Capitolo 7

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Sono passate ormai due settimane dallo scontro tra me e mio fratello ed io non gli rivolgo più la parola, e lui fa lo stesso con me. Non ha mai neanche provato a riavvicinarsi a me, e non ha intenzione di chiedere scusa, come non ne ho io, questo perché siamo entrambi due grandissimi orgogliosi e testardi fino al midollo.
Adesso ci evitiamo, facciamo finta che l'altro non esista, e conviviamo senza guardarci nemmeno in faccia.
I miei genitori hanno provato a farci fare pace, dandoci gli stessi incarichi, per esempio avevano detto ad entrambi di accompagnare i nuovi arrivati a vedere le isole vicine, ma lui quando mi ha visto arrivare si è rifiutato di stare con me, e quindi continuiamo ad evitarci come si evita la peste.
Nostra sorella non ci prova neanche a farci riappacificare, sa perfettamente come siamo fatti e sa anche che fino a quando uno dei due non si sarà stancato di stare lontano dall'altro, allora non faremo mai pace, e fino a quel momento resteremo così, due perfetti estranei.
Tsireya, ha altro per la testa per il momento, e non fa altro che parlare di Lo'ak, mi sta tartassando l'anima con lui: "quanto è dolce" "quanto è bello" "com'è forte" "com'è bravo".
Da quando gli ho chiesto se gli piacesse, perché avevo notato qualche piccolo atteggiamento strano, non ha smesso di parlarmene, non l'avessi mai fatto. Io volevo solo levarmi questo dubbio perché avevo intuito le interessasse, ma non volevo i dettagli su come lei cerca di fargli capire che le interessa e così via. Sono ancora del tutto estranea a queste sensazioni, e sento di essere ancora troppo giovane per tutto ciò.







Torno verso la mia capanna, tutto di soppiatto e in assoluto silenzio, non devo e non voglio svegliare nessuno.
Cammino lentamente per i lunghi corridoi, percorrendo la giusta strada, con un passo felpato ed il respiro silenzioso, guardando bene dove metto i piedi.
Alzo lo sguardo davanti a me ed infondo alla via vedo una sagoma alta e slanciata, che mi guarda mentre rimane immobile come una statua.
Inclina leggermente la testa ed il suo sguardo diventa confuso. Mi maledico mentalmente appena capisco chi è e sospiro leggermente, sapendo che adesso verrà qui e mi farà solo domande su domande.
Si avvicina lentamente a me, ed io, anche se controvoglia, gli vado incontro, cercando di non sembrare scortese, perché non lo sono e non voglio che gli altri lo pensino. Man mano che si avvicina il più grande dei figli di Jake si ferma davanti a me, a qualche passo di distanza dal mio corpo e mi sorride leggermente, un po' imbarazzato.
Ricambio con un piccolo cenno di sorriso ed abbasso lo sguardo, non sapendo cosa fare adesso che siamo l'uno difronte l'altro.
Mi rivolge un piccolo inchino, fatto con un cenno della testa, ed io ricambio questo suo saluto nello stesso modo.
- cosa ci fai ancora sveglia?- mi chiede sottovoce, avvicinandosi leggermente per farsi sentire meglio da me.
- in realtà sto tornando adesso..- dico con tono leggermente imbarazzato, perché gli sto dando un'altra conferma del fatto che io e mio fratello non ci parliamo più.
- tu cosa fai sveglio?- chiedo ribaltando la situazione, cercando di levare questo velo di imbarazzo da sopra di me, posandolo su di lui.
- non riesco a dormire- dice sorridendo leggermente mentre raddrizza leggermente le spalle.
- non riesci a dormire e stai in giro?- chiedo sorpresa e confusa dalla cosa, mentre alzo leggermente un sopracciglio.
- volevo fare una passeggiata..- dice analizzando ogni centimetro del mio viso, incantandosi leggermente nel guardarmi -per schiarirmi le idee..- dice riprendendo a parlare dopo essersi schiarito un po' la gola, e distoglie il suo sguardo dal mio mentre lo vedo andare leggermente in iper ventilazione. Sembra così agitato, eppure non gli ho fatto una domanda così tanto scomoda.
Posa di nuovo il suo sguardo su di me e si schiarisce di nuovo la voce, passandosi velocemente la lingua tra le labbra, bagnandosele leggermente.
Sento di nuovo le guance andare a fuoco, rimanendo sorpresa, un'altra volta, da questa strana reazione che il mio corpo ha davanti al suo sguardo.
Annuisco leggermente ed abbasso lo sguardo, chinando la testa verso il basso, non sapendo più cosa dire, cosa fare, come comportarmi... non capisco perché io mi senta così "strana" in questo momento.
- vuoi venire con me?- chiede all'improvviso con tono gentile dopo qualche secondo di pausa, rompendo questo silenzio imbarazzante che era calato tra di noi.
Rimango stupita dalla sua domanda e penso che lo abbia notato dal mio sguardo perso e confuso. Non so nemmeno io cosa mi stia passando per la mente in questo preciso momento, ma il mio corpo sembra muoversi da solo, accettando la sua proposta con un semplice cenno affermativo del capo.
I suoi occhi si spalancano leggermente dalla sorpresa ed un piccolo sorriso gli spunta sulle labbra, increspandole leggermente, mentre abbassa il capo con l'intento di nascondersi davanti ai miei occhi, imbarazzato per la reazione che ha avuto il suo corpo davanti alla mia risposta.
Annuisce con dei piccoli cenni del capo, leggermente in imbarazzo, mentre questo sorriso non sembra voler andar via dalle sue labbra.
Si incammina lentamente verso la spiaggia, mantenendo la testa china, e si ferma sul posto appena i suoi piedi entrano in contatto con la soffice e morbida sabbia, ancora calda per tutto il calore che ha preso durante il giorno.
Si gira leggermente verso di me, confuso dal non avermi trovato al suo fianco, e mi guarda leggermente spaesato dal fatto che io sia rimasta ferma ed impalata, come una statua, nell'esatto punto in cui mi aveva lasciata.
- vieni?- chiede facendomi segno, con un piccolo cenno della testa, di raggiungerlo, sorridendomi leggermente.
Prendo un bel respiro e con un po' di titubanza mi avvicino a lui, che mi porge una mano per aiutarmi a scendere, ma la evito e con un piccolo salto atterro in piedi sulla sabbia, a qualche passo da lui.
Ridacchia divertito dal fatto che io abbia evitato il suo aiuto e si avvia a camminare lungo la riva.
Cerco di mantenere il suo passo, camminando al suo fianco e mantenendo la sguardo fisso per terra, non sapendo come comportarmi in una situazione del genere.
- tutto bene Nay?- mi chiede all'improvviso, notando questo strano silenzio da parte mia, abbiamo passato difesi giorni a girare e a stare insieme, io, mia sorella, lui è la sua combriccola di fratelli, e ha notato quanto sono chiacchierona normalmente.
Posa delicatamente una mano sulla mia spalla, ma io, presa completa alla sprovvista dal suo gesto, poiché persa nei miei pensieri, sussulto leggermente e mi scanso subito da sotto il suo tocco.
La sua mano rimane ferma in aria e lui mi guarda sorpreso da questa mia reazione del tutto esagerata.
- hai paura di me?- mi chiede ridacchiando abbastanza confuso da questo mio gesto, cercando di sdrammatizzare la situazione, ed io gli rispondo scuotendo leggermente la testa, in segno di negazione.
Fa un passo verso di me, cercando di avvicinarsi ma io d'istinto ne faccio un'altro in dietro, mostrando tutto il contrario di quello che ho appena negato.
- Nay.. che ti prende?- chiede abbastanza preoccupato vedendo questo mio strano, stranissimo, comportamento. Che in realtà è dettato dalla mia paura ed ingenuità davanti a queste strane sensazioni che sto provando, come l'imbarazzo o il sentirmi tremendamente in soggezione.
- non ti fidi di me?- mi chiede facendo per fare un altro passo verso di me, ed io come per riflesso mi allontano di scatto, mentre lui rimane fermo sul posto. I suoi occhi si spalancano leggermente e mi guarda senza riuscire a dire niente. Non so cosa mi sta prendendo stasera, mi sento così strana..
Allunga lentamente una mano verso di me, lasciandola a mezz'aria, con il palmo rivolto verso il cielo.
Guardo la sua mano, analizzandola per bene, per poi alzare il mio sguardo su di lui, totalmente confusa da questo suo gesto.
Mi fa segno di fidarmi e di afferrare la sua mano, il mio sguardo passa da lui alla sua mano, da lui alla sua mano, e così via per diversi secondi.
Mi guarda attentamente cercando di decifrare la faida che sta avvenendo al momento nella mia testa, e mi sorride leggermente, cercando di tranquillizzarmi.
- non ti farò del male..- dice sorridendo leggermente cercando di tranquillizzarmi, vedendomi andare completamente nel panico -non ne sarei capace..- sussurra mentre il suo sguardo sembra cambiare. Mi guarda con sguardo perso ed intenerito, sembra che questa mia paura faccia nascere in lui uno strano sentimento di protezione nei miei confronti.
Decido di fidarmi, provare a vedere cosa potrebbe succedere se gli porgo la mia mano.
Allungo un braccio verso di lui, distendendolo davanti ai miei occhi, con un po' di titubanza. Le mie dita sfiorano delicatamente il palmo della sua mano, con la stessa paura che avrebbe un bambino davanti ad uno sconosciuto.
Con molta lentezza la mia mano entra in contatto con la sua, posandosi completamente e delicatamente su di essa.
Guardo le nostre mani, l'una sopra l'altra, ferme per aria, abbastanza confusa. Sentendo il mio battito accelerare notevolmente, ed una piccola scarica elettrica partire dal palmo della mia mano, e percorre velocemente tutto il mio braccio.
Alzo il mio sguardo su di lui, ancora un po' tentennante sulla decisione che ho preso di iniziare a fidarmi di lui.
Guarda per qualche altro secondo le nostre mani e sorride leggermente per poi alzare il suo sguardo su di me, facendo incatenare i nostri occhi.
Ci scrutiamo a vicenda, in totale silenzio, perdendoci entrambi nell'analizzarci l'anima tramite i nostri occhi.
Fa per fare un passo verso di me ma si ferma all'istante, ripensandoci subito, non vedendomi del tutto sicura.
- per oggi può bastare così..- dice con voce bassa, in modo tale da non spaventarmi, sorridendomi completamente in imbarazzo.
Ritiro lentamente la mano da sopra la sua, con ancora un po' di titubanza e paura, e lui cerca di tranquillizzarmi con lo sguardo.
- inizierai a fidarti di me poco a poco..- dice ritirando anche lui la mano, lasciando cadere il braccio lungo il suo fianco.
- ci vuole pazienza e costanza in queste cose-continua facendomi poi segno, con un cenno del capo, di ritornare al villaggio.
Lo seguo mantenendo comunque una cerca distanza tra di noi, non sapendo più come potrebbe reagire il mio corpo, sembra quasi che io stia perdendo il controllo di esso.
Percorriamo i lunghi corridoi e per arrivare alla mia capanna devo passare in un modo o nell'altro davanti alla loro.
Ogni tanto mi rivolge qualche piccolo sguardo di sfuggita, trattenendo dei piccoli sorrisi che non so per quale motivo continuano a spuntargli all'improvviso sulle labbra.
Si ferma davanti all'ingresso della sua capanna e io faccio qualche passo in più, fermandomi difronte alla sua figura, e girandomi verso di essa, molto lentamente, per evitare di dargli le spalle.
Mi guarda, sorridendo leggermente imbarazzato e felice, ed abbassa subito lo sguardo come farebbe un bambino davanti ad un regalo inaspettato.
Un piccolo sorriso nasce all'improvviso sulle mie labbra, cogliendomi di sorpresa, perché se sorride lui sorrido anche io? Cosa cazzo mi sta succedendo?
Gira un attimo la testa verso l'interno della capanna e il sorriso gli scompare lentamente dalle labbra.
Mi giro anche io, abbastanza confusa da questa sua reazione, cercando il motivo per cui ha avuto questo cambio di espressione e seguendo il suo sguardo vedo, in fondo alla capanna, sullo sbocco che da sul mare, Lo'ak, seduto sulle assi di legno con i piedi a penzoloni nell'acqua, con la testa girata verso di noi, che ci guarda con fare superficiale e disinteressato.
Il mio cuore perde un battito appena mi rendo conto che è rimasto sveglio ad aspettare il ritorno di suo fratello, che nel frattempo era con me a darmi lezioni di fiducia.
Lo sguardo dello straniero si posa su di me per qualche secondo per poi riposarsi di nuovo su suo fratello fermo difronte a me, passando i suoi occhi da uno all'altro, entrando in una sorta di circolo vizioso senza fine.
- beh..- la voce leggermente roca di Neteyam mi fa risvegliare dai miei pensieri e poso il mio sguardo su di lui, che mi guarda stiracchiandosi velocemente le braccia.
- buonanotte..- dice sorridendo ampiamente, evitando lo sguardo del fratello, che continua a fissarci insistentemente
- buonanotte..- dico con tono basso, ricambiando il saluto con fare confuso, sentendomi completamente a disagio con gli occhi di entrambi puntati su di me.
Mi allontano facendo qualche passo all'indietro per poi girarmi, e rivolgere un fugace sguardo a Lo'ak, che ha guardato e ascoltato tutta la scena rimanendo inerme davanti a tutto ciò, per poi dirigermi verso la mia capanna.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora