25. Blanket

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Il vento dell'oceano ha cessato ogni interesse, improvvisamente c'erano mille gradi intorno a lui e il signor Jeon non l'ha mai baciato con tanta passione, rovinandogli il collo con distruzione, strappandogli i vestiti quando Jimin era altrettanto...

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Il vento dell'oceano ha cessato ogni interesse, improvvisamente c'erano mille gradi intorno a lui e il signor Jeon non l'ha mai baciato con tanta passione, rovinandogli il collo con distruzione, strappandogli i vestiti quando Jimin era altrettanto ansioso di togliersi i suoi e toccarlo quella schiena e quelle spalle che è la forma che ha finalmente visto, entrambi incapaci persino di parlare, solo i loro folli gemiti e sussulti che guidano un dialogo.

I pantaloni di Jimin si lasciarono andare, le sue mutande furono tirate giù e le labbra del signor Jeon si chiusero frettolosamente sul suo cazzo, quindi avvolse le dita nei capelli dell'uomo per portarlo più vicino, facendo oscillare i fianchi nella sua bocca profondamente.

"Non venire ancora," il signor Jean si tirò indietro allargando le gambe per leccarsi tra le natiche e mandare ondate di fulmini lungo le sue cosce.

"Per favore!" Jimin stava implorando ma l'uomo stava rovinando quel punto con la lingua quando le sue dita lisce si chiusero sulla lunghezza di Jimin pompandolo allo stesso modo.

"Prendimi! Ti prego! Prendimi!" Jimin stava strillando cercando di resistere, di non venire ancora quando Mr. Jeon si fermò improvvisamente, sollevandolo portando la coperta, togliendogli i pantaloni che erano arrotolati intorno alle sue clave, slacciando le sue scarpe da ginnastica gettandole definitivamente nell'erba, con le sue i calzini seguirono poco, così fu improvvisamente nudo e tremante sotto il suo amante senza volto.

Le labbra del signor Jeon tornarono a scavare nella parte interna delle sue cosce così urlò nella notte, implorando salvezza, resistendo a ogni previsione cercando di non immaginare questo posto, le lucciole come luci e candele elettriche, la coperta da picnic al mondo in alto con una vista sull'oceano di scheggia su cui stava volando e quell'uomo alto con le spalle pazzesche che lo portava oltre i confini del corpo, del piacere e dell'amore.

Cosa sarebbe successo se avesse aperto lo scrigno del piacere, se questo qui fosse solo bendato. Sicuramente non sarebbe sopravvissuto a quello.

L'orgasmo stava crescendo e lui strinse i denti per fermarlo quando i baci appassionati si chiusero sui suoi capezzoli sollevandolo sopra la coperta.

"Signor Jeon! Per favore! Mi vuoi morto!" urlò Jimin inarcando la schiena, ma la maledetta salvezza del dannato cazzo duro del signor Jeon arrivò, premendo così profondamente dentro di lui, le sue mani si stavano dimenando per afferrare la schiena e le spalle di pietra dell'uomo, i suoi succhi si riversarono proprio a quel contatto quando lui è venuto su tutta la parte inferiore del corpo del signor Jeon urlando il suo nome nella notte.

"Jimin! E adesso!" Chiese il signor Jeon fermandosi a dondolare i fianchi.

"Finisci, solo sentirti è sufficiente per essere così in alto," sussurrò Jimin che stava appena tornando dall'acuto orgasmo.

Il signor Jeon sospirò baciandogli il collo, mordicchiandogli il lobo dell'orecchio, i suoi fianchi si muovevano più lentamente, le sue labbra così morbide e calde giacevano su quelle di Jimin che girava la testa così da aggrovigliare le braccia intorno al collo del signor Jeon giocando con i suoi capelli, ubriacandosi di baci quasi dimenticando quel ritmo costante nella parte inferiore del suo corpo. Non era pronto, almeno non lo sarà per i prossimi trenta minuti, ma voleva ancora compiacere il suo amante, farlo venire altrettanto forte.

Blindfolded by Mr. JeonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora