Capitolo 58: "Il botto... parte 1"

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Mancano quasi due settimane alla presentazione di L.I.O.
Questi giorni trascorrono con ritmi serrati e frenetici, ma finalmente sono riuscita a ritagliarmi un momento di tempo da passare con Jace e Ian.

"Buon pomeriggio Miss Winter, il signor Cruise è imbottigliato nel traffico e tarderà all'appuntamento... Ha dato disposizioni precise perché non le manchi nulla, per qualsiasi cosa le serva chieda pure a me; nel frattempo vi faccio accomodare nel  salottino"

"Grazie  Charles, non si preoccupi vada pure, Jace dorme e io ne approfitterò per rivedere la presentazione per l'ennesima volta"

Estraggo il pc, mi siedo in poltrona ed inizio a leggere nel dettaglio alcune annotazioni.
Alle mie spalle un rumore, poi la porta si chiude di colpo, a chiave.
Mi giro di scatto.
Mi alzo.
Non posso credere ai miei occhi.
Avanza verso di me, passo deciso e cadenzato dai tacchi: ogni passo sembra una martellata ben piantata al pavimento, sguardo beffardo ed arrogante, sicura di sé come poche: Michelle.

"Oh. Chi non muore si rivede!"

"Michelle!"

Dico quasi ignorandola.

"Tessa sei la solita maleducata, pensi che fingendo sufficienza, io possa intimorirmi o sentirmi minacciata da te?!?"

"Non sono parole mie, ma tue" rispondo asciutta.

"Questa è divertente!"

Alzo le spalle.

"Vattene, la tua presenza non è più gradita in questa casa."

"Come scusa? Credo di non capire"

"Mentre tu giocavi a fare l'imprenditrice dall'altra parte del mondo, io ero qui al fianco di Ian, non per nulla sono la fidanzata di Ian, io ci vivo qui e se ti dico di andartene lo devi fare!"

"Michelle non scaldarti tanto, scusami ma non posso accontentarti perché ho un appuntamento con Ian, è lui che mi ha invitato per passare un po' di tempo con me e suo figlio, quindi capirai da sola che non posso andare via!"

"Questa poi! Suo figlio! Con i tuoi occhioni avrai fregato Ian ingenuo e bambolotto, ma non fregherai anche me: devi andartene e sparire, tornatene da dove sei venuta!"

"Mi spiace qui ho un'azienda mia da dirigere, dovresti sapere quanto è impegnativo... Ops... No, non lo puoi sapere tu non hai un'azienda tua, lavori alle dipendenze quindi ..."

"Peggio per te! Certo sarebbe stato meglio per tutti che tu fossi rimasta in quella città, ma che ci vuoi fare alcune cose non vanno come noi vorremmo e quando questo succede, donne come me non hanno paura di sporcarsi le mani. È stato bello finché è durato"

"Scusa?!? Non capisco!"

Estrae una piccola pistola dalla borsetta, mentre io la guardo basita

"Non parli più Tessa? Finalmente!?! Ora hai capito che non sarai tu a vincere Ian?!? Ti prometto che mi prenderò cura di tuo, anzi di mio figlio, ora il tempo stringe, salutalo, per l'ultima volta"

"Michelle... Aspetta un attimo... Parliamone"

"Adesso non fai più la spavalda? Ora vuoi parlare?!? Troppo tardi! Saluta tuo figlio prima che cambi idea!"

Mi avvicino tremante, prendo Jace in braccio e lo stringo a più riprese contro il mio petto: lo stacco, lo bacio, lo stringo nuovamente, lui inizia a pingere, mi pentirò per tutta la vita di quello che gli sto facendo passare, ma è l'unico modo per avere una via di fuga, l'unico modo per mandare un segnale ...

"Rimettilo nella culla!"

"Prima devo calmarlo!"

"Tessa! Se non vuoi che faccia la tua stessa fine rimettilo nella culla! Adesso!"

"P.S. You and Me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora