego' penso alle sue parole.
Poi te ne sei andata.
Brava, hai vinto tutto.
Sono fiera di te.
Ora vattene anche dai miei pensieri.
Non ti sopporto più.
Mi rendi così vuota.
Non riesco a fare nulla.
Ho sprecato tanto di quel tempo, a starti appresso/accanto, mentre te non mi pensavi affatto.
Mi odio per averci creduto e sperato così tanto.
Fanculo, perché non passa il tempo.
Vorrei tanto averla avanti e dirle :

Non abbracciarmi. Non parlarmi.
Non dirmi 'mi manchi'. Non scusarti.

Non tornare.
Non preoccuparti. Fai un viaggio.

Non chiedermi 'come stai?' Divertiti.
Si, davvero.
Non importa.

Fa freddo fuori,
non trovi?
Metti il giubbotto più pesante che hai.
E quando c'è silenzio,
alza il volume più che puoi,
ma guardati attorno,
no,
non cercarmi tra la gente,
io non ci sarò mai lì in mezzo.
Guarda le persone come ridono e fanno chiasso,
fai più chiasso che puoi,
fatti sentire,
fatti vedere da tutti.
Vedi,
va tutto molto meglio.
Io sono tutto ciò che si lascia indietro e te devi guardare molto avanti. Guarda tramonti,
e poi fai cazzate,
puoi fare tutto, ok?
Puoi essere tutto.
Ma non cercarmi più.
Non fammi soffrire più per le tue cazzate.
Non farti sentire quando hai bisogno.
Io per te, non esisto più, ok?

L'ultima frase la dico più per altro per convincere che lei per me non deve esistere più e non viceversa.
Insistere.
A cosa serve insistere per farla restare?

A cosa è servito urlare ed arrabbiarmi con lei? Solo a rendermi una brutta persona.

Dai, rifallo.
Quello è il peggio di te.
E ora sei consapevole che lo tiri fuori solo quando ti feriscono davvero dentro.
Si allontanano dopo averti distrutta, ti lasciano da sola, ma pure quando eri debole, quando non avevi la forza di reagire, lo eri.
Sei sempre stata da sola e sei stata una stupida ad non accorgerti che lei si era stufata di te.
Spesso lei mi diceva 'è tutto ok' e io le credevo, ma i suoi occhi si vedeva proprio che urlavano 'cazzo, fa tutto schifo'.
Mi sono sempre chiesta chi decide che agli attori bisogna per forza applaudire, ma da una che non riesce a vedere la differenza da un attore sul palco e uno nella realtà,

beh probabilmente non si deve dare ascolto.
Non voglio più ricominciare da capo,
cioè prima pensavo al passato e dicevo 'cazzo cosa darei per ricominciare da quel periodo' , ma poi mi accorgo di quanto ho sofferto e che anche se cambiassi tutte le carte in tavola non cambierebbe nulla, non mi ama comunque. Ora ho vissuto con la convinzione di vivere ogni singolo momento, ogni singolo gesto e sono le 03:32, come si resettano i ricordi?"
E me lo sto ancora chiedendo.