Capitolo 11

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- devi farlo Nay!- mi urla contro mia sorella, cercando di convincermi.
- mi fai male Tsireya!- urlo di rimando cercando di scappare dalle sue grinfie.
- Nay! non fare la bambina per favore!- mi urla di nuovo raggiungendomi velocemente.
Mi lega le sue braccia intorno al busto, tenendomi ferme le mani lungo i fianchi.
- non voglio!- dico piagnucolando come una bambina, cercando di liberarmi dalla sua presa.
- ti prometto che non ti farò male- dice abbassando il tono di voce, appena vede passare della gente davanti alla nostra capanna
Sbuffo sonoramente ed annuisco leggermente, dandole conferma che lo farò, anche se contro la mia volontà.
- andiamo dai..- sussurra liberandomi finalmente, ma appena la sento allontanarsi da me inizio a correre, scappando via dalle sue grinfie per la seconda volta.
- ma dai!- urla sbuffando mentre incomincia ad inseguirmi tra le vie interne del villaggio, sembriamo due bambine, come quando da piccole giocavamo a prenderci a vicenda, che bei tempi.. è brutto crescere
Raggiungo velocemente la spiaggia e giro la testa dietro di me per vedere se mi sta ancora inseguendo, e se pur lontana da me, la vedo correre alle mie calcagna, con il fiato troppo corto per continuare ad inseguirmi ancora per molto.
- fermala!- urla indicandomi mentre aumenta la velocità per raggiungermi.
La guardo abbastanza stranita e confusa dalla cosa, e non faccio in tempo a girare di nuovo la testa che delle braccia mi avvolgono il busto, intrappolandomi di nuovo.
Presa dallo scontro contro queste braccia, faccio un volo di sola andata verso il centro di pandora, cadendo rovinosamente per terra.
Un verso di dolore abbandona le mie labbra, ma passano i secondi e mi rendo conto di non essere atterrata sulla sabbia, ma su altro.
Un colpo di tosse soffocato mi rimbomba velocemente nell'orecchio, cogliendomi di sorpresa.
Mi tiro su velocemente sedendomi con le ginocchia sulla sabbia, e mi giro verso il mal capitato. Mi ritrovo davanti Neteyam, steso per terra che si massaggia velocemente il petto mentre tossisce dolorante.
- oh cazzo..- sussurro iniziando ad ispezionarlo per bene, sperando che non si sia fatto troppo male.
- stai bene?- chiedo con tono preoccupando, prendendogli il viso tra le mani, continuando ad ispezionarlo, soprattutto la testa, sperando che non abbia preso una botta troppo forte.
Mia sorella arriva verso di noi e si siede affianco allo straniero, al lato opposto al mio.
- tiriamolo su- mi dice infilando le mani sotto la sabbia, in modo tale da tenergli la schiena dritta. Annuisco leggermente e gli prendo delicatamente la testa ed il collo, in modo tale da tenerlo dritto mentre lo aiutiamo a rialzarsi.
Lo tiriamo su lentamente, con il suo aiuto ovviamente, e lo mettiamo seduto sulla sabbia.
- è un miracolo se non mi hai rotto due costole..- sussurra con la voce spezzata dal dolore mentre socchiude gli occhi, soffrendo in silenzio, senza lamentarsi troppo davanti a noi.
- scusami..- sussurro mentre gli tasto delicatamente la schiena, controllando che sia tutto apposto.
- sto bene, tranquille.. è stata solo una brutta botta- dice ridacchiando con la voce un po' soffocata, sorridendo leggermente e faticosamente ad entrambe
- scusami..- sussurro accarezzandogli dolcemente una spalla, sperando che possa perdonarmi per questo brutto ed inaspettato
"incidente", mentre lui continua a massaggiarsi lentamente il petto, ancora dolorante.
Gira le testa verso di me e punta il suo sguardo nel mio, con gli occhi un po' lucidi. Posa delicatamente una mano sulla mia, accarezzandomi dolcemente il dorso della mano con i polpastrelli, mentre mi rivolge un piccolo sorriso.
- tranquilla..- sussurra cercando di levarmi di dosso i sensi di colpa, che non penso andranno mai via.
Rimango un attimo incantata da tutta questa sua dolcezza, che sembra essere infinita, mentre le sue dita continuano ad accarezzare delicatamente il dorso della mia mano.
Restiamo fermi a guardarci per diversi secondi ma ad interrompere il momento e rovinare l'atmosfera è la voce stridula di mia sorella.
- vedi! hai combinato tutto questo casino per una cazzata!- esclama dandomi subito la colpa, che è mia, ma non è che mi stia aiutando molto con i sensi di colpa.
Neteyam ridacchia leggermente e si gira verso di lei per ammirare la sua espressione arrabbiata.
- perché scappavi?- mi chiede gentilmente rivolgendomi un veloce sguardo, mentre i suoi occhi continuano a vagare tra me e la mia sorellina mentre si butta leggermente all'indietro, posando tutto il suo peso sugli avambracci, utilizzandoli come appoggio.
- perché le devo sciogliere le treccine e lei non vuole, e quindi scappa da me!- esclama Tsireya puntandomi subito un dito contro.
- fa sempre la bambina capricciosa quando si tratta di levare le treccine!- dice continuando la sua serie di carinerie nei miei confronti.
Le rispondo con una linguaccia ed, offesa dalle sue parole, metto il broncio ed incrocio le braccia al petto, sentendomi tremendamente toccata dalle sue parole.
- me le fa troppo strette ogni volta! e quando me le scioglie mi fa sempre malissimo!- dico spiegando allo straniero il perché cerco sempre di scappare da questo momento.
- non ti faccio niente stavolta, te lo prometto- dice con un finto tono gentile, ma so che sta fingendo, lei si diverte a vedermi soffrire per i capelli.
- dai Nay, che sarà mai levare un paio di treccine?- mi chiede con tono gentile il ragazzo che nel frattempo se la ride nell'assistente alle nostre stupide scenette.
- ti sembrano poche?- chiedo prendendo un mazzo treccine tra le mani, che non sono neanche tutte, mostrandogli quanti capelli ho, e non sono pochi.
- e poi mi fa male, non è per niente delicata!- esclamo piagnucolando leggermente, sapendo che prima o poi questa cosa la dovrò fare
- ti prometto che ti lascio libera per almeno una settimana- le parole di mia sorella catturano subito la mia attenzione, e mi giro all'istante verso di lei con sguardo attento, molto interessata alla sua proposta
- una settimana?- chiedo come farebbe una bambina davanti ad una proposta che non riuscirebbe mai a rifiutare.
- una settima senza treccine, te lo prometto- esclama allungando una mano verso di me, pronta a chiudere questo affare, ed io, con un piccolo sorrisetto soddisfatto, le stringo velocemente la mano, concludendo l'accordo.
- vieni qua forza!- esclama mentre fa qualche passo in dietro dal copro di Neteyam, che continua a ridere divertito.
Con un po' di titubanza mi avvicino a lei, facendo il giro intorno allo straniero, sedendomi davanti alle gambe di mie sorella, pronta a provare solo dolore.
Lo straniero si sistema meglio davanti a noi, pronto ad assistere a questo spettacolo.
- mi aiutate? così finiamo prima- chiede mia sorella, chiedendo una mano sia a me che allo straniero.
Sbuffo sonoramente mentre afferro una parte delle trecce più vicine al mio viso ed inizio a slegarle.
Lo straniero si avvicina a me, sedendosi difronte a me, e prende qualche treccina che fa ricadere davanti ai miei occhi.
Ci mettiamo tutti e tre all'opera, sperando di finire il prima possibile e senza troppi dolori.
-ahia!- sussulto sentendo mia sorella tirarmi i capelli -mi fai male!- esclamo girandomi di scatto verso di lei, che sorride con fare colpevole.
- questo è la tua punizione per essere scappata ben due volte da me!- esclama con tono soddisfatto mentre mi tira un'altra volta i capelli, con fare dispettoso.
Sbuffo sonoramente e torno a guardare davanti a me, vedendo con la coda dell'occhio lo straniero ridere di gusto davanti a questa scenetta ridicola. Gli rivolgo uno sguardo omicida e lui mi chiede scusa con lo sguardo mentre cerca di smettere di ridere.
- qui dietro ho quasi finito, voi a che punto siete?- chiede mia sorella continuando la sua opera.
Lo straniero alza lo sguardo sulla mia testa e gli scappa una piccola risatina, che cerca di trattenere, nel vedere i miei capelli tutti arruffati ed in disordine, ondulati ed increspati dalle treccine che ormai avevo su da due mesi.
Lo fulmino con lo sguardo e lui stringe le sue labbra fra di loro, facendole diventare una linea piccola e sottile, con l'intento di bloccare la risata, mentre continua a districare i miei capelli.
- ridi di me Neteyam?- chiedo mentre finisco di slegare l'ultima treccina dalla parte di capelli di cui mi sono presa la briga di sciogliere.
- io?- chiede cercando di prendere fiato e di trattenersi ancora -non lo farei mai- dice con la voce leggermente soffocata.
- sei una brutta persona Neteyam- dico prendendomela con lui, che sta ridendo di me.
- una bruttissima persona..- sussurro mentre penso alle condizioni pessime in cui mi ritrovo in questo momento.
- non te la prendere Nay!- esclama cercando di far ridere anche a me, provando a smorzare un po' la situazione.
- tanto sei bellissima anche così..- dice con voce bassa, ed il mio cuore si ferma all'istante.
Poso il mio sguardo sorpreso e stupito su di lui mentre il respiro mi si mozza all'istante, e lui posa il suo sguardo su qualsiasi altra cosa, tranne che su di me, cercando di evitare in qualsiasi modo i miei occhi.
