Capitolo 9

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Ci allontaniamo dal villaggio restando in superficie fino al confine del rif, dopo il confine il mare è pericoloso e noi tutti lo sappiamo bene.
- ricordatevi che la responsabilità delle vostre vite è mia- dico con tono serio per poi fare segno a mia sorella di seguirmi e di immergersi dopo di me.
Appena mi immergo una forza di repulsione spinge via Neteyam, che però riesce a mantenersi a me, stringendosi al mio corpo, avvolgendo la mia vita con le sue braccia.
Una seria di brividi attraversa il mio corpo, distraendomi fortemente dall'obbiettivo.
Cerco di concentrarmi sulla guida e di tenere bene a mente la meta, ma soprattutto su mia sorella dietro che ci segue, ma la mia mente continua a tornare e a ritornare al sensazione che provo nel sentire le sue mani su di me.
Continuiamo a nuotare e spingo il mio destriero ad andare il più veloce possibile, sperando di arrivare il prima possibile e tirarmi fuori da questa situazione per me molto imbarazzante.
Arriviamo ad una caletta molto piccola ed isolata, in un'isola non molto distante dalla nostra, più o meno dieci minuti a nuoto, con la caratteristica di essere sempre piena di varie tipologie di pesci.
Risaliamo velocemente in superficie, prendendo finalmente un po' d'aria, e qualche secondo dopo di noi spuntano fuori dall'acqua anche mia sorella e Lo'ak.
Le faccio segno di avvicinarsi a noi e subito lei mi ascolta, le allungo velocemente una mano, che lei subito afferra, in modo tale da non farci allontanare dalla corrente.
- cosa dobbiamo fare?- chiede lo straniero seduto dietro mia sorella, eccitato dal pensiero di entrare subito in azione, sfregando le sue mani l'una contro l'altra, completamente accecato dall'adrenalina.
- tu non farai niente- dico girandomi al contrario, smettendo di dare le spalle a Neteyam, che subito mi sorride leggermente.
- scendi..- dico con tono gentile al ragazzo seduto di fronte a me, che mi sguarda subito stranito dalle mie parole.
- devi andare con loro..- dico spiegando il motivo delle mie parole, e lui mi chiede, facendomi segno con le mani, se deve passare sull'ilu di Tsireya ed io gli rispondo annuendo leggermente.
Mi restituisce la mia balestra, che gli ho consegnato prima di partire per poi passare con molta agilità sul gigante affianco a noi.
- vi immergerete e guarderete ciò che faccio, poi ci proverete voi- dico mentre carico velocemente la balestra per poi tornare a sedermi dritta sul torso della povera bestia che è costretta a seguirmi in ogni mia cazzata
- tieni pronta la sacca- dico guardando mia sorella, con la sacca a tracolla, per poi rivolgerle un veloce e fugace occhiolino.
Mi immergo velocemente tenendomi il più saldamente possibile alle redini.
I tre si stringono tra di loro e si immergono a loro volta, seguendomi lentamente e restando ad una giusta distanza di sicurezza.
Inizio a nuotare il più velocemente possibile  e mi avvicino ad un piccolo branco, formato da una decina di esemplari, iniziamo a girare intorno ad essi costringendoli a restare il più vicino possibile tra di loro.
Mi aggrappo con le gambe al collo del mio ilu, contrastando il mio peso e la forza della velocità solo garzie alla forza degli addominali e dei quadricipiti.
Con ambe le mani afferro la balestra e scocco la prima freccia, con cui prendo due pesci in una volta, ricarico velocemente e ne scocco un'altra, ed infine ricarico ancora e scocco l'ultima freccia.
Riafferro le redini con una mano ed iniziamo a nuotare verso il fondale, dove i poveri pesci stanno affondando, ormai passati a miglior vita, e li afferro velocemente, prendendo tutte e tre le frecce dalla coda di queste ultime.
Risalgo velocemente in superficie e un piccolo urlo abbandona le mie labbra appena non sento più la pressione dell'acqua sul mio viso, mentre il mio corpo freme a causa dell'adrenalina.
Risalgono in superficie anche i tre spettatori e subito mi avvicino a loro con un sorriso a trentasei denti stampato sulle labbra.
Mia sorella mi batte la mani, fiera di me e di ciò che ho fatto e con un sorriso imbarazzato le passo le frecce, una alla volta, in modo tale da lasciarle il giusto tempo per liberarle e mettere il bottino dentro la sacca.
Mi riprendo velocemente le frecce e ricarico velocemente la balestra, pronta ad insegnare tutto ai miei due nuovi discepoli.
- allora.. chi inizia?- chiedo guardando i due fratelli, ed il più piccolo, con una strabiliante agilità, salta all'istante sulla groppa del mio ilu.
- lasciami il posto forza!- dice invitandomi a spostarmi ed a lasciargli il posto di guidatore mentre mi spinge leggermente, quasi imponendomi di spostarmi.
Lo fulmino subito con lo sguardo facendogli capire che non succederà mai e poi mai.
- dai Nay!- esclama cercando di convincermi a lasciarlo provare da solo, facendomi gli occhioni dolci, sperando che io ceda davanti a questo suo insulso tentativo di abbindolarmi.
- responsabilità mie, regole mie... comando io Lo'ak- dico con tono autoritario facendogli capire che non glielo lascerò mai fare.
Gli passo la mia balestra, e le altre due frecce e lui la ispeziona attentamente, cercando di capire come si usa, loro sono abituati ad usare arco e frecce, ma in acqua servono a ben poco.
- qui c'è il grilletto.. cerca di non uccidere uno di noi- gli dico essendo consapevole del fatto che sto lasciando un arma in mano ad un principiante mezzo pazzo.
- non ti prometto niente..- esclama con tono basso, sorridendo malignamente subito dopo.
- reggiti- gli dico facendogli segno di aggrapparsi velocemente a me.
Il mio sguardo cade casualmente su i nostri fratelli, Tsireya ci guarda con fare geloso, non che lei sia gelosa di me, ma gelosa del fatto che ci sia io qui e non lei, mentre Neteyam ci guarda attentamente, increspando leggermente le labbra e mordendosi avidamente l'interno guancia.
Gli chiedo con lo sguardo cosa ci sia che non va, ma lui sembra evitarmi. Distoglie il suo sguardo dal mio e gira la testa, evitando di guardarmi mentre sospira rumorosamente.
Giro velocemente la testa verso lo straniero aggrappato al mio busto, e gli chiedo con lo sguardo cosa abbiamo questi due, e lui, guardandomi altrettanto confuso dalla cosa, mi risponde con una leggera alzata di spalle.
Sbuffo sonoramente mentre scuoto leggermente la testa, ed insieme ci immergiamo, prendendo una bella boccata d'aria.
Iniziamo a nuotare, allontanandoci dai nostri fratelli, e gli faccio segno di cercare con lo sguardo un branco di pesci, che dopo attente ricerche troviamo, più è grande il branco e più sarà facile per lui centrare il bersaglio. In acqua è tutto diverso, le prede si muovono più velocemente e le frecce molto più lentamente.
Appena siamo abbastanza vicini Lo'ak inizia a prendere la mira, scoccando dopo qualche secondo la sua prima freccia in acqua.
Il pesce inizia a prendere sangue, lasciando dietro di se una scia rossa, mentre scende lentamente verso il fondale, e lo straniero esulta senza lasciare la sua presa su di me.
Gli sorrido ampiamente mentre smettiamo di nuotare ed iniziamo a galleggiare sott'acqua, mi giro verso di lui e con il linguaggio dei segni gli dico "sei stato bravissimo".
Fa per rispondermi ma le mie orecchie si muovono velocemente percependo dei movimenti strani intorno a noi.
Mi guardo attentamente intorno, mettendomi subito sugli attenti, cercando nell'oscurità del mare da dove provengono questi versi gutturali, quasi macabri.
Mi giro e da dietro di noi, vedo arrivare a tutta velocità un Akula, con le fauci spalancate e gli occhi pieni di sangue.
I miei occhi si spalancano e con uno scatto inizio a correre il più velocemente possibile.
La mia mano come per istinto, si posa sulla schiena di Lo'ak, afferrandolo saldamente, spingendolo contro di me per la paura che possa volare via. Il suo corpo aderisce completamente al mio e le sue braccia si legano all'istante intorno al mio corpo, come una sorta di riflesso dopo l'urto.
Mi rivolge subito uno sguardo ammiccante, con un piccolo ghigno sul viso che lascia poco spazio all'immaginazione.
Appena sono sicura che sia ben stretto a me lascio la presa sulla sua schiena e mi giro velocemente alla ricerca di Tsireya. Punto subito il mio sguardo sul suo ilu, e noto che a pilotare è Neteyam e non Tsireya, che invece si trova dietro di lui, saldamente aggrappata alla sua schiena.
Neteyam mi rivolge uno sguardo preoccupato e spaventato, ma sa perfettamente che io proteggerò suo fratello a costo della mia stessa vita se so che lui farà lo stesso con mia sorella.
Iniziano a scappare anche loro, ed io li faccio andare avanti, sapendo come seminare una bestia del genere, sperando di riuscirci nonostante il carico in più, cioè Lo'ak.
Lo straniero alle mie spalle nota velocemente il bestione dietro di noi, intento a seguirci con le fauci spalancate, e si stringe ancora di più a me, rendendosi conto che è la stessa specie di bestia che ha cercato di ucciderlo settimane fa, quando poi lo ha salvato Payakan.
Corriamo e corriamo, il più velocemente possibile, andando ogni tanto a zigzag per far andare molto più avanti mia sorella e Neteyam, che presto scompaiono dalla nostra vista.
Il mostro continua a seguirci, accecato dalla fame e dalla voglia di mangiarci, letteralmente.
Arriviamo a poche miglia dal confine del rif, e mi rendo conto che lo sto portando troppo vicino al nostro villaggio.
Devio subito la traiettoria e Lo'ak con uno scatto prende la balestra con una mano e si gira verso la bestia, tenendosi comunque ben stretto a me. Scocca velocemente una prima freccia, che colpisce la bestia dritta nell'occhio, accecandola. Ma quest'ultima invece di soffrire, sembra essere ancora più arrabbiata e famelica di prima.
Il teppista prende nuovamente la mira ed appena l'akula apre di nuovo la bocca scocca le ultime due frecce, che gli trapassano velocemente il palato, attraversando la zona del cervello.
La bestia rallenta lentamente fino a perde completamente le energie ed io posso finalmente rallentare.
Prendo velocemente la corda che porto sempre con me, legata intorno al collo del mio ilu, e gli comando di restare fermo.
Nuoto velocemente verso la bestia che lentamente scende per arrivare sul fondale e con estrema fretta faccio un nodo intorno alla sua enorme coda. Prendo l'altra estremità e la faccio afferrare dalle zanne del mio piccolo ilu, che riesce a trascinarlo a stento.
Torniamo verso il villaggio, con il bottino di caccia più grande che Lo'ak potrà mai fare nella sua intera carriera da cacciatore.
Superiamo il rif e con molta calma risaliamo in superficie e ci dirigiamo verso la riva con molta calma, per evitare che il mio fedele amico si affatichi troppo.
- sei stato fantastico!- urlo girandomi completamente verso lo straniero, congratulandomi con lui per la fantastica idea che ha avuto.
Presa dall'istinto mi butto su di lui, stringendolo tra le mie braccia, con il cuore che batte all'impazzata e l'adrenalina a mille.
Rimane pietrificato per qualche secondo, abbastanza sorpreso dal mio gesto, ma alla fine realizza cosa sta succedendo e ricambia velocemente l'abbraccio, per poi far uscire dalle sue labbra un urlo fortissimo, dettato dall'adrenalina del momento.
- è meraviglioso!- urla posando le mani sulle mie spalle, allontanandomi da se, sorridendo felice come un bambino, ed io sorrido insieme a lui, felice quasi quanto lui.
Posa il suo sguardo nel mio ed il mio cuore sussulta a causa dell'intensità di questo sguardo, così tremendamente magnetico.
Si ammutolisce all'istante con il sorriso ancora stampato sulle labbra. Sento il suo cuore accelerare sempre di più ed il respiro farsi sempre più corto mentre le sue pupille si dilatano al massimo consentito.
All'improvviso lo straniero fa uno scatto verso di me, prendendomi il viso tra le mani, avventantesi completamente sul mio corpo.
Lo stomaco mi si rigira su se stesso ed il mio cuore perde diversi battiti mentre un formicolio quasi snervante al petto inizia a farsi sentire.
Giro velocemente la testa, capendo subito le sue intenzioni, mentre le mie mani finiscono sul suo petto per cercare di allontanarlo.
Il suo corpo quasi cade su di me, aderendo completamente al mio, facendomi sbattere contro il collo del mio ilu, ritrovandomi così bloccata tra la povera bestia ed il corpo di Lo'ak, steso completamente su di me.
Ci ritroviamo, involontariamente, stretti l'uno all'altro, chiusi in questo abbraccio, per niente architettato, ne da me, ne da lui che aveva, evidentemente, altre intenzioni.
Si allontana di scatto da me, sentendosi tremendamente in imbarazzo per le sue intenzioni, non andate a buon fine, dettate probabilmente dall'euforia del momento.
Lo guardo stupita da tutto ciò, non riuscendo a dire neanche una parola, sentendo la mia bocca tremendamente secca ed arida.
Mi guarda con queste pupille tremendamente dilatate, ed io non so come reagire o come comportarmi. Gli scappa un piccolo sorriso, che gli nasce spontaneo sulle labbra, per poi abbassare lo sguardo sentendosi tremendamente in imbarazzo, esattamente come lo sono io.
Mi guardo un'attimo intorno, sperando che nessuno abbia visto ciò che è appena successo, sperando che mia sorella non abbia visto cosa è appena successo.
- siamo arrivati..- dico con voce roca e bassa, per poi schiarirmi leggermente la gola, mentre cerco disperatamente di levarmi di dosso tutto questo imbarazzo.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora