23 Film

615 22 5
                                    

Camilla

Dopo aver preso il bubble tea, entriamo dentro il cinema e ci sediamo vicine. Per tutto il film ci teniamo la mano con le dita incrociate e lei posa la testa sulla mia spalla. Sento il mio cuore battere fortissimo.
Ridiamo per alcune scene del film e sono davvero felice di essere qui a vedere Frozen 2 con lei, sarà un momento che non dimenticherò tanto facilmente.
Uscite dal cinema, la galleria è quasi vuota essendo ormai sera.
"Quindi cosa volevi dirmi prima?" Mi dice impaziente.
"Ecco.. io.. tu.."
"Io? Tu?"
"Si"
"Cosa?"
"Non so come dire la frase per intero"
Noto che le sue guance arrossiscono.
È così bella.
Decido di avvicinarmi ed abbracciarla.
Lei ricambia l'abbraccio in modo stra forte.
Tiro la testa indietro per guardarla negli occhi, mentre la continuò ad abbracciare per i fianchi.
Mi posa una mano sulla rasatura e noto che mi spinge la testa verso di lei con una leggera forza.
Le faccio uno scherzo e rivado con la testa vicino alla sua spalla, poi torno indietro e la riguardo negli occhi.
Stiamo così per alcuni minuti ed è l'attesa più bella della mia vita.
Decido di avvicinarmi ancora alla sua spalla, poi mi ritiro indietro dandole un bacio sulla guancia.
Mentre lei prende i secondi a realizzare questo gesto, poso le mie labbra sulle sue dandole un bacio a stampo e poi riguardandola.
Lei realizza, questa volta spinge con un po' più di forza la mia testa con la mano e mi bacia.
Dopo il bacio, le richiedo "quindi cosa volevi dirmi?"
"Questo.. tu mi piaci tantissimo"
"Anche te, un sacco"
"Quindi ora siamo fidanzate?"
"Chiedimelo"
"Vuoi essere la mia ragazza?"
"Boh si"
"Che significa?"
"Certo che voglio esserlo"
"Oddio, sono così.. non realizzo"
"Sei felice?"
"Si, tantissimo"
Mi suona il telefono e rispondo.
"Sono i miei che mi sono venuti a prendere, vuoi un passaggio?"
"Si, grazie"
"Okay, perfetto" stacco il telefono ai miei ed un'angoscia inizia a farsi strada nei miei pensieri.
"I miei genitori non ci devono scoprire, quindi ti saluto bene qui e in macchina non dobbiamo farci vedere, ok?"
"Va bene"
Nonostante questo avvertimento lei decise di usare gli zaini come 'scudi' per non far vedere che sotto ci tenevano la mano, beh, funzionò e ci godemmo il tragitto verso casa sua con le dita incrociate e con la felicità del nostro nuovo amore.
Parlammo tutta la notte, conoscevo così poco di lei e volevo sapere tutto.
Ai miei occhi era la ragazza più bella del mondo ed ora era la mia ragazza, non potevo chiedere di meglio.
Iniziai a scrivere una lista di tutte le cose che le piacevano o le davano fastidio che mi diceva, era un gioco divertente che lei assecondo e diventó una cosa in comune.
Per esempio nella lista c'era scritto che amava il viola, aveva un fratello e odiava i 6-, mi divertivo un sacco a scriverla. Fu così che scoprì il motivo per cui spesso piangeva, i suoi si stavano separando quando ci siamo conosciute e questo la rendeva davvero triste e stressata.
I giorni seguenti iniziammo a baciarci a scuola ed a tenerci la mano, durante l'intervallo mi stava tutto il tempo abbracciata ed essendo lei più bassa amavo posare il mento sulla sua testa.
A volte mi sedevo su di lei, fino a che un giorno delle bidelle ed un professore iniziò a sgridarci perché non potevamo fare ste cose davanti a tutti.
Non so se fossero omofobi o cosa, ma erano frustati sicuramente. Se ci fosse ancora Stella, questo non sarebbe successo.
Decidemmo di nasconderci in bagno per passare del tempo insieme senza che nessuno ci vedesse. Funzionava.. essendo che non passavano tante ragazze e quelle che passavano non avevano problemi se noi ci amavamo.
L'unico posto in cui ci vedevamo per ora era a scuola perché le case per ora erano off limit essendo che i nostri genitori non dovevano saperne niente o per lo meno i miei, lei mi confessò che aveva iniziato a parlare di me in casa, anche se non sembrava avevano accolto molto bene la notizia.
È il 2019 ed ancora ci sono sti problemi, che schifo il mondo.
Ogni mattina mi aspettava sui divanetti a scuola ed ormai il bacio mattutino sulle scale prima di entrare in classe, era diventato tradizione.
Il tempo con lei volava e quei 20 minuti totali che la vedevo tra i vari intervalli e al mattino non ci bastava mai.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora