La pioggia continua a scendere copiosa mentre il cielo azzurro è ormai completamente oscurato da questi enormi nuvoloni grigi.
Perfino il tempo sembra venire contro di noi, d'altronde neanche la fortuna è dalla nostra parte.. quindi.
- fatto?- chiede lo straniero entrando correndo nella nostra capanna, scotolandosi velocemente per levarsi di dosso le goccioline d'acqua, che sembrano quasi delle piccole perline, sparse su ogni centimetro de suo corpo, e da una certa angolazione brillano leggermente.
- si, non l'hanno presa molto bene.. ma lo accetteranno prima o poi- dico sorridendogli leggermente con fare affranto, riferendomi a Tsireya e Aonung.
- i tuoi fratelli capiranno l'importanza di tutto ciò.. devi dargli solo del tempo per metabolizzare ed accettare la cosa- dice con tono amorevole mentre si avvicina lentamente a me.
Mi avvolge velocemente la vita con le sue braccia, tirandomi delicatamente a se. Stringo le braccia intorno al suo collo, facendo incurvare leggermente la sua schiena, in modo tale che arrivi più o meno alla mia stessa altezza, e restiamo così, fermi ad abbracciarci per qualche minuto.
- a te? com'è andata?- chiedo allontanando leggermente il busto dal suo petto, puntando il mio sguardo nel suo.
- Tuk e Kiri sono molto preoccupate..- dice con tono affranto, fosse per lui le sue sorelline non dovrebbero mai soffrire, ma certe cose purtroppo non si posso evitare.
- e Lo'ak?- chiedo preoccupata per il teppista, che ormai non vedo da giorni. Prima almeno ogni tanto lo vedevo passare per i corridoi, con il suo solito broncio rampato sul viso, ma adesso neanche quello, a volte sembra sparire nel nulla.
- non lo trovo..- sussurra leggermente, evidentemente preoccupato per il suo fratellino, che continua ad evitarlo.
- e anche se lo dovessi trovare, non so quanta voglia avrebbe di parlare con me- dice rivolgendomi un piccolo sorrisino amareggiato, quanto sta soffrendo.. quanto stanno soffrendo entrambi, e questo solo per colpa mia.
- dobbiamo avvertirlo Neteyam..- sussurro a mia volta, sapendo che la paura di un rifiuto lo blocca dall'andare da suo fratello e parlarci apertamente, e magari chiarire anche la situazione tra di loro.
- lo so.. ma con me non vuole parlare- dice con tono sofferente, ammettendo la nuda e cruda verità, che lo ferisce ogni giorno sempre di più.
- vai tu da lui- dice dopo qualche secondo di silenzio, sorprendendomi per la facilità con cui l'abbia detto.
- sono sicuro che con te vorrà parlare.. e che ti ascolterà- giurerei di aver sentito il suo cuore creparsi leggermente nel mentre diceva queste parole, deve essere veramente difficile ammettere tutto questo.
Sospiro leggermente ed annuisco davanti alle sue parole, non sapendo come contraddirlo o come rispondergli.
- vai..- sussurra incoraggiandomi ad andare a cercare subito suo fratello.
Mi avvicino leggermente al suo viso e lascio un piccolo bacio sulle sue labbra, cercando di tranquillizzarlo.
- torno subito..- sussurro a qualche millimetro dalle sue labbra, sorridendogli leggermente su di esse subito dopo.
Posa la sua fronte sulla mia ed annuisce leggermente, metabolizzando ed accettando la cosa, sospirando silenziosamente amareggiato.
Mi allontano lentamente dal suo corpo, dirigendomi con passo lento verso l'uscita.
Mi fermo sull'uscio della porta e giro leggermente la testa, rivolgendogli un ultimo e piccolo sorriso, che lui ricambia faticosamente.
Incrocia le braccia al petto e abbassa velocemente la testa, distogliendo il suo sguardo dalla mia figura, pur di evitare di guardarmi andar via.
Mi incammino per le vie del villaggio, sotto la pioggia copiosa che mi bagna velocemente il viso, e cerco con lo sguardo il teppista, sperando che non sia già uscito dal rif, anche se tutti noi sappiamo perfettamente che quando piove è sempre meglio restare al riparo ed al sicuro, il mare non è mai sicuro quando è in tempesta.
- Lo'ak!- lo richiamo con voce alta, cercandolo con lo sguardo appena i miei piedi si posano sulla sabbia, ormai del tutto bagnata e umida.
Le piccole gocce di pioggia continuano a cadere copiosamente sul mio viso, picchiettando sulla mia testa con fare fastidioso e snervante.
- Lo'ak!- urlo di nuovo, continuando a camminare, sono capace di girare tutta l'isola a piedi pur di trovarlo e sapere che sta bene ed è sano e salvo, al sicuro e lontano dal mare.
All'improvviso dei rami si muovono velocemente sopra la mia testa, facendo cadere su di me tutta l'acqua che le foglie avevano accumulato fino ad ora.
Alzo velocemente la testa, cercando di capire come sia stato possibile ciò, ed i miei occhi, vigili e attenti, scorgono tra i rami una figura scura e poco delineata.
Dei rami si spostano velocemente e poco sopra la mia testa vedo comparire la figura del teppista, rannicchiato su un ramo, e che con un veloce gesto della mano mi fa segno di salire lì sopra e raggiungerlo.
Il mio cuore tira subito un sospiro di sollievo nel vederlo lì sopra, per fortuna sta bene.. ed è al "riparo".
Mi addentro velocemente nella foresta alle mie spalle con la testa rivolta verso le cime di questi enormi alberi, e appena individuo l'albero su cui si trova il teppista inizio a salire, arrampicandomi lungo il robusto e solido tronco, leggermente scivoloso.
- Lo'ak..- lo richiamo sperando che mi rispondi, ed il teppista, sentendo il mio richiamo, subito si affaccia dal ramo. Mi rivolge piccolo sorriso ed allunga velocemente una mano verso di me, porgendomi il suo aiuto, che accetto subito.
Mi tiro su con una spinta, sperando di non cadere, la pioggia purtroppo rende tutto più scivoloso.
Mi siedo velocemente sul ramo, facendo cadere le mie gambe a penzoloni ai lati di esso, sistemandomi nel miglior modo possibile per stare comoda.
- perché sei venuta a cercarmi?- mi chiede con tono gentile e leggermente preoccupato nel vedermi così tremendamente agitata.
Alzo il mio sguardo su di lui, e lo guardo per qualche secondo, rendendomi conto di quanto io sia felice di vedere che stia bene e che è al sicuro. Con uno scatto allungo le braccia verso di lui, avvolgendole intorno alle sue spalle, e lo tiro velocemente verso di me. I nostri corpi si scontrano velocemente ed io tiro finalmente un sospiro di sollievo nel sentire e testare che non sia un sogno o un'allucinazione.
- menomale che stai bene..- sussurro mentre sento la paura scivolarmi velocemente di dosso, seguendo le goccioline d'acqua che continuano a scorrere su di me, mentre le sue mani accarezzano leggermente la mia schiena, ricambiando l'abbraccio.
- ehi.. che succede?- mi chiede afferrandomi velocemente per le spalle, allontanandomi dal suo corpo, in modo tale da potermi guardare negli occhi.
- sono solo felice che tu stia bene..- sussurro sorridendogli leggermente, la sua incolumità mi preoccupa da morire, il bene che gli voglio è impossibile da misurare. Mi è stato vicino in momenti bui e mi ha aiutato ad "uscirne", spesso non l'ha fatto direttamente, ma è sempre stato al mio fianco e mi ha sempre difesa, anche quando avevo torto. Ormai lo vedo come se fosse mio fratello, provo per lui lo stesso affetto e amore fraterno che provo per Aonung e Tsireya. Lui fa parte della mia famiglia ed io faccio parte della sua, in un modo o nell'altro siamo legati, anche se indirettamente, ed io sento questo bisogno incontrollabile di proteggerlo ad ogni costo.
- Nay, che succede?- mi chiede con tono evidentemente preoccupato, ultimamente gli ho lasciato molto più spazio e tempo, come mi ha chiesto lui stesso, per metabolizzare e realizzare, per superare questo "amore" che prova per me, quindi non siamo stati molto insieme, e probabilmente la mia frenesia nel trovarlo e questo mio atteggiamento premuroso l'ha insospettito, e non poco.
Sospiro leggermente, cercando il coraggio e le parole giuste per dirgli tutto, ma la mia mente sembra essersi spenta davanti ai suoi occhi.
- Nay!- mi richiama cercando di farmi risvegliare dai miei pensieri, vuole sapere ed io non posso negargli il diritto di sapere la verità.
- Quaritch.. ci sta dando la caccia- dico con voce flebile e bassa, consapevole che questa sia la peggiore delle notizie che potessi mai dargli.
- ci?- chiede notando il particolare giusto, cioè che anche io ho usato il "noi", esattamente come suo padre.
- cerca anche te?- mi chiede non vedendo arrivare alcun tipo di risposta da parte mia.
- sta cercando soprattuto me..- sussurro ammettendo la verità, e nel mentre che queste parole escono dalla mia bocca mi rendo conto della gravità della situazione.. a quanto pare lo sto realizzando soltanto adesso.
- merda..- esclama con voce bassa mentre si passa velocemente le mani sul viso, iniziando ad analizzare la situazione.
- cosa vuole da te?- mi chiede con voce flebile e bassa, dopo diversi secondi di silenzio assoluto, contrastato solo dal rumore della pioggia che continua a picchiettare sulle foglie sopra la nostra testa.
- riprendermi.. credo- dico con molta titubanza, neanche io so con precisione cosa voglia quell'essere da me.
- ma certo..- esclama come se avesse appena capito tutto -vuole riprendersi l'arma che lui stesso ha creato!- esclama definendomi "arma", come se fossi veramente una macchina da guerra in grado solo di uccidere, come se non avessi dei sentimenti o una vita al di fuori della guerra che quell'uomo ha iniziato.
- ci è stato vietato di mettere piede fuori dal rif- dico velocemente, dando forse la notizia peggiore che potesse mai avere, che tutti noi potessimo mai avere.
- cosa?!- esclama subito non credendo alle mie parole, sperando di aver sentito o capito male le parole che sono appena uscite dalla mia bocca.
- se dovesse trovarci di certo non si farà scappare l'occasione di uccidervi tutti anche se adesso il suo obbiettivo sono io!- esclamo subito, deve capire la gravità della situazione e saperla prendere con le pinze.
- ma ci sono i tulkun!- esclama come se fosse molto più importante della nostra stessa vita.
Mi rendo conto di quanto sia difficile per tutti noi, ma soprattutto per lui, soprattutto in questo momento, in cui la sua unica ancora di salvezza è Payakan, che lo sta aiutando a superare questo fase buia della sua vita.
- lo so Lo'ak.. ma non potremmo più stare con i tulkun se ci uccidono tutti!- abbassa subito lo sguardo davanti a queste mie parole, come se avesse finalmente capito che l'importante per tutti noi adesso è sopravvivere, tutto il resto passa in secondo piano se ci sono di mezzo le nostre stesse vite.
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𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-
FanfictionSi può creare una vita dal nulla? La conoscenza umana è arrivata così lontano da riuscire a creare un essere vivente in laboratorio, partendo dal nulla... E quella vita che poi viene creata? Cosa gli succede? Che fine farà? Sarà costretta a crescere...