Bullizzato a scuola e costantemente sgridato a casa, Jimin non si è mai sentito amato, quindi quando un timido miliardario Mr. Jeon manda il suo lavoratore da lui, sostenendo di essere il ragazzo dei suoi sogni, Jimin accetta di diventare il suo ama...
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"79 Centi ed Eridani sono entrambi i sistemi con pianeti simili alla Terra che sembrano promettenti e Alpha Centauri secondo uno scienziato planetario potrebbe diventare un rifugio per le persone nei secoli. Gli scrittori di fantascienza amano prevedere tutti i tipi di specie che vivono lì. Il telescopio che abbiamo lanciato dovrebbe darci un'idea se la strada verso qualcuno di loro mostra la possibilità di provare a inviare la prima missione di installazione in assoluto in questo modo."
Jimin annuì, quindi le costellazioni sulla sua benda non erano casuali, ognuna aveva un significato profondo per il signor Jeon, ognuna parlava di un suo sogno.
"Uh..." sospirò Jimin rivolgendosi a Taehyung che ridacchiò.
"Grazie per averlo spiegato così bene, signora Guan," Jimin si inchinò.
"Nessun problema, spero che il tour ti sia piaciuto."
"Molto," Jimin fece sorridere Taehyung.
Salutarono la donna mentre lasciarono l'edificio.
"Questa non è la fine del nostro viaggio a sorpresa," disse Taehyung alzando un sopracciglio.
"Non è la fine?" Chiese a Jimin tutto eccitato.
"No, vieni con me," sorrise Taehyung guidandolo dietro la piattaforma di lancio verso un sentiero su per la collina. La montagna dietro l'osservatorio era solo erba e rocce grigie, quindi fu sorpreso dal fatto che se ne andassero su, entrambi ansimando rumorosamente, facendo brevi pause per riprendere fiato di tanto in tanto.
"Dove mi stai portando?" Jimin ridacchiò.
"Non essere così curioso," Taehyung continuò a camminare finché entrambi raggiunsero la cima della montagna con una magnifica vista sulla costa e sull'oceano.
"Wow, così carino," ha detto Jimin tirando fuori il telefono per scattare alcune foto, solo per ricordare quei momenti magici più tardi nella vita.
"Se hai smesso di fare il turista vieni qui," disse Taehyung così corse da lui vedendo una spessa coperta da picnic stesa sull'erba. Era troppo pieno di cibo e bevande deliziosi.
"Wow! Che figata! Grazie," Jimin applaudì.
"Grazie a lui, ha chiesto di prepararlo per te. Sto solo eseguendo gli ordini," arrossì Taehyung.
"Grazie comunque per aver dedicato il tuo tempo e per averlo reso un pomeriggio così bello."
"Immagino che il mio ruolo finisca qui, buona fortuna Jimin, buona serata," Taehyung gli rivolse un timido sorriso.
"Grazie ancora. Buona serata anche tu. Um... Taehyung, verrai alla mia gara di ballo?"
"Me l'hai chiesto una volta e ho acconsentito, significa che ci sarò."
"Solo per essere sicuro," Jimin arrossì.
Taehyung scosse la testa camminando giù per la collina salutando.
Jimin era lì in piedi a guardarlo da dietro finché non scomparve dalla sua vista, poi si sedette sulla coperta sentendosi così strano.
Il sole stava tramontando lentamente e stava diventando freddo, eppure si sentiva così tranquillo e felice come non lo era mai stato prima.
Il suo telefono ha vibrato così lo ha tirato fuori guardando il chiamante - il signor Jeon.
"Ciao," rispose Jimin cercando di non sembrare troppo civettuolo ma fallì.
"Ciao, com'è stato il piccolo viaggio?"
"Incredibile, mi sto godendo la vista da quassù."
"Sono felice. Serviti per il cibo e le bevande ma per favore non alzare ancora i tessuti rosa, ok?"
"Ok," Jimin si voltò e scoprì che c'era qualcosa nascosto sotto un grosso pezzo di stoffa rosa. "Sei piuttosto misterioso, signor Jeon," rise.
"Può succedere," poteva immaginare che il signor Jeon stesse arrossendo e accidenti, perché immaginava che Jungkook stesse arrossendo.
"Jimin ci sei?" Chiese al signor Jeon quando non rispondeva da molto tempo.
"Sì," balbettò Jimin.
Un giorno dovrà raccontare al signor Jeon di Jungkook, forse era meglio prima che poi.
"Aiutati col cibo e goditi il tramonto."
"E tu?"
"Io?" Il signor Jeon ridacchiò.
"Uhm... non vuoi unirti a me?" Chiese Jimin sentendo una brezza più fredda proveniente dall'oceano mentre il sole ora è completamente tramontato.
"Lo vedremo, prima goditi il cibo e raccontami della tua giornata."
"Uhm... è stato sorprendentemente bello, specialmente il viaggio con Taehyung e il mio compagno di classe... Voglio dire, mi hanno fatto un brutto scherzo ma sto bene."
"Oh, mi dispiace tanto. Come posso aiutarti?"
"Va bene, non è andata così male, sto bene. Raccontami della tua giornata."
Dall'altra parte scese il silenzio.
"Ehm... stavo preparando il picnic e la sorpresa per te per dopo, a parte quella noiosa faccenda della compagnia. Mi sei mancato tutto il giorno."
La loro conversazione era improvvisamente tesa, quindi Jimin sospirò allungando la mano verso il cibo.
"I cupcakes sono deliziosi, signor Jeon,"ha cambiato argomento.
"Sono contento di sentirtelo dire," l'uomo sorrise di sicuro.
Ci fu un silenzio imbarazzante tra loro, Jimin che masticava i cupcakes e guardava l'oscurità che si completava intorno a lui, ma alcune lampade simili a stelle si accendevano intorno alla coperta rendendo il posto così romantico.
"Non ti stai godendo il pasto?" Alla domanda del signor Jeon, Jimin era sicuro che doveva averlo osservato da qualche parte.
"Non riesco a concentrarmi sul cibo. È strano fare un picnic da solo."
"Giusto, scusa per quello, avrei dovuto chiedere a Tae di stare con te," il signor Jeon sembrava davvero dispiaciuto.
"Possiamo passare alla prossima parte della serata?" chiese Jimin.
"Certo. Solleva il tessuto rosa."
Lo fece, sollevandolo rapidamente per scoprire tre scatole con le parole 'piacere', 'benda' e 'soluzione' scritte su di esse.
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