91 Capitolo 10

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Camilla

Torno a casa un po' giù per tutto quello che Gaia mi ha detto, lo so che è solo la verità, devo voltare pagina ed andare avanti.
Il giorno dopo faccio ancora più fatica ad alzarmi del solito,
verrò sempre sostituita,

usata,
non sarò mai nel cuore di nessuno,
nel mio cuore non ci sarà nessuno,
lo hanno preso per un aeroporto.
E io sono così difficile,
quando soffro ho crisi terribili,
ho così tanto bisogno di affetto,
un abbraccio mi salva e mi uccide allo stesso tempo.
Quando devo andare via abbraccio sempre troppo forte,
quando devo dormire abbraccio i peluche troppo forte,
amo così tanto da soffocare.
Nessuno lo farebbe per me.
Il mio cuore chiede ancora di lei, sta urlando dal dolore.
Le vorrei parlare,
non attraverso lo schermo,
come facevamo un tempo,
ma senza alzare la voce.
La vorrei abbracciare forte,
senza chiedere al mio cuore di non cedere,
perché lo so che la vuole troppo,
ma il mio cuore non è un portacenere.
E mi ricordo tutte le chiamate perse,
il suo nome sul display pure di notte,
quando mi addormentavo senza volerlo
e senza darle la buonanotte,
ma svegliandomi c'era sempre il suo buongiorno,
ed ero felice,
come non lo ero mai stata prima,
noi abbiamo condiviso tutto,
era l'unica persona che mi conosceva davvero,
le canzoni,
i poemi
e tutto il resto.
Una parte di noi, che sopravvive nel tempo
e il mio cuore a tutti questi sconosciuti sai cosa dice?
'Non entrare'.
È diventata così fredda, che non sembra più lei, ma manca proprio perché non è intorno a me.
Forse so fare solo questo, scrivere per ferire gli altri, le ho detto tante volte che è stata una stronza ed è per questo che non riesco più a scrivere né per sfogarmi né

per dire cose belle, perché vedo solo tutto nero ora, anzi lo vedo da così tanto tempo che il mio cuore ora mi sembra una pattumiera decomposta e chi cazzo vuole una con una pattumiera al posto del cuore? Nessuna.
Il fatto che ci speravo tanto che qualcuno mi dicesse cosa immaginavo nella testa e nessuno mi ha mai detto, mi fa sentire così terribilmente stupida, che ora riesco a odiare me stessa più che gli altri. E ora odio scrivere, odio scrivere perché la merda che ho in testa non ha mai fine. I miei pensieri sono tipo una nebbia densa e vorrei solo sparisse, ma invece di notte tutto torna o come pensiero o come incubo, non ne posso più di andare avanti così, mi sembra di avere un peso enorme sul cuore, mi sento proprio pesante e vado avanti con il respiro mozzo, vedo i giorni passare e la gente andarsene, vorrei solo fermare il tempo quando mi sento sicura in alcune braccia, ma mi ritrovo scaraventata a terra perché era solo una illusione. E cazzo, quanto fa male, nessuno lo sa.

Scriverle è la morte immediata,
aspettare che mi scriva, aspettare di mancarle, aspettare e aspettare è morire lentamente.
Questo mi ha detto Gaia e ha fottutamente ragione.
Sono viva, ma da troppo tempo, io dentro mi sento morta, come se fossi un corpo che cammina e fa le stesse cose ripetutamente a macchinetta.
Non è che sono Cat woman, che quel giorno che sono morta poi sono rinata, tutto è peggiorato, mi sono sentita così inutile.
Continuavo a vedere che tutti erano felici intorno a me e io non riuscivo piu a ridere e scherzare come facevo prima, non riuscivo a sorridere più.
Avanti e indietro dalla psicologa, per poi cosa? Ricominciare tutto da capo. Non le scrivo per orgoglio, immaginavo un finale diverso, posso strappare il copione? Possiamo chiudere il sipario? Che spettacolo raccapricciante sono.
Non voglio far a gara a chi ha sofferto di più, però cazzo vorrei almeno un 'mi manchi' che fosse vero.
Perché se a me manca come fosse ossigeno, io mi sento come se per lei fossi anidride carbonica e sto esempio fa parecchio schifo lo so, solo che l'ossigeno è la cosa più importante per vivere e a me manca così tanto, ma riesco a sentirmi solo così inutile.
Siamo due opposti si, simili a metà, ma non riusciamo a incontrarci, non vogliamo incontrarci perché poi finirebbe che staremmo bene in fondo e sarebbe un peccato sprecare ancora tempo, no? Io sono solo una con la quale perdi tempo.

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