Sento le guance andare letteralmente a fuoco, e contorco le labbra in tutte le maniere possibili per evitare di sorridere davanti alle sue parole.
Mia sorella si sbatte una mano sulla bocca, cercando di trattenere un urletto stridulo e fastidioso dettato dalla felicità del momento.
Lo straniero si schiarisce leggermente la voce, cercando di non dare a vedere l'imbarazzo che anche lui sta provando in questo momento, esattamente come me.
- io ho finito..- sussurra abbassando la testa mentre lascia cadere sulla mia spalla l'ultima ciocca che aveva tra le mani.
- anche io- dice mia sorella con tono soffocato mentre cerca di trattenere in tutti modi possibili i versi di felicità.
Rimango immobile per qualche altro secondo mentre i miei occhi rimangono fermi su di lui, quasi ammaliati dalle sue parole.
Scuoto leggermente la testa, riprendendomi velocemente dallo stato di trans in cui sono caduta, per poi alzarmi lentamente da terra ed avvicinarmi alla riva con un po' di titubanza.
Mi immergo lentamente in acqua, bagnandomi anche i capelli, mentre la mia mente continua ad analizzare ciò che è appena successo.
Mi giro verso la riva, guardando i due ragazzi che mi hanno aiutata a liberarmi da questa scocciatura, ma il mio sguardo viene catturato dai dei rami, che si muovono leggermente, sopra la loro testa.
Mi levo i capelli da davanti il viso e mi avvicino lentamente a loro, continuando a tenere il mio sguardo fermo su quei rami, cercando di capire quale animale può averli mossi.
- tutto bene?- mi chiede mia sorella vedendomi abbastanza persa nei miei pensieri, ed io annuisco leggermente e le sorrido.
- voi andate.. io arrivo subito- dico chiedendogli di lasciarmi da sola per qualche minuto.
- che devi fare?- mi chiede abbastanza stranita da questa mia "richiesta" molto bizzarra.
Le faccio segno di andare e non dire niente, e con lo sguardo le faccio capire che si deve portare anche lo straniero con se.
Fa un verso di disapprovazione e si incammina verso il villaggio, portandosi con se, quasi trascinandolo, anche Neteyam, che ancora non parla per colpa dell'imbarazzo di poco fa.
Mi incammino dentro la foresta, non producendo neanche un singolo rumore, cercando con lo sguardo, in mezzo ai rami, la bestia che si sta nascondendo da me.
Vedo all'improvviso una coda muoversi lentamente su uno dei rami più alti, ma il corpo della bestia è coperto da diverse foglie, impedendomi così di vederla.
Mi arrampico silenziosamente sul tronco dell'albero, cercando di essere il più cauta e silenziosa possibile, in modo tale da non spaventarla e farla scappare via.
Raggiungo lentamente il ramo in questione ed appena lo supero leggermente con la testa mi ritrovo davanti degli occhi gialli, che mi guardano insistentemente.
Un urlo abbandona subito le mie labbra, presa dallo spavento di essermi ritrovata all'improvviso questi occhi davanti.
- ma sei impazzito?!- urlo contro il teppista, raggomitolato sul ramo come un fuggitivo.
- che ci fai qua?- mi chiede con tono sorpreso mentre si siede sul ramo, buttando le gambe a penzoloni ai lati di quest'ultimo.
- che ci fai tu qui sopra- dico ponendogli la sua stessa domanda, mentre salgo su questo benedettissimo ramo, cercando di mantenere un buon equilibrio.
Mi guardo intorno mentre lo straniero cerca la risposta giusta da darmi, e vedo questa distesa immessa di acqua davanti a noi, che mi strega ogni volta.
- forza scendi, non voglio altri feriti per oggi, già tuo fratello si è fatto male..- dico invitandolo a scendere, questi alberi non sono come quelli della loro foresta, questi rami non sono così resistenti come lui crede.
- lo so- dice sospirando leggermente infastidito dalle mie parole, ed io mi giro di scatto verso di lui, guardandolo con fare abbastanza stranito.
- lo sai?- chiedo cercando spiegazioni ed il mio sguardo viene catturato da un piccolo spiraglio tra le foglie, che da una buona visuale sul pezzo di spiaggia in cui c'eravamo noi fino a qualche minuto fa.
- ci stavi spiando?- chiedo ridendo divertita e lui alza subito gli occhi al cielo, distogliendo il suo sguardo dal mio, non volendo rispondere alla mia domanda, ma è ben evidente che è così.
- che teppista..- sussurro ridendo divertita mentre scuoto leggermente la testa -ma adesso scendi, forza- dico tornando ad assumere il mio solito tono autoritario.
Lui sbuffa sonoramente e scende come se questi rami fossero indistruttibili, e che niente al mondo sarebbe in grado di spezzarli, ed io lo seguo a ruota, facendo molta più attenzione di quanta ne abbia fatta lui.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora