93 capitolo 12

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Camilla

"Che razza di aiuto credi che sia dirle che siamo fidanzate?"
"Ora hai una scusa per tornare in questo bar e spiegarle la verità"
"Ti odio, questo non me lo dovevi fare ed io che mi stavo illudendo che potevamo diventare amiche"
"Mi ringrazierai"
Mi alzo e me ne vado.
Ma come si è permessa.
La odio.
Pure lei ha rovinato tutto.
L'unica cosa positiva e che ora so dove lavora e non l'ho persa di vista completamente.
Vorrei tanto parlarle.
Decido di andare al bar il giorno seguente.
Vado al bancone e lei è lì dietro che mi guarda, ma mi risponde un collega "salve, cosa desidera?"
Io sposto lo sguardo su di lei "Vorrei un cappuccino"
"Ok, prende alto?"
"No, okay scelga il tavolo dove vuole sedersi e glielo portiamo"
"Va bene"
Mi siedo nei tavoli fuori come ieri. Spero esca lei e dopo qualche minuti infatti eccola lì.
"Grazie" le dico.
"Figurati, non pensavo saresti tornata davvero"
"Manco io, quando finisci di lavorare?"
"Perchè?"
"Voglio parlare"
"12"
"Okay, dove ci vediamo?"
"Vicino all'hotel quello dove sei scesa"
"Ok"

"Beh eccoci qui, che volevi dirmi?"
"Volevo scusarmi per ieri, la mia collega scherzava, non stiamo insieme. Voleva solo provocarti."
"A me?"
"Si"
"Perchè?"
"Pensa che ci sia qualcosa tra di noi"
"Ma se ti ho visto solo una volta e manco ti conosco"
"Lo so, però abbiamo dormito insieme e come l'ho raccontato è stato ambiguo. Scusa"
"Perchè continui a scusarti?"

"E che non lo so, lei dice che ti piaccio ed io penso che ne avresti approfittato visto lo stato in cui ero"
"Macché, anzi ero preoccupata che non me la sono sentita di lasciarti lì da sola." "Ok, quindi eri solo preoccupata giustamente"

"Si?"
"No, ti spiego, beh non c'è molto dire. Ero in quello stato vergognoso per...

Non è da me, però.. insomma volevo conoscere qualcuno ed è stupido, ma non riesco a trovare nessuno che mi prenda veramente, poi sei arrivata tu a salvarmi e ti ringrazio."
"Prego, se ne sentono di tutti i colori ogni giorno, averti evitato una sofferenza mi rallegra. Perchè non riesci a trovare nessuno che ti prenda?"
"Sono stata lasciata dopo due anni di relazione.."
"Ah, cavolo mi dispiace."
"E' successo un anno fa, eppure ho ancora tanti perchè e tante colpe che mi sento di dover scontare"
"Questa persona è andata avanti?"
"Si, è proprio quello che mi distrugge"
"Dovresti andare avanti"
"Come vedi non sono brava a farlo"
"Forse la tua amica non aveva tutti i torti"
"Di?"
Emma mi bacia.
Ed io non capisco più un cazzo.

"Cosa ha fatto?" Mi chiede Gaia.
"Avevi ragione tu" le rispondo.
"Sono una pro" gioisce.
"Ora passami ste cazzo di scatole e non osare mai più ad essere triste in mia presenza"

"Ma se inizia tutto il loop di sofferenza?"
"Per prima cosa ti lancio una scatola in testa, poi basta con sti brutti pensieri. Goditi qualcosa cazzo. Non puoi sempre pensare che tutto vada male o che duri per sempre. Vivi il tuo presente."
"Beh il mio presente ora è passarti lattine di tonno"
"Ovviamente è fantastico, perchè c'è la mia presenza"
"Quindi siamo amiche?"
"Te lo puoi scordare, collega"
"Beh dai almeno collega è quasi carino"
"Non ti ci abituare"
"Forse avevo bisogno di lei ed è arrivata al momento giusto"
"O forse sono arrivata io a darti una svegliata, altrimenti qua tra poco pure i pesci usavi come fazzoletti"
"No, che schifo"
"Per loro ovviamente"
"Ma"

"Quando è che ti licenzi?"
"Ma se ho lavorato a malapena due mesi qui?"
"Ed è già troppo fidati, non è il tuo posto. Dovresti andartene."

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora