Capitolo 29

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- fai gettare via le armi.. subito- ringhio a denti stretti, facendogli capire che non sto scherzando e che non ho paura di ucciderlo in questo preciso istante, ma l'idea di mettere in salvo i due stranieri mi blocca dal seguire il mio istinto.
Rimane in silenzio per qualche secondo per poi dare, con un gesto della mano, il comando ai suoi uomini di gettare via le armi, e loro eseguono subito gli ordini, gettando via i vari mitra e fucili.
- tu non sei stato emesso.. forza- esclamo con tono rabbioso -getta l'arma..- sussurro vicino al suo orecchio, intimidendolo di fare ciò che ho detto, e anche in fretta.
- bravo ragazzone..- sussurro con tono soddisfatto, sorridendo maleficamente, sapendo che sta iniziando pian piano ad uscire la parte peggiore di me.
- che dici colonnello.. facciamo uno scambio?- chiedo con tono divertito, proponendo la mia offerta.
- la tua vita per la loro, che ne dici?- chiedo senza aspettare una sua risposta mentre gli do una ginocchiata sulle gambe, facendolo mettere in ginocchio davanti a me, in modo tale da superarlo in altezza, e riuscire a vedere qualcosa in più oltre le sue spalle.
- signora Sully.. sei tu?- chiede ridacchiando divertito, trova divertente avere un mitra senza sicura puntato alla nuca?
Mantengo la punta della canna puntata verso di lui, mentre giro intorno al suo corpo, mettendomi davanti ai suoi occhi, puntandogli la canna dritta sulla fronte, in mezzo agli occhi.
- ho infranto il tuo sogno erotico colonnello?- chiedo con tono ironico, sorridendo divertita, quando sono arrabbiata il mio senso dell'umorismo aumenta, diventando quasi odioso.. strano a dirsi no?
I suoi occhi si spalancano all'instante, e mi guarda incredulo, cercando di non darlo troppo a vedere, mantenendo un'espressione apatica in viso, ma i suoi occhi parlano più delle sue labbra.
- un'altro che mi conosce a quanto pare.. o mi sbaglio?- chiedo sorridendo maleficamente per poi inclinare leggermente la testa di lato
- pensavo che ti avessero uccisa e invece sei viva e vegeta da quanto vedo.. e con una vita tutta tua!- esclama sorridendo beffardamente, come se non si stesse preoccupando del fatto di avere la morte a contatto sulla sua pelle.
- hai un ottima vista a quanto pare..- sussurro divertita dalla sua reazione, prendendolo evidentemente in giro.
- perché gli stai dando una mano? tu non hai niente in comune con loro- chiede sorpreso di vedermi davanti a lui, mentre aiuto la famiglia Sully a riunirsi. Neteyam si dimena il più possibile per cercare di liberarsi, e suo fratello segue il suo esempio, ringhiando contro l'uomo che li tiene ben stretti.
Posa il suo sguardo dietro di me e sorride beffardamente, come se avesse capito all'istante il perché io sia qui.
- sei qui per loro.. diventerai una Sully anche tu quindi- esclama alzando le sopracciglia, guardandomi con fare vittorioso.
Cerco di restare indifferente davanti alle sue provocazioni, ma la sua voce mi sta facendo andare in tilt il cervello.
- e quindi ti accoppierai con un di loro.. e chi dei due hai scelto?- mi chiede volendo sapere chi dei due sia il mio punto debole, perché vuole usarlo contro di me -se posso sapere!- esclama mettendo le mani avanti in segno di innocenza, facendo finta di essere dolce, amichevole ed innocuo.
- per caso sei geloso colonnello..?- sussurro rivolgendogli un sorrisetto falso, prendendolo evidentemente in giro
- perché non lanci anche le tue due pistole di riserva?- chiedo sorridendo, anche se è tutto tranne che una domanda amichevole.
I suoi uomini si muovono lentamente, creando una sorta di cerchio intorno a noi due, ed alle mie spalle vi è quel bastardo che tiene in pugno Lo'ak e Neteyam.
- per te sarei capace anche di spogliarmi..- sussurra prendendomi evidentemente in giro, facendomi capire che non lo farà mai, mentre i suoi occhi vagano sul mio corpo.
- metti a freno gli ormoni stronzo!- esclama Lo'ak cercando di difendermi, notando anche lui lo sguardo malizioso del colonnello, che inizia a ridere divertito davanti alle parole del teppista.
- vedo che ti fai amare molto facilmente.. posso amarti anche io?- chiede con un ghigno malizioso stampato sul volto.
- pervertito..- sussurro a denti stretti mentre lui sorride vittorioso da questa mia reazione.
- a pensare che eri così piccola.. e invece guardati adesso!- esclama indicandomi come una mano, guardandomi come se fosse rimasto ammaliato dalla mia figura.
- facciamo così, colonnello.. ad ogni mio ordine che non eseguirai uno dei tuoi uomini morirà- dico cambiando velocemente discorso, guardando tutti i suoi uomini, uno ad uno, sorridendo maleficamente.
- sei molto spiritosa ragazzina- esclama ridendo di gusto, divertito dalle mie parole, come se fosse una barzelletta o uno scherzo.
Sorrido leggermente, inclinando un'angolo della bocca, pensa che stia scherzando?
Odio quando le persone mi sottovalutano..
Con uno scatto velocissimo, quasi impercettibile, sposto il mitra dalla sua fronte e sparo all'uomo dietro di lui, colpendolo alla gola, per poi tornare a puntare la mia arma contro di lui, senza dargli il tempo di rendersene conto.
Il suo uomo si mette la mano intorno alla gola, iniziando a soffocare nel suo stesso sangue, per poi cadere con le ginocchia per terra, e dopo qualche secondo cade per terra senza vita.
- te ne restano quattro..- sussurro abbassandomi leggermente, parlando vicino al suo orecchio.
Con uno scatto veloce prende una delle sue due pistole di riserva, e la punta velocemente contro il mio petto.
- vuoi spararmi colonnello?- chiedo con una finta espressione dispiaciuta ed offesa stampata in volto.
- che cattiveria..- sussurro mentre giro lentamente la testa verso di lui, inclinandola leggermente di lato.
Afferro velocemente la canna della sua pistola e la rigiro velocemente tra le dita, sfilandola dalla sua mano. La afferro saldamente e con uno scatto la punto contro uno dei suoi uomini al mio fianco, sparandogli senza neanche prendere la mira.
- e sono diventati tre..- sussurro appena sento il tonfo del corpo senza vita cadere a terra, sorridendo soddisfatta, sentendo questo splendido sapore di vendetta sulla lingua.
Dovrei essere dispiaciuta, o comunque essere schifata da me stessa, ma non lo sono, per niente. Si è azzardato a toccare il mio uomo, questo è solo una piccolissima conseguenza per ciò che ha fatto.
- vedo che il gene umano in te si fa sentire.. crudele e spietata- esclama sorridendo con soddisfazione -che splendida creatura..- sussurra in fine, restando ammaliato dal mio gesto, per niente splendido.
- il tempo passa Quaritch..- ringhio a denti stretti, non riuscendo più a resistere, tanta è la voglia di ucciderlo.
- libera i ragazzi.. subito- urlo ormai priva di pazienza, ma lui ride divertito.
- non prendo ordini da una bestia- esclama tornando serio tutto ad un tratto, guardandomi con le fiamme negli occhi.
Con uno scatto lancio velocemente via il mitra e gli afferro velocemente la treccia, rigirandomela in una mano, e con un calcio lo faccio cadere di faccia per terra.
Spingo un ginocchio in mezzo alle sue scapole, per farlo rimanere giù, puntandogli la sua stessa pistola alla nuca.
- guarda lì..- dico facendogli alzare la testa con uno strattone abbastanza violento, tirandogli con forza la treccia.
Punto il pistola contro un altro dei suoi uomini, e dopo qualche secondo una freccia gli trapassa il petto, uccidendolo all'istante.
- ma guarda un po'.. è morto prima ancora che premessi il grilletto!- esclamo con tono finto sorpreso -che splendida magia, vero colonnello?- chiedo ridendo divertita.
Ringhia contro di me, mostrandomi i denti, ed io gli schiaccio la testa contro il terreno, facendo aderire una guancia contro di esso.
- che dici.. mettiamo fine a questo stupido teatrino?- chiedo avvicinandomi al suo orecchio, chinandomi su di lui.
- sai.. non mi piace tenere sulla coscienza così tante vite- dico con un finto tono dispiaciuto, per poi sorridere beffardamente.
Urla rabbioso, sentendosi impotente in questo momento, e dopo qualche secondo di indecisione da l'ordine di rilasciare immediatamente i due ragazzi.
Punto il mio sguardo su di loro mentre mi guardano con un mix di emozioni, tra l'essere stupiti ed ammaliati e l'essere spaventati ed inorriditi da questo mio lato cattivo.
Ma ci faccio poco caso, perché poco mi interessa di cosa stanno pensando di me in questo momento, la loro vita è salva e questo è l'importante adesso.
- legateli.. tutti quanti- dico cercando di smuoverli dal loro stato di trans, in cui sono rimasti completamente pietrificati.
- Neteyam! Lo'ak! forza!- urlo cercando di farli svegliare al più presto.
Il più piccolo scuote leggermente la testa ed ascolta le mie parole, iniziando a legare le mani a tutti con delle strane fascette rosse rubate dal corpo dell'uomo che è stato ucciso da sua madre.
- dietro la schiena Lo'ak- dico riprendendolo subito e lui annuisce leggermente rivolgendomi un veloce sguardo imbarazzato, come se adesso avesse paura di me.
Neteyam continua a guardarmi con sguardo perso, e non capisco se è uno sguardo innamorato o se è uno sguardo impaurito e schifato allo stesso tempo.
Lo'ak si avvicina a me e mi passa velocemente una fascetta, in modo tale che io possa legare il colonnello sotto di me.
Il suo sguardo fermo su di me mi sta facendo salire i sensi di colpa per quello che ho fatto, anche se l'ho fatto per salvare lui e suo fratello.
In questo momento, sotto il suo sguardo, mi sento una persona orribile.. nonostante il fatto che adesso sembra essere ancora più innamorato di me.
Sospiro leggermente ed abbasso lo sguardo, ritrovandomi gli occhi del colonnello addosso, mentre sorride con fare soddisfatto.
- il più grande, ovviamente.. dovevo capirlo subito- dice con tono malizioso, ghignando divertito per aver appena scoperto chi dei due sia il mio punto debole.
Mi avvicino lentamente al suo viso, mettendomi a pochi centimetri da esso e ringhio rumorosamente.
- azzardati a sfiorali un'altra volta.. anche solo con un dito- dico con tono minaccioso -e ti farò pentire di essere nato- sussurro mentre gli afferro con forza le mani e gliele lego dietro la schiena.
Mi tiro su e mi allontano lentamente da lui, lasciandolo faccia a terra sul terreno.
- ti verrò a prendere.. e quando lo farò, mi prenderò la briga di uccidere tutta la tua famiglia.. ma il primo a morire sarà proprio lui- dice con tono rabbioso mentre si dimena come un'anguilla, cercando di liberarsi, tentativo inutile direi.
- ti aspetto Quaritch.. sempre se riuscirai a liberarti- dico girandomi verso di lui, guardandolo dall'alto, per poi riprendere a camminare.
- lurida puttana!- urla con tutta la rabbia che ha in corpo, dimenandosi ancora di più, voglioso di prendermi ed uccidermi con le sue stesse mani.
Mi fermo all'istante e mi giro lentamente verso di lui, sentendo i miei battiti accelerare all'improvviso, e sentendo questo impulso irrefrenabile di staccargli la testa a morsi.
Mi avvicino velocemente a lui e afferro saldamente la sua treccia nella mia mano, tirandogli su la testa con forza.
- qui l'unica puttana è tua madre, che ti ha fatto con il primo coglione che le è capitato sotto tiro..- dico per poi spingere con forza la sua testa contro il terreno, facendogli prendere una bella botta che crea un rumore quasi assordante.
Mi allontano velocemente da lui e da tutto il
suo gruppo di soldatini e mi avvicino velocemente a Jake, che nel frattempo è arrivato in groppa al suo Ikran.
Salgo velocemente sulla bestia, senza dire neanche una parola, sedendomi dietro la sua schiena e do uno schiaffo bello forte sul dorso dell'Ikran, che per lo spavento spicca subito il volo.
Non voglio sentire niente da nessuno, se non le spiegazioni di Jake sul fatto che quel bastardo mi conosca, ed anche bene da quando sembra.
Rimaniamo in silenzio per tutto il viaggio, e Jake non dice una parola sul mio gesto azzardato con il suo animale, mentre il resto della famiglia Sully ci segue.
Ho ancora il sangue che mi ribolle nelle vene, la voglia di ucciderlo mi è rimasta, ma adesso il mio obbiettivo è un altro, sapere la verità su quel demone.
Dopo una ventina di minuti atterriamo velocemente sulla spiaggia della nostra isola, ed io mi catapulto subito giù dall'animale, iniziando a camminare avanti e indietro, aspettando che il grandissimo Toruk Makto scenda dalla groppa della sua bestia.
- Nay! ma sei impazzita?!- mi urla subito contro spaventato dal mio gesto, così azzardato, di mettere in pericolo la vita dei suoi figli solo per rabbia.
- come cazzo fa a conoscermi?!- gli chiedo ancora più arrabbiata di prima, vedendo la sua figura leggermente sfocata.
Sospira rumorosamente ed abbassa lo sguardo, chinando leggermente la testa mentre il resto della sua famiglia si ferma dietro le sue spalle, pronta ad ascoltare la nostra conversazione.
- Jake come cazzo fa a conoscermi?!- urlo in preda al panico più totale, cercando altre risposte da parte sua.
- lui.. lui ha contribuito alla tua creazione Nay- esclama serrando violentemente le palpebre, come se non volesse vedere la reazione che avrò davanti a questa notizia
- quello stronzo ha pagato per crearmi?!- chiedo su tutte le furie cercando spiegazioni, fregandomene di ciò che sta accadendo intorno a me.
- lui ti ha progettata..- esclama con tono basso, come se per lui fosse stata una forzatura, una tortura, dire queste parole.
- Nay.. calmati ti prego- mi richiama con tono affranto, supplicandomi di calmarmi almeno un po', così potrà spiegarmi tutto con calma.
- calmarmi Jake?!- urlo ancora più forte di prima, quasi indignata dalle sue suppliche -per quanto ancora andranno avanti tutti questi segreti nella mia vita?- chiedo passandomi le mani tra i capelli, che quasi vorrei strapparmi per quanta rabbia ho in corpo adesso.
- voglio la verità Jake! per una cazzo di volta voglio la verità!- esclamo puntandogli un dito contro, dandogli tutta la colpa
-perché cazzo mi hanno creata?!- chiedo su tutte le furie, sentendo la rabbia prendere il possesso di me, fregandomene del mio comportamento e del mio atteggiamento.
Abbassa lo sguardo, portandosi le mani sul viso, massaggiandosi leggermente le tempie con le dita, cercando il modo più adatto per dirmelo.
- Jake!- lo richiamo urlando mentre mia sorella e mio padre si avvicinano velocemente a noi, avendoci visto arrivare e avendo sentito le mie urla da pazza isterica fin dal villaggio.
Si avvicinano velocemente a me cercando di abbracciarmi e controllare che io stia bene, ma mi sottraggo subito da sotto il loro tocco
- non mi dovete toccare!- urlo levandomi dalla loro traiettoria, non volendo nessuno intorno a me adesso.
- Jake!- lo richiamo di nuovo, cercando di attirare la sua attenzione, lui alza lentamente il suo sguardo su di me, e sospira leggermente.
- e quindi?- chiedo nuovamente, non avendo avuto alcuna risposta concreta da parte sua.
Abbassa di nuovo lo sguardo, completamente distrutto, ed annuisce leggermente acconsentendo a dirmi tutta la verità.
- ti hanno creata con uno scopo Nay..- sussurra quasi con le lacrime agli occhi, non avrebbe mai voluto rivelarmi questo particolare, ma in un modo o nell'altro la verità viene sempre a galla.
- cioè?- chiedo continuando a cercare risposte, che non sembra volermi dare.
Rimane in silenzio mentre si gira, dandomi le spalle, passandosi di nuovo le mani sul viso.
- cioè?!- urlo cercando di scoprire la verità che lui sta ritardando a dirmi
- sei stata creata con l'intento di renderti una macchina da guerra!- mi urla contro, sbattendomi violentemente la verità in faccia.
Mi ammutolisco all'istante, sentendo il mio corpo ricoprirsi di brividi mentre mi si accappona la pelle per la notizia.
- che significa?- chiedo con voce flebile, dopo qualche secondo, sentendo tutto il mio mondo crollarmi addosso
- che ti avrebbero usata come arma contro di noi Nay..- sussurra con tono triste mentre inizio a sentire i miei occhi pizzicare violentemente.
- è per questo che hai una forte resistenza, una forza ed una velocità sopra al normale ed una mira infallibile.. sei una vera e propria macchina da guerra Nay, creata per uccidere e sterminare- dice continuando ad ammettere la nuda e cruda verità, e cioè che sono stata creata per uccidere.
- se provi rabbia, o adrenalina, i tuoi sentimenti si spengono, è per questo che non provi rimorso nell'uccidere- dice avvicinandosi di qualche passo verso di me.
- ti ricordi che prima hai ucciso due uomini? uno lo hai ucciso con lo stesso mitra con cui stavi minacciando Quaritch! lui neanche si è accorto che la tua mano si è mossa dalla sua testa- dice facendomi credere che sia un pregio, ma è tutto tranne che questo.
- ricordi che gli hai anche sfilato la pistola dalle mani ed hai ucciso l'altro uomo senza neanche guardarlo o prendere la mira?- dice elencandomi entrambe le mie "grandi" imprese di oggi, non so se lo sta facendo per elogiarmi o per far crescere ancora di più i miei sensi di colpa.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora