Capitolo 34

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- forse è stato un po' troppo duro con lui..- esclamo ripensando alla ramanzina da un'ora e passa che mio padre ha riservato per Lo'ak, costringendo anche noi ad assistere.
- no, ha usato il tono giusto.. semplicemente non doveva prendersela con voi tre- dice lo straniero cercando di proteggere me ed i miei fratelli.
Abbasso lo sguardo sui miei piedi, coperti dalla sabbia ancora calda, mentre l'acqua mi bagna leggermente fino sopra la caviglia, con piccole e costanti onde.
- alla fine ha ragione, dovevamo impedirglielo- dico prendendomi le colpe, mettendo in mezzo anche i miei fratelli, che erano lì con lui da molto tempo prima che arrivassimo noi, e che avrebbero potuto fermarlo.
- no Nay, non è per niente colpa vostra.. mio fratello ha fatto la scelta di legare con Payakan e adesso deve subirne le conseguenze- esclama camminando leggermente verso il mare, facendo arrivare il livello dell'acqua fino alle sue ginocchia. Si gira verso di me, mettendosi difronte a me, e mi guarda con fare intenerito, sa che mi sto sentendo in colpa per Lo'ak, ma sa anche, come lo so io, che non possiamo farci niente purtroppo.
- non capisco perché si comporta così..- sussurro incrociando le braccia al petto, quasi abbracciandomi da sola.
- è fatto così.. è il suo modo di agire, e noi dobbiamo semplicemente capirlo e stargli vicino- dice sorridendo leggermente, cercando di tirarmi su il morale.
Ricambio leggermente il sorriso per poi chinare leggermente la testa, sospirando con fare affranto.
- dobbiamo pensare ad altro..- sussurra con tono dolce facendo qualche passo verso di me.
Posa con dolcezza una mano sulla mia guancia, accarezzandomi delicatamente con i polpastrelli.
- tipo?- chiedo sospirando silenziosamente, alzando lentamente il mio sguardo su di lui.
- a noi..?- chiede porgendomi una domanda retorica con tono abbastanza ovvio, sorridendo divertito dal fatto che io sia talmente tanto persa nei miei pensieri da aver dimenticato la nostra situazione attuale.
- oddio!- esclamo con tono frustrato -mia madre..- dico piagnucolando leggermente mentre mi sbatto quasi con violenza le mani sul viso, in segno di disperazione.
- continua con il fatto del matrimonio?- chiede ridendo mentre si avvicina a me, avvolgendomi le spalle con le sue braccia, tirandomi velocemente a se. Mantengo il viso nascosto tra le mie mani, mentre annuisco energicamente sul suo petto.
- la mia pazienza con lei sparisce- dico con tono sfinito alzando la testa verso di lui, cercando aiuto e comprensione da parte sua.
- come vuole fare?- mi chiede continuando a sorridere divertito dalla mia attuale espressione.
- secondo il suo piano noi due dovremmo andare in una delle capanne vuote del villaggio, consolidare il legame, e lei la mattina successiva vuole venirci a svegliare con tutto il corteo dietro che ci aspetta fuori la porta, pronti per festeggiare tutti insieme- si irrigidisce di colpo sulla mia pelle e le sue palpebre si spalancano leggermente.
- ecco.. vedi, le vengono solo idee di merda!- esclamo spiaccicandogli in faccia la reazione che ha avuto, ha insistito tanto per sapere e adesso non si deve lamentare.
- ma non è un po' esagerato così?- mi chiede inclinando leggermente la testa, mentre mi guarda speranzoso di trovare appoggio e supporto da parte mia.
- ma va?!- esclamo con tono sarcastico, facendogli capire che concordo con lui
- sto cercando di dirglielo da giorni, ma lei non mi vuole ascoltare perché è troppo presa dall'organizzare il tutto- dico sbuffando subito dopo, per poi far scontrare "violentemente" la mia fronte contro il suo petto.
- come le è venuta questa idea?- chiede con tono curioso -o meglio, perché? questa è la domanda giusta- chiede aggiustando la sua domanda.
- secondo te?- chiedo con tono ovvio rimanendo ferma con la fronte sul suo petto, serrando gli occhi dalla vergogna.
- ah vero.. perché sei- annuisco appena inizio a sentire le sue parole -la discendente del capo- diciamo in contemporanea, mi ha letto letteralmente nel pensiero.
- ecco- esclamo vittoriosa, vedendo che ha capito perfettamente l'andazzo della situazione.
- non ha pensato a tuo padre?- chiede con fare divertito -vorrei tanto seguire il piano di tua madre solo per vedere la faccia che avrà per tutto il giorno!- esclama ridendo divertito solo al pensiero della reazione che potrebbe avere mio padre, facendo scappare una piccola risatina anche a me.
- è così testarda..- sussurro posando una guancia sul suo petto, stringendo velocemente le braccia intorno al suo busto, sperando di sparire dentro di esse.
- mi ricorda molto qualcuno..- sussurra riferendosi chiaramente a me, ed io subito gli rivolgo uno sguardo assassino.
- almeno adesso sappiamo da chi hai preso!- esca cercando di giustificare la sua frase, provando a salvarsi in calcio d'angolo.
- ti ricordo che non sono loro figlia e che non abbiamo lo stesso dna- dico con tono freddo, sentendomi leggermente ferita ed offesa.
- hai ragione!- esclama ridendo ancora più di prima, divertito dalla situazione in cui si è infilato da solo. Lo guardò subito male, incrociando velocemente le braccia al petto.
- scusa..- sussurra smettendo all'improvviso di ridere, cercando di trattenere le risate il più possibile, ma non ci riesce e dopo qualche secondo mi scoppia a ridere in faccia, di nuovo
Lo allontano velocemente da me, posandogli le mani sul petto, spingendolo via, interrompendo il nostro abbraccio mentre lui continua a ridere, ancora più forte di prima.
Alzo gli occhi al cielo mentre mi giro, dandogli le spalle, per poi incamminarmi velocemente verso la foresta, cercando un tronco su cui appoggiarmi.
Mi siedo delicatamente sulla sabbia, appoggiandomi con la schiena contro il tronco di una palma, guardando lo straniero mentre continua a ridere sulla riva, a diversi metri da me.
- ti sei offesa?- mi chiede alzando leggermente la voce per farsi sentire da me, ed io in risposta gli dedico un dito medio, alzando la mano in aria.
- lo prendo per un no?- mi chiede sempre con tono alto mentre continuo a sventolare in aria la mano, ed in risposta alla sua domanda gli dedico anche il secondo dito medio, alzando entrambe le mani al cielo.
Scrolla leggermente le spalle e con sguardo dispiaciuto si avvicina lentamente a me. Con uno scatto veloce si siede al mio fianco, avvicinandosi il più possibile a me, per poi posare il suo mento sulla mia spalla.
- scusami..- dice con tono dolce cercando di addolcirmi con i suoi occhioni da cucciolo pentito.
- no- dico con tono deciso e fermo, continuando a guardare dritto davanti a me.
-perdonami..- sussurra mentre le sue dita iniziano ad accarezzarmi dolcemente un braccio, cercando di attirare la mia attenzione.
Giro la testa verso di lui, ritrovandomelo a pochi centimetri dal mio viso. I nostri nasi si sfiorano leggermente ed i miei occhi si incatenano con i suoi.
Restiamo così, fermi a guardarci negli occhi per diversi minuti, rimanendo in totale silenzio mentre ci contempliamo a vicenda.
Sento questo strano formicolio nello stomaco, farsi sempre più forte ad ogni istante che passa mentre i nostri sguardi sono incatenati l'uno all'altro.
- io ti vedo..- sussurro lentamente, scandendo bene ogni singola parola, sentendo questa strana necessità di dirglielo, liberandomi da questo piccolo peso che ormai portavo da tempo sul petto.
Il respiro gli si mozza all'istante, rimanendo completamente paralizzato ed ammaliato da queste mie parole, iniziando a sorridere, sorridere come mai ha fatto prima d'ora.
- io ti amo..- sussurra dopo diversi secondi di silenzio, spiazzandomi completamente.
Il mio corpo si ricopre completamente di brividi, sentendomi improvvisamente cosi.. felice. Un piccolo sorriso, del tutto spontaneo ed involontario, nasce lentamente sulle mie labbra. Il mio battito accelera notevolmente, mentre sento il mio cuore esplodere di gioia.
Mi avvicino velocemente al suo viso con un piccolo scatto, facendo scontrare delicatamente le nostre labbra.
Tutto il mio corpo tira un sospiro di sollievo, ormai è diventato il mio anti stress, il mio posto sicuro in cui so di essere la benvenuta, dove posso sfogarmi, scherzare ed essere sempre me stessa al cento per cento, con la consapevolezza che non verrò mai giudicata.
Mi allontano leggermente dalle sue labbra, ma una sua mano raggiunge velocemente la mia guancia, incastrando le dita tra i miei capelli, tirandomi velocemente verso di lui e facendo scontrare nuovamente le nostre labbra, opponendosi alla mia decisione di porre fine al nostro bacio.
Non mi tiro indietro, assecondando il suo intento di non far finire adesso questo momento così delicato e speciale.
Sospira leggermente sulle mie labbra, con fare sollevato, come se riuscisse a respirare solo quando sta con me.
Si allontana con delicatezza dalle mie labbra, e la sua mano abbandona lentamente la mia guancia, scendendo e posandosi delicatamente sulla mia gamba.
Le sue dita iniziano ad accarezzare la pelle sensibile della mia coscia, con una lentezza ed una delicatezza disarmante.
Il mio sguardo cade involontariamente sulle sue dita, analizzando ogni loro singolo movimento, rimanendo quasi ipnotizzata nel guardarle, mentre la lucidità abbandona lentamente la mia mente.
Sento il suo sguardo bruciare sulla mia pelle, quasi ustionandomi per quanto è intenso, alzo velocemente i miei occhi su di lui, intento ad osservarmi, con sguardo perso ed innamorato.
- che c'è?- chiedo in un sussurro, cercando di non rovinare l'atmosfera, e lui mi risponde con una leggera alzata di spalle mentre sulle sue labbra nasce un piccolo sorriso.
Le sue dita si stringono all'improvviso intorno alla mia gamba, facendomi sussultare leggermente, mentre nasce lentamente dentro di me la necessità di sentirlo il più vicino possibile a me.
Il suo sorriso si allarga appena scorge nei miei occhi la scintilla del desiderio, soddisfatto nell'essere riuscito nel suo intento.
- che c'è?- mi chiede in un sussurro, ripetendo le mie stesse parole, mentre si avvicina lentamente al mio corpo, lasciando un delicatissimo bacio a fior di pelle sulla mia spalla, che non fa altro che peggiorare la mia situazione.
Sospiro rumorosamente mentre lui continua a sorridere divertito ad un palmo dal mio viso.
Con un piccolo scatto mi avvicino al suo viso, facendo scontrare violentemente le nostre labbra. Le mie mani raggiungono le sue guance, tirandolo il più possibile verso di me, costringendolo a far restare le sue labbra incollate alle mie.
Non si ribella davanti alla mia decisione, ma anzi, la asseconda senza esitare nemmeno per un secondo.
Le sue mani afferrano saldamente entrambe le mie cosce, tirandomi verso di me, facendomi sedere a cavalcioni su di lui, mentre le nostre labbra non si separano neanche per un secondo.
Mi stringe un braccio intorno alla vita, tirandomi ancora di più verso di se, facendo combaciare perfettamente i nostri busti, azzerando completamente la distanza tra di noi, mentre l'altra mano rimane avvinghiata attorno alla mia coscia, stringendo con vigore la mia pelle tra le sue dita.
Approfondisce velocemente il bacio, mentre le sue mani iniziano a vagare lentamente lungo la mia schiena, accarezzandomi con questo suo tocco così leggero e delicato, che mi fa perdere completa la ragione e la capacità di intendere.
Le sue labbra scendono lentamente sul mio collo, iniziando a lasciare una piccola scia di baci umidi, che accorciano sempre di più il mio respiro.
Mi stringe il più possibile a se, mentre una mia mano finisce tra le sue treccine, spingendolo a non fermarsi e a continuare. Una sua mano scende lentamente lungo la mia schiena, fino ad arrivare ad una delle mie cosce, afferrandola saldamente, stringendo molto di più la presa rispetto a prima.
Le sue labbra continuano a scendere, passando lentamente tra le mie clavicole, facendomi perdere la testa ad ogni centimetro che acquista.
Spinge leggermente le mie gambe, facendo legare saldamente queste ultime intorno al suo bacino. Si tira leggermente su, tenendomi saldamente stratta a se, mentre si rigira velocemente su se stesso.
Mi mette giù lentamente, facendo aderire con delicatezza la mia schiena contro la sabbia.
Sposta tutto il suo peso sull'avambraccio, fermo al fianco della mia testa, mentre si sistema al meglio tra le mie gambe.
Le sue labbra non si separano nemmeno per un secondo dalla mia pelle, rimanendo concentrato sul suo obbiettivo.
Scende sempre di più, e con due dita sposta leggermente uno dei due piccoli pezzi di stoffa che mi coprono il seno, preparandosi in anticipo il terreno.
Alzo leggermente la testa, guardandomi velocemente intorno, sperando di non scorgere nessuno oltre la sua schiena, leggermente ricurva per seguire le misure del mio busto, molto più corto rispetto al suo.
Un piccolo ansimo abbandona velocemente le mie labbra appena sento le sue labbra posarsi sulla pelle sensibile del mio seno.
Butto subito la testa all'indietro, sbattendo contro la sabbia, questa reazione è come una specie di riflesso davanti al suo tocco.
Le sue labbra si muovono delicatamente su di me, e ad ogni secondo che passa la mia schiena si inarca sempre di più, facendo scontrare di nuovo il mio busto contro il suo.
Gli prendo velocemente il viso tra le mani, tirandolo verso di me, verso le mie labbra, sentendo questa tremenda necessità di baciarlo. Non si tira indietro davanti al mio invito e non esita nemmeno un secondo a far scontrare nuovamente le nostre labbra.
Gli poso delicatamente una mano sul petto, allontanandolo leggermente da me, volendo interrompere questo bacio.
Il suo sguardo interrogativo e stranito si posa su di me, non capendo il perché io lo abbia fermato.
Alzo leggermente le testa e le spalle dalla sabbia, e con una mano prendo velocemente la mia treccia, afferrandola per l'estremità. Lascio cadere il mio braccio sulla sabbia, mentre la mia mano sventola al vento la mia treccia. Gira leggermente il capo, posando il suo sguardo sulla mia mano e sulla treccia stretta tra le mie dita. Dopo qualche secondo di contemplazione posa di nuovo il suo sguardo, del tutto incredulo, su di me. Mi guarda con gli occhi pieni di felicità, mentre con lo sguardo mi chiede conferma, non volendo fare niente senza il mio consenso. Se non è questa una dimostrazione del mio volere, allora come dovrei fargli capire che voglio farlo davvero?
Con un piccolo cenno del capo gli do conferma, mentre lui lascia la presa che aveva sulla mia coscia, per piegare il braccio dietro la sua schiena, afferrando la sua treccia. Fa scorrere lentamente la mano lungo di essa, arrivando alla fine di quest'ultima dopo qualche secondo, in cui cerca di assicurarsi per una terza volta il mio consenso.
- non potremmo più tornare indietro se lo facciamo..- sussurra abbastanza preoccupato, mostrandomi il suo lato fragile ed insicuro.
Pensa ancora che io possa avere dei ripensamenti su di lui e sui sentimenti che provo nei suoi confronti?
- voglio farlo..- sussurro puntando il mio sguardo nel suo -qui, adesso.. e con te- sussurro con sicurezza, sperando di averlo veramente convinto questa volta.
- io voglio te..- sussurro scandendo bene ogni singola parola con tono dolce, sperando di essere stata il più chiara possibile.
I suoi occhi si illuminano davanti alle mie parole, e riesco a vedere in essi tutto l'amore che prova per me.
Avvicino lentamente una mano al suo viso, iniziando a tracciare delicatamente con i polpastrelli i lineamenti del suo viso, incantandomi per qualche secondo nel guardarlo.
Le sue labbra si schiudono leggermente, per poi bagnarsele velocemente, mentre si avvicina lentamente al mio viso.
- io voglio te.. solo te- sussurra sulle mie labbra, sfiorandomi leggermente, provocandomi così un leggero solletico su di esse.
Un enorme sorriso di felicità nasce sulle mie labbra, mentre il mio cuore perde qualche battito, credendo a stento a quello che ha appena detto lo straniero.
Avviciniamo piano piano le estremità delle nostre trecce, non sapendo, nessuno dei due, come si faccia.
Le nostre terminazioni nervose si sfiorano leggermente, mentre iniziano ad attorcigliarsi lentamente tra di loro, consolidando il legame, adesso indissolubile, tra di noi.
Una strana e fortissima scarica elettrica risale lungo la treccia per poi percorrere tutta la mia spina dorsale, estendendosi velocemente ad ogni cellula del mio corpo.
Sento il respiro venir meno all'improvviso mentre guardo Neteyam con sguardo perso.
Vedo le sue pupille dilatarsi velocemente e poi una strana fitta al petto colpisce entrambi, smuovendoci leggermente.
I battiti iniziano ad accelerare sempre di più, raggiungendo un ritmo ed una velocità irraggiungibile per entrambi fuori da questo contesto.
Continuiamo a guardarci negli occhi per qualche altro secondo, mentre nella nostra mente passa la stessa idea, e contemporaneamente ci avviciniamo di scatto l'uno all'altro, facendo scontrare velocemente le nostre labbra.
Sembra tutto così diverso adesso, sento che il mio cuore adesso potrà battere solo per lui, che i miei occhi potranno incrociare solo i suoi, che le mie labbra potranno sfiorare solo le sue..
È una strana sensazione di totalità, adesso mi sento completa, sento che adesso la mia vita ha un senso e che adesso tutto gira solo ed esclusivamente intorno a lui, quasi come un sentimento di devozione.. da questo momento in poi lui è solo mio, ed io sono solo sua.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora