Capitolo 23: "Red queen & Sweet pink"

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Dopo aver fatto colazione, ho controllato lo stato di salute di Ian, tutto sembra tornato a posto il che non può che rendermi felice, ho fatto un resoconto telefonico a Brown, che non ha cambiato idea, quindi passerò anche oggi tutta la giornata compagnia di Ian.

"Allora ti sei convinta del mio stato di salute? Ti sei convinta del fatto che sto meglio?"

"Direi di sì. Che vuoi fare adesso?"

"Vieni con me. Ti mostro una cosa in giardino"

"Le bestie sono libere?"

"Chi scusa?"

"Quegli otto cosi neri e marroni e mezzi assassini che di sera vagano liberi e felici per il parco e che vogliono azzannare chiunque esca dalla porta d'ingresso... non so se mi sono spiegata"

"I miei cani, non sono dei 'cosi'..."

"Ok i quadrupedi assassini..."

"Sono dei cucciolotti"

"Sono dei mostri a quattro zampe!"

"Teees!"

"Ok i fantastici otto, sono sotto chiave?"

"No, sono nell'ala nord del giardino, ma tranquilla sanno qual è la zona off-limits"

"Ti avviso, non farmi scherzi strani, perché prenderei la porta di casa per andarmene e per non tornare più"

"Chiaro fifona"

"Può anche darsi che lo sia, ma ho le mie ragioni"

"Il trucco sta in un buon addestramento e nel fargli capire fin da subito chi comanda"

"Non ne dubito. Più mi stanno lontani meglio respiro"

"Ne vuoi parlare?"

"Vuoi sentire la storia? Ti accontento subito: ero piccola, stavo giocando nel giardino di casa, mi padre mi chiamò e io gli corsi incontro, non fui così veloce come Black, che ci disse poi il veterinario, probabilmente per difendere mio padre, da quello che credeva essere un mio attacco contro la sua persona, mi azzannò sopra l'occhio sinistro: rischiai di perdere la vista; restai in ospedale per un bel po' e quando tornai a casa, Black era sparito, mi dissero che lo avevano portato dal veterinario per farlo guarire, ma presto capii il perché del suo non tornare. Da quel giorno mio padre non volle mai più vedermi vicino neanche ad un barboncino".

"Mi spiace Tes. Non potevo immaginarlo"

Si ferma ad osservarmi, lo vedo corrugarsi in viso e concentrare il suo sguardo dritto nei miei occhi:

"Il segno della battaglia, eccolo qui!"

Dice posando il pollice sopra la mia palpebra sinistra.

"Sei comunque bellissima e questa cicatrice quasi non si vede nemmeno"

"Grazie. Ora che sai la verità, mi aspetto che tu non utilizzi 'gli otto' come un'arma contro di me"

"Non devi preoccuparti di questo adesso. Sappi che qui sei al sicuro, siamo arrivati"

Mi guardo attorno, abbiamo camminato un bel po' per l'immenso giardino e siamo arrivati ad un colonnato adornato da un vero e proprio roseto.
Una meraviglia di colori.
Una fantastica combinazione di profumi.

"È bellissimo qui!"

"È il mio posto segreto, quello dove vengo prima di cominciare la giornata, quello che mi accoglie senza chiedere nulla in cambio se non un po' di cure e di amore."

"Oh mamma... queste sono... queste sono le 'Red Queen' sono bellissime"

"Sono piacevolmente stupito. Come le conosci?"

"P.S. You and Me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora