Capitolo 27

519 28 2
                                    

Mi giro e mi rigiro nel letto, cercando di prendere sonno, ma appena chiudo gli occhi mi ritrovo davanti il volto dello straniero che mi urla contro di intromettermi in tutto.
È quasi straziante sentirsi dire queste cose ed essere trattata in quel modo dalla persona che hai scelto, dalla persona che ti fa battere il cuore...
Mi tiro su, mettendomi seduta sulla mia rete, passandomi le mani fra i capelli, sentendo la mia testa esplodere.
Sbuffo sonoramente, ma mi tappo subito la bocca con una mano, ricordandomi che la mia famiglia sta dormendo, ad anche da un bel pò.
Giro la testa guardando le stelle e Polifemo riflettersi nel mare, creando uno spettacolo mozzafiato.
Mi guardo un po' intorno, sperando che il sonno mi colpisca al più presto, ma non penso che accadrà, almeno per stanotte.
Il mio sguardo ricade sulla capanna dei Sully, dove vedo una figura seduta sul portico, con le gambe immerse nell'acqua e con la testa china, mentre giocherella con i pesci che gli girano intorno.
Assottiglio le palpebre cercando di capire chi sia, ma mi risulta difficile con tutto questo buio.
Alza il suo sguardo su di me, come se avesse sentito che lo stessi guardando, e riconosco all'istante questi occhi, li riconoscerei tra mille.
Lo guardo con totale indifferenza mentre lui sospira con fare affranto, grattandosi leggermente la testa.
Mi perseguita nei sogni ed anche nella realtà, incredibile cazzo.
Sento uno strano formicolio alle mani, che fa crescere in me la voglia di andare a nuoto fino a lì e prenderlo a schiaffi per come mi ha trattata, ma devo essere superiore, l'indifferenza è l'arma più potente, o almeno così mi ripete sempre mia madre da piccola.
Gli rivolgo un'ultimo sguardo indifferente per poi girarmi, dandogli le spalle, e tornare a dormire, anzi, a provarci.













- mamma ti prego!- dico cercando di convincerla a non andarsene, gli amici di Jake stanno facendo delle analisi sul corpo di Kiri, e tutto sembra normale, non trovano la causa dell'attacco epilettico che ha avuto ieri pomeriggio in acqua.
- non hanno bisogno di me- mi dice sentendosi offesa dal fatto che l'abbiano sostituita con così tanta facilità
- ti prego..- sussurro cercando di convincerla, supplicandola con lo sguardo.
Mi guarda e sospira per poi girarsi ed ordinare immediatamente a questi tizi di uscire e lasciarle spazio.
I ragazzi recuperano velocemente tutte le loro cose ed escono di corsa, spaventati da mia madre.
Li guardo attentamente, soprattutto il demone, che è così.. strano. Non ne ho mai visto uno prima d'ora, e sono così curiosi e.. bassi.
Jake si ferma a parlare con loro, sperando che possano dargli buone notizie e rassicurarlo sulle condizioni di Kiri. Lo guardo attentamente analizzando ogni suo singolo movimento, e nella mia mente continua a gironzolare l'idea "avrei potuto essere sua figlia". Chissà come sarebbe stato..
Scuoto velocemente la testa, cercando di eliminare questi pensieri dalla mia mente, io amo i miei genitori, li amo da morire e non li cambierei con niente al mondo.. anche perché se mi avesse tenuto con se adesso avrei i suoi figli come fratelli.
Jake si accorge del mio sguardo su di lui, e punta i suoi occhi su di me. I suoi due amici seguono il suo sguardo e appena mi vedono la loro espressione cambia, diventando sorpresa. Si rivolgo subito verso Jake, iniziando a parlare con lui, mi avranno riconosciuta? Mi conoscono anche loro?
Il guerriero gli dice qualcosa sotto voce e loro lentamente si allontanano da lui, lanciando ogni tanto qualche sguardo nella mia direzione. Jake sospira amaramente e scrolla velocemente le spalle, alzando la testa al cielo. Punta il suo sguardo su di me e mi rivolge un piccolo sorriso, per poi avvicinarsi velocemente a me, con sguardo preoccupato mentre si massaggia delicatamente le tempie con due dita.
- pensi che funzionerà?- mi chiede con tono preoccupato, ma anche speranzoso.
- mia madre sa fare miracoli..- sussurro posando una mano sul suo braccio, cercando di dargli forza, sorridendogli leggermente.
Gira la testa verso di me e mi guarda rivolgendomi un piccolo sorriso, ringraziandomi per il supporto e per l'aiuto che sto dando a lui e alla sua famiglia.
- parlando di altro..- dice cercando di cambiare discorso, schiarendosi leggermente la voce.
- no, Jake, non parleremo di Neteyam- dico sbuffando sonoramente, sapendo già dove vuole andare a parare.
- Nay..- mi richiama con tono dolce, cercando di convincermi a parlarne con lui.
- non parleremo di tuo figlio, Jake- dico con tono duro, alzando il mio sguardo su di lui senza inclinare o girare la testa, guardandolo attraverso le mie ciglia.
- Nay..- mi richiama di nuovo, mantenendo il tono dolce, ma con tono più autoritario, sembra quasi che me lo stia ordinando
- non ho intenzione di parlare d'amore con te- dico sistemandomi davanti a lui, guardandolo dal basso, inclinando leggermente la testa verso di lui.
- allora ammetti che è amore..- mi rivolge un sorrisetto soddisfatto e subito sbuffo davanti alle sue parole, alzando gli occhi al cielo con fare scocciato.
- smettila Jake- dico rendendomi conto di quello che ho detto, e che sicuramente andrà a dire a suo figlio.
- sai che sono l'unico con cui puoi parlare liberamente.. e poi- dice mentre il suo tono cala notevolmente -ti ho salvato la vita, me lo devi..- dice cercando di convincermi ad aprirmi con lui, ricordandomi che mi ha regalato una bella vita portandomi qui, salvandomi da una vita in laboratorio.
- no Jake, non ci penso proprio- dico rimanendo ferma sulla mia decisione, incrociando le braccia al petto, girando la testa per evitare di guardarlo.
- perché? non ti fidi di me?- mi chiede con tono un po' affranto.
- Jake..- sussurro per poi sbuffare sonoramente mostrando questa mia enorme difficoltà nel riuscire a fidarmi ed aprirmi con qualcuno - sei suo padre Jake!- esclamo cercando di fargli capire il motivo per cui sono così trattenuta dal parlare con lui, utilizzandola anche un po' come scusa per evitare il discorso.
Scrolla leggermente le spalle e sorride divertito per poi posare una mano sulla mia testa, sfregandola sui miei capelli con fare amichevole.
- si è svegliata! Kiri si è svegliata!- sentiamo Tuk urlare dalla capanna, gli occhi di Jake si spalancano e con uno scatto si precipita subito dentro, andando a controllare che sia vero.
Lo seguo lasciandogli del tempo, e mi avvicino a loro, fermandomi sull'uscio della porta e mi appoggio con una spalla alla parete, vedendo questa famiglia tornare a respirare.
Kiri inizia a piangere a dirotto, ma nessuno di noi ne capisce il motivo.
- grande madre grazie..- sussurra Neytiri stringendosela velocemente al petto, mentre cerca di tranquillizzarla e scoprire perché stia piangendo.
Mia madre si avvicina lentamente a me, fermandosi al mio fianco, guardandomi con fare leggermente scocciato.
- un grazie a me mai..- sussurra ed io la guardo subito male, riprendendola con lo sguardo.
- dai mamma.. cerca di capirli- dico cercando di farla pentire delle sue parole.
Sospira e mi lascia un piccolo bacio sulla guancia prima di incamminarsi ed allontanarsi lentamente da loro e da me.
Guardo tutta la scena con quasi le lacrime agli occhi, commuovendomi davanti a tutto questo immenso amore.
Neytiri posa il suo sguardo su di me e mi mima un "grazie" con le labbra mentre mi sorride con fare debitore, ringraziandomi per aver convinto mia madre a fare un tentativo.
Ricambio subito il sorriso, facendole capire che non è in debito con me, e che non mi deve niente in cambio.
Sento una strana sensazione di bruciore sulla mia pelle che mi fa rabbrividire all'istante.
Giro leggermente lo sguardo e capisco all'istante da cosa è dovuta questa sensazione. Il mio sguardo si incrocia con il suo e lo guardo con totale indifferenza, sono arrabbiatissima con lui, e niente mi farà cambiare idea per il momento.
Sospira leggermente e china la testa, raccogliendo tutto il coraggio che ha in corpo, fa un bel respiro e si avvicina lentamente a me, fermandosi a qualche passo dal mio corpo.
Non ho abbassato o distolto lo sguardo da lui neanche per sbaglio, deve capire che non mi toccano minimamente i suoi sensi di colpa.
Abbassa lo sguardo incrociando le braccia al petto, e sospira rumorosamente.
Il mio sguardo cade sulle sue mani, più precisamente sulle sue dita, che accarezzano lentamente la pelle del suo braccio.
I miei battiti accelerano all'improvviso ricordandomi la sensazione che provo nel sentire quelle dita sfiorare la mia pelle.
Sbatto velocemente le palpebre cercando di riprendermi velocemente, mentre tutto il mio corpo viene invaso da brividi.
Alza il suo sguardo su di me, e sento la mia barriera di indifferenza creparsi leggermente.
Scuoto leggermente la testa e ritorno in me, ricordandomi il perché sono così arrabbiata con lui, tornando ad assumere una postura rigida ed un espressione indifferente.
Punto il mio sguardo nel suo ed aspetto che inizi a dire qualcosa, perché io non ho intenzione di rivolgergli la parola, ma neanche sotto tortura.
Il mio sguardo si sposta dietro le sue spalle e vedo Jake guardarci, punta il suo sguardo su di me e mi fa segno, con un cenno del capo, di provare a fare pace.
Alzo subito gli occhi al cielo e giro subito la testa, evitando così sia lo sguardo del padre che del figlio maggiore.
- dov'è Lo'ak?- sento la voce di Neytiri leggermente preoccupata mentre cerca suo figlio, guardandosi intorno.
Sposto subito la mia attenzione su di loro, e Neteyam fa lo stesso, girandosi verso la sua famiglia, anche se sono arrabbiati tra di loro, Lo'ak rimane comunque suo fratello, e lui si preoccuperà sempre per lui.
- Neteyam, hai visto tuo fratello?- gli chiede subito suo padre con tono preoccupato
- quando mi sono svegliato si stava preparando per uscire, poi non l'ho più visto- dice con voce roca, a causa del sonno durato un paio di ore, se non di meno.
- a che ora ti sei svegliato?- chiede Jake avvicinandosi velocemente al suo primogenito.
- all'alba- dice con tono abbastanza confuso, cercando di capire per quale motivo gli stia facendo tutte queste domande
- sono più di sei ore che non lo vediamo- esclama Jake iniziandosi a preoccupare seriamente.
- dove sono i tuoi fratelli?- mi chiede puntandomi il dito contro, mettendo in mezzo anche me ed i miei fratelli
- stanno ancora dormendo- dico abbastanza confusa anche io, non capendo per quale motivo adesso vengono chiamati in causa anche loro.
- è uscito da solo.. cazzo!- esclama Jake iniziandosi a preoccupare più che mai.
- papà! sarà sicuramente da Payakan, non preoccuparti- esclama lo straniero, cercando di tranquillizzare suo padre.
- sa che sua sorella si trova in queste condizioni e non torna per vedere come sta?- chiede il guerriero con tono duro contro suo figlio, facendolo ragionare.
Jake effettivamente ha ragione, sapeva che oggi sarebbero venuti a controllare Kiri e non si è fatto vivo?
- dobbiamo andare a cercarlo, forza!- esclama battendo le mani, mettendo tutta la famiglia in azione. Neteyam mi rivolge un ultimo e fugace sguardo prima di andarsi a preparare, infilando sulla testa gli occhiali protettivi ed i polsini, per poi sistemare sulle spalle il suo arco con tanto di frecce.
- tu vieni con me- esclama Jake puntandomi un dito contro, gli rivolgo un cenno affermativo, secco e deciso, dandogli la mia più totale disponibilità per dargli una mano.
- vieni forza- mi fa segno di avvicinarmi a lui mentre apre una valigetta nascosta sotto delle coperte.
- hai una mira impeccabile, ma vedi di fare attenzione con questo- dice passandomi un aggeggio che mai ho visto prima d'ora, e non so nemmeno come si usi sto coso.
- è come usare arco e frecce, prendi la mira- dice avvicinandosi a me per farmi vedere come devo tenerlo in mano - e schiacci il grilletto per sparare- dice indicandomi un piccolo gancetto con il dito.
Annuisco leggermente e lo afferro saldamente tra le mani, aspettando che lui finisca di prepararsi.
Si avvicina velocemente a me, mettendomi indosso una strana collana ed un piccolissimo affare nell'orecchio.
- schiacciando questi due bottoni potrai parlare con tutti noi- dice afferrando una mia mano, e facendomi sentire con i polpastrelli delle dita i due tastini a cui si riferisce.
- tutto chiaro?- mi chiede cercando la convinzione giusta mei miei occhi e io gli rispondo con un piccolo sorrisino divertito. Tutto ciò normalmente mi mettere adrenalina addosso, ma al momento la preoccupazione per il teppista vince su tutto.
- forza, tutti in volo!- urla facendo segno alla sua famiglia di avviarsi verso la spiaggia.
Mi fa segno di seguirlo e senza esitare o fare un fiato lo seguo, fin sulla spiaggia, con dietro di noi sua moglie e il suo figlio più grande.
Fanno tutti e tre un verso strano con la bocca e dopo qualche secondo atterrano davanti a noi tre Ikran, pronti a volare.
Saltano in groppa alle bestie con un'agilità incredibile, facendola sembrare una cosa semplicissima.
Jake allunga una mano verso di me, che afferro subito senza alcun tipo di esitazione, e mi tira su velocemente, facendomi ritrovare dietro le sue spalle in pochi secondi.
- dividiamoci- urla per poi spiccare il volo un secondo dopo.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora