Capitolo 17

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- figlia mia..- mia madre mi viene incontro appena metto piede nella sala "comune".
Speravo con tutto il cuore di non vedere nessuno oggi, sono stata a caccia da stamattina fino ad ora nella speranza di restare da sola tutto il giorno.
Posa le sue mani sulle mie spalle, sorridendomi leggermente con fare amorevole.
La guardo con totale indifferenza, sentendo che quella ferita che Lo'ak ha creato sul mio cuore ancora non si è rimarginata, e non penso che succederà molto presto.
Distolgo lo sguardo dal suo senza dire una parola, non riuscendo a sostenere il suo sguardo. I miei occhi ricadono dietro le sue spalle, dove sono presenti mio padre in compagnia di Jake e Lo'ak, intendi a parlare, ma si sono ammutoliti appena hanno notato il mio arrivo.
- hai iniziato a farti un'idea?- mi chiede con tono dolce e premuroso, davanti alla quale non ho intenzione di cedere.
Nella sala arriva anche Tsireya in compagnia di Kiri, mentre ridono e scherzano tra di loro, ma mia sorella si ammutolisce all'istante appena vede la scena di me e nostra mamma parlare.
Mi guarda preoccupata e con gli occhi che esprimono solo il panico e la paura più totale, sa che lì evito da giorni perché non volevo vederli, e vedermi in una stanza con loro due insieme la preoccupa e non poco.
- su cosa?- chiedo con tono distaccato, non rivolgendole neanche uno sguardo, mentre cerco di tranquillizzare mia sorella da lontano.
- puoi guardarmi per favore?- chiede alzando un po' il tono della voce, la stanza cala subito in un silenzio tombale, e le orecchie di tutti adesso sono puntate su di noi.
Poso il mio sguardo su di lei e la guardo con totale indifferenza sperando che finisca subito questa conversazione.
- di cosa vuoi parlare?- chiedo con tono freddo e distaccato, cercando di arrivare subito alla conclusione di tutto questo insulso teatrino, distogliendo di nuovo lo sguardo dal suo, iniziando a guardarmi intorno
- della scelta del tuo compagno- appena mia madre inizia a formulare questa frase entra nella sala Neteyam, con la sua sorellina più piccola stretta tra le braccia.
Tutti puntano subito i loro sguardi su di lui, che strane casualità avvengono a volte vero? Inizia a guardarsi intorno, sentendosi tremendamente in soggezione, e punta velocemente il suo sguardo perso e confuso su di me. Mi chiede con lo sguardo cosa stia succedendo, ma evito di rispondergli e sigillo gli occhi, sapendo perfettamente cosa sta pensando tutta la gente in questa stanza.
Sospiro rumorosamente e mi scosto dal tocco di mia madre, facendo un passo indietro.
- non ho intenzione di scegliere- dico mantenendo un tono basso, non avrò mai il coraggio di urlare o arrabbiarmi con mia madre, mi hanno sempre insegnato il rispetto prima di tutto.
- ma cosa dici Nay! dovrai pur scegliere un compagno prima o poi!- esclama cercando di farmi ragionare ma scuoto subito la testa, in segno di negazione, non volendo sentire altro su questo argomento.
- prendi in considerazione Neteyam.. o Lo'ak- dice mio padre avvicinandosi a noi, e sento subito lo sguardo dei due fratelli bruciare sulla mia pelle.
Guardo dietro le spalle di mia madre e vedo il fratello minore nascondere un sorrisetto soddisfatto sotto la mano, che sfrega lentamente sulle labbra, cercando di non farsi vedere da nessuno.
- sono dei bravi ragazzi, abili cacciatori.. ed in questo modo convalideremo ufficialmente la loro entrata nel nostro clan- esclama con tono dolce, cercando di farmi cambiare idea, proponendomi le sue proposte, cioè i candidati che ha in mente per me.
-papà..- sussurro chiudendo gli occhi, sapendo che le sue parole porteranno sono problemi.
Sospiro rumorosamente e riapro le palpebre, cercando di risultare totalmente indifferente davanti alle sue parole.
Poso il mio sguardo su Neteyam, che non è molto contento del fatto che per la scelta del mio compagno abbiano preso in considerazione anche il suo fratellino oltre che lui. Guarda Lo'ak con sguardo perso, mentre nota anche lui il pessimo tentativo del fratello di nascondere il sorrisetto che ha stampato in faccia, e subito gli rivolge uno sguardo assassino.
Mi mordo avidamente l'interno guancia, sperando che non accada niente tra i due dopo stasera.
Neteyam mette lentamente giù sua sorella e si avvicina a suo padre, con il suo sguardo minaccioso fisso su suo fratello, mentre mantiene comunque le orecchie tese nella nostra direzione in modo tale da continuare ad ascoltare la nostra conversazione.
- non voglio scegliere adesso!- esclamo cercando di tirarmi fuori da questa situazione, levandomi di dosso le responsabilità delle parole che ha appena detto mio padre.
- figlia mia..- mi richiama mio padre con tono dolce e pacato, richiamando la mia attenzione, allungando una mano verso di me, pronto ad accarezzarmi un braccio, ma io mi scanso subito da questo tentativo di contatto.
- no!- esclamo facendo qualche altro passo indietro, allontanandomi ancora di più da loro.
- non ho intenzione di scegliere fino a quando non mi direte la verità!- esclamo alzando il tono della voce -fino a quando non saprò tutto io non sceglierò..- sussurro con tono fermo e deciso, guardando entrambi con sicurezza in me stessa.
- cosa vuoi sapere?- chiede con tono duro mia madre, che sembra decisa ad accontentarmi, e questo solo per farmi scegliere un compagno.
- voglio la verità su di me- dico alzando il mento e raddrizzando le spalle, cercando di non far notare ai miei genitori la tensione e la preoccupazione che ho addosso in questo preciso momento.
- di che verità stai parlando?- chiede ridacchiando istericamente mia madre, cercando di far finta di niente, volendo nascondere la sua reazione sorpresa e spaventa davanti alle mie parole.
-sono vostra figlia si o no?- chiedo con tono freddo, mentre i miei battetti accelerano velocemente.
-Nay.. ma cosa dici?- chiede Jake con tono spaventato, introducendosi da solo nella conversazione, cercando di difendere i miei genitori.
-cosa dovrei fare Jake? rimanere con il dubbio per tutto il resto della mia vita?- chiedo con voce spezzata, sperando che almeno lui sappia capirmi e sostenermi.
-Nay, non è il momento..- sussurra mentre rimane ad una certa distanza da noi, da me.
-papà smettila..- la voce di Lo'ak zittisce tutti, mentre il ragazzo mantiene la testa bassa e stringe le mani in due pugni ben stretti.
-Lo'ak, per favore- sussurra digrignando i denti suo fratello avvicinandosi velocemente a lui, cercando di farlo stare zitto e di non peggiorare la situazione.
-no bro! non so tu, ma anche io voglio sapere la verità- esclama zittendo suo fratello, che lo guarda molto sorpreso dalla reazione che ha avuto.
- allora papà? perché non ce lo dici?- chiede con tono supponente posando il suo sguardo su suo padre.
- dire cosa?- esclama Jake confuso, non sapendo più cosa diavolo sta succedendo intorno a se.
-perché non ci dici che in realtà lei è tua figlia?- chiede senza pudore o vergogna -si spiegherebbero un sacco di cose..- esclama con tono basso, accusando pesantemente suo padre in pubblico.
-mia figlia?- chiede il padre alzando il tono della voce, sorpreso e sconvolto dalle parole del figlio, del tutto inaspettate per lui.
- cosa diavolo sta succedendo?- chiede mia madre digrignando i denti mentre punta il suo sguardo su di me, cercando spiegazioni da parte mia.
Con la coda dell'occhio vedo Jake scrollare le spalle e guardarmi con sguardo perso, sapendo che è colpa sua se io adesso so per certo che mi nascondono qualcosa.
- è colpa mia..- sussurra prendendosi lui tutte le colpe, evitando velocemente le accuse da parte di suo figlio.
I miei genitori si girano di scatto verso Jake, che si scusa con lo sguardo. Anche mia sorella e i due fratelli si rendono conto che veramente Jake c'entra qualcosa in tutto questo, e guardano la scena con gli occhi spalancati ed un espressione incredula stampata sul volto.
Sento mia madre sospirare rumorosamente e posare una mano sulla spalla di mio padre
- dobbiamo dirglielo..- dice con voce flebile e sguardo addolorato, cercando un cenno di approvazione da parte sua.
Mio padre abbassa lo sguardo colpevole e sospira lentamente con aria affranta, mentre si prepara mentalmente all'idea di dovermi raccontare tutto.
- lasciatelo fare a me.. vi prego- sento la voce di Jake intromettersi nella conversazione, mentre si avvicina a noi con passo felpato -alla fine sono stato io a portarti fin qui- dice con tono affranto rivolgendomi un piccolo ed innocente sorriso.
Guardo i tre adulti davanti a me, spostando il mio sguardo su ognuno di loro, tutti e tre con sguardo perso e assente, mentre io sto aspettando che inizino a raccontarmi tutto.
Jake guarda mio padre, con fare dispiaciuto, cercando un cenno di conferma da parte sua. Si guardano per qualche secondo negli occhi e mio padre gli fa un cenno piccolo con la testa, dandogli il via per iniziare a parlare.
- io so perfettamente che quello che sto per dirti non sarà facile da accettare.. ma in questo mondo tutto è possibile e lo abbiamo visto bene- dice ridacchiando leggermente alla fine, ma io non rido, voglio solo che inizi a raccontare tutto.
- sarà dura credere alle parole che sentirai.. ma sappi che sono vere, e che io sto aspettando questo momento da più di sedici anni- sussurra sorridendo leggermente, cercando di sembrare carino e dolce nonostante l'evidente stato di imbarazzo in cui si è ritrovato involontariamente.
- sai, questo corpo che vedi- dice indicandosi da solo -è stato creato in un laboratorio.. molti anni fa conducevo una vita molto diversa, su un'altro pianeta, con un altro popolo, con altre usanze e tradizioni, e parlando un'altra lingua- annuisco leggermente davanti alle sue parole, facendogli capire che lo sto ascoltando, anche se ancora non capisco per quale motivo mi stia raccontando la storia della sua vita.
- la gente del cielo, ha creato questo corpo per me, ed io non sono l'unico esemplare su pandora ad avere un Avatar- dice abbassando lo sguardo -e non sono né il primo e né l'ultimo degli esperimenti che hanno condotto in tutti questi anni- dice continuando il suo discorso con un po' di titubanza.
- alla base da dove sono uscito, durante i mesi prima della grande guerra, gli esperimenti sono continuati, con l'intenzione di creare un'altro Na'vi, con un procedimento diverso da come sono stato creato io- riprende un attimo fiato e sospira rumorosamente.
Mia sorella si avvicina lentamente a me, e si aggrappa lentamente al mio braccio, cercando di farmi forza e di darmi tutto il suo sostegno ed supporto per continuare ad ascoltare la storia di Jake, restando al mio fianco per tutto il tempo.
- durante la fase di evacuazione degli umani da Pandora, un mio soldato mi ha portato degli scienziati e degli addetti al laboratorio, con tra le mani l'unico successo che sono riusciti ad avere nel giro di dieci anni di tentativi e continui fallimenti- dice gesticolando leggermente, preso un attimo dal panico, non riuscendo a trovare le parole giuste per continuare.
Gira leggermente il capo e guarda per un attimo i miei genitori, cercando di raccogliere tutto il coraggio che ha in corpo.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